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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: GNR: filatelicità vera o presunta
MessaggioInviato: 31/10/2016, 13:12 
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Gentili appassionati forumers,

vorrei pubblicare una busta che ho già discusso privatamente tra amici in merito al suo presunto grado di filatelicità:
la sua appariscente affrancatura suggerisce d'acchito un rapido giudizio di filatelicità, che ad una più approfondita osservazione
in realtà appare tutt’altro che scontato.

A favore della filatelicità (definibile come: manifesto intento del mittente a creare un oggetto per il collezionismo, piuttosto che comunicare
col destinatario) di questa lettera si notano: sia la gran quantità di francobolli apposti (ben 9!) e sia la presenza di valori gemelli.
Considerando le date di partenza (06.03.1944) ed arrivo (10.03.1944) è possibile però immaginare la ordinaria diffusione dei valori sovrastampati “fascetto”,
che dovrebbe ragionevolmente far escludere la carenza di valori di taglio maggiore, che ben avrebbero sostituito l’impiego dei francobolli di taglio inferiore.

C’è tuttavia da obbiettare che in quei mesi l’impiego delle serie GNR su corrispondenza andava numericamente scemando,
sia per ragione del loro esiguo numero dei francobolli residui nelle rivendite, che -io ragionevolmente ipotizzo- per il timore
che le nuove sovrastampe “fascetto” avrebbero potuto superare le precedenti “GNR”, rendendole presto o tardi inservibili:
con queste premesse è possibile immaginare che il mittente abbia voluto provvedere a consumare le scorte di valori a lui rimasti.

Purtroppo l’assenza di dicitura “affrancatura apposta dal mittente” è assai poco indicativa per quel periodo.

Con un po’ di elasticità mentale, quindi, già si potrebbe cominciare a considerare la possibilità tutt’altro che remota di un uso accidentale
e non volontario di tutti quei valori su un’unica affrancatura… ma andando a fondo si nota dell’altro.
Giova riflettere sul fatto che sono insolite le corrispondenze filateliche su carta intestata tra ditte e questa in esame -tra l’altro-
non rientra tra gli indirizzi noti, ovvero non esistono informazioni sull’acclarata filatelicità corrispondenza del mittente e del destinatario.
La disposizione dei francobolli, poi, è quantomeno approssimativa, in quanto si hanno valori che eccedono dal bordo della lettera (lettera “A”)
ed altri che in più punti si sovrappongono (lettera “C”): questi elementi denotano la necessità di usare lo spazio sul fronte della busta (senza
coprire il mittente), che risulta predominante sia sul senso estetico della composizione, che sul rischio che i francobolli con dentellatura
debordante bordo potessero rovinarsi nel trasporto.

E’ assai improbabile, quindi, che il mittente sia stato dotato di sensibilità collezionistica a confezionare l’oggetto, altrimenti avrebbe almeno disposto
i francobolli con più cura… e forse non avrebbe nemmeno scelto di ripetere le vignette di “Propaganda di Guerra” (che erano ben disponibili in
rivendita, visto che allora furono messi in vendita solo da poco più di due settimane), ma avrebbe avuto l’attenzione di preferirne con vignette diverse.

Il destinatario, inoltre, non avrebbe aperto l’oggetto malamente, ovvero attraverso l’evidente strappo sul retro (lettera “B”), se egli all’arrivo
l’avesse considerato di un qualche pregio collezionistico: escluderei anche che il destinatario potesse aver chiesto di ricevere una ricca affrancatura per la propria collezione.

La tariffa, inoltre, è leggermente fuori porto: sono state affrancate 3.10lire a fronte delle necessarie 3.00 lire (50 cent. porto semplice
+ 1.25 raccomandata chiusa + 1.25 lire espresso). Se si considera che i “fascetti” erano la novità filatelica di quel periodo (ma non vengono adoperati),
che questi erano abbondantemente disponibili in quella data in un ufficio di primaria importanza come quello di Brescia, e che sarebbero stati bastevoli
per completare perfettamente la tariffa 3 lire, allora io mi trovo ad interpretare la più probabile ricostruzione della genesi di quest’affrancatura,
intendendola non filatelica, ma verosimilmente generata dalla volontà (privata) di smaltire valori residui sovrastampati GNR.

Evidentemente, poi, qualcuno deva aver apprezzato l’oggetto anche in senso collezionistico, in quanto il suo ottimo stato di conservazione suggerisce
che lo stesso sia stato preservato nel migliore dei modi.

Anche questa è storia postale:) e meriterebbe di esser discussa a fondo, non lasciandosi fermare alle apparenze, proprio come spero
di aver suggerito con l’esempio proposto. Auspico, dunque, che le riflessioni proposte possano esser contestate, implementate e/o corrette: invito, quindi, chiunque a contribuire col proprio ragionamento.


Allegati:
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gnr valori minori e propaganda di guerra.jpg [ 1.95 MiB | Osservato 6273 volte ]

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MessaggioInviato: 31/10/2016, 14:21 
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Ciao Martino anche secondo me si tratta di una affrancatura NON FILATELICA ma come hai spiegato nella tua meticolosa e oculata disamina si é creata per la necessità di smaltire i valori.Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 31/10/2016, 14:54 
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In genere uno dei canoni che tradisce la filatelicità di una affrancatura è una certa qual armonia che traspare dalla scelta dei francobolli e dal modo in cui questi sono stati apposti sulla busta, secondo criteri prettamente estetici e di conservazione dell'integrità dei francobolli, con l'intento di esaltarne l'intrinseco valore.

Questa busta, francamente, non mi sembra che faccia l'occhiolino a questi criteri estetici: francobolli incollati storti, debordanti, anche parzialmente sovrapposti, parte del testo nascosto dai francobolli ma con una pessima (esteticamente parlando!) zona centrale di busta in cui si vede che i francobolli coprono una indicazione dattiloscritta...

Non parlo poi della busta con intestazione a stampa malamente ricoperta dall'affrancatura: la mia sensazione è che non sia una affrancatura filatelica e ti confermo, quindi, quanto già anticipato privatamente.

;)

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MessaggioInviato: 31/10/2016, 16:06 
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Scusa Martino per questo mio secondo intervento, ma prima mi ero dimenticato di scrivere una cosa che avevo pensato, da subito, guardando la tua affrancatura, che riguarda l'utilizzo dei valori gemelli. La segretaria/o della ditta di articoli sportivi che ha confezionato l'affrancatura probabilmente ha attinto dall'album dei francobolli postali dove erano presenti in ordine di valore 25, 30, 50 cent. i fogli con e senza appendice di propaganda di Guerra, (quindi sistemati vicino tra di loro) e quindi una volta finiti gli uni a adoperato gli altri, creando in maniera puramente casuale, le affrancature gemelle. Questo è il mio pensiero, riguardo a come potrebbero essere andate le cose. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 05/11/2016, 22:41 
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Ciao Martino,

solo per dirti che approvo in linea di massima la tua disanima, e che però...un pò ti contraddici.
Infatti tempo fa (io ho la memoria abbastanza lunga) c'era stata una discussione su altro forum che sono riuscito a ritrovare (http://www.lafilatelia.it/forum/viewtop ... icit%C3%A0) dove si parlava di un caso del tutto simile a questo, una busta che presentava ben due coppie di valori gemelli sospetta di 'filatelicità', ma che ben osservandola, proprio per tutte le considerazioni che hai ora elencato, apparterrebbe a pura storia postale...cioè io sostenevo ciò...ma tu eri di avviso contrario...

a presto
;)

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Andy66

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MessaggioInviato: 06/11/2016, 10:56 
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Ahi...Ahi...Ahi... Martino, qui ci scappa il Tapiro d'Oro di Staffelli...Con ironia Riccardo.


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MessaggioInviato: 06/11/2016, 13:19 
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Sì, ora che me lo si fa notare comprendo ed ammetto che in quell'occasione io ho sbagliato a giudicare l'oggetto filatelico.

Sebbene in quell'occasione ci fosse in ballo dell'altro (mi riferisco ad una discussione privata che aveva trovato sfogo attraverso di velati riferimenti in quel mio intervento pubblico), ammetto di aver ragionato superficialmente e con poca lucidità: mi spiace dirlo, ma sebbene le mie considerazioni fatte in quel frangente tutto sommato ancora mi appaiono cordiali e con buoni propositi, il mio giudizio conclusivo è stato sbagliato. In quyell'ocacsione non ho, infatti considerato una serie di elementi che, invece, nel caso della busta G.N.R. qui proposta sono stati abbondantemente sviscerati, costituendo un valido esempio di approfondita osservazione ed analitico ragionare.
Evidentemente mi devo scusare:
- con glücklich sammler, l'utente dell'altro forum, nel quale il mio errato giudizio ha svalutato il pregio dell'oggetto da lui proposto (cosa di poco... mi pare si possa ipotizzare un danno economico pari all'intero valore dell'oggetto di una decina di euro...), ma quell'utente mi pare si sia o sia stato già stato antipaticamente allontanato da quel forum ed è, quindi, preossochè irraggiungibile per il mio intento bonario, sebbene tardivo, di risarcimento;
- con coloro che magari sulla fiducia :) seguendo il mio giudizio (rivelatosi oggi errato) a loro volta abbiano eventualmente effettuato scelte errate, anche se, sebbene affermo di esser stato e di essere rimasto in buona fede, non credo di aver proseliti: cari eventuali proseliti :D se ci siete, vi prego, battete un colpo, perchè io non vi leggo e non vi sento;
- con andy66 in particolare, a cui non son stato in grado di comunicare l'innegabile differenza pregio tra i due oggetti, che lui pone a confronto: la comune busta proposta da glücklich sammler che mi ha visto colpevolmente investir poco tempo nell'osservarla (portandomi, dunque, a mal giudicarla) e la rara busta che ho proposto personalmente, che invece ha richiesto particolare attenzione in osservazione, approfondito ragionamento e stimati confronti in privato con gentilissimi amici (che ringrazio pur non nominandoli) che hanno offerto il loro preziosissimo parere, per giungere infine ad una più approfondita e vetritiera consapevolezza volta a formare un giudizio più preciso e fondato sul pregio dell'oggetto. Mi si consideri anche limitato e pigro, ma io allora non ho avuto ed ora non avrei ancora passione ed interesse per impegnarmi approfonditamente per oggetti che mi appaiono poco interessanti, proprio come la busta di glücklich sammler. Abbiate pazienza: credo sia un atteggiamento umano :) . A mio discapito, a seguito di quest'ultima -forse antipatica- mia precisazione, giova considerare che, se richiesto, intervengo fattivamente e con entusiasmo, con quel poco che mi riesce di saper fare, anche in ambiti che non mi sono prossimi al mio personale interesse collezionistico.


Dulcis in fundo... A proposito di cordialità, invito l'utente andy66 a riflettere con altrettanta pacatezza sul suo intervento: egli, sebbene abbia ed usi il mio numero e la mia mail, forse non ha tenuto in considerazione che al di fuori del forum vengono mossi odinariamente confronti e giudizi che attendono gentili conferme prima di essere pubblicati. Ebbene molti forumers (tra i più dotati di intelligente delicatezza) hanno la fortuna di essere amici e di contattarsi privatamente per ragionare sinceramente e discretamente sulle proprie osservazioni. Un'azione simile da parte sua nei miei confronti sarebbe stata forse più elegante o, quantomeno, avrebbe testimoniato un modo di rapportarsi più umano (visto che finora con andy66 mi son piacevolmente considerato "amico") e meno incline alla saccenza? Utente andy66 ho qui risposto senza rancore.

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MessaggioInviato: 06/11/2016, 22:10 
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Caro roger,

Non pensavo di offenderti con questo mio appunto, che in fondo é una fesseria (semplici opinioni su un documento non nostro). È anche vero che avrei potuto fartelo notare in privato, ma ultimamente ci si sente così poco e quando ho letto il tuo post mi sono ricordato di questa discussione e ho scritto 'di getto'.
Non dovevi scusarti né con me né con il glucklick sammler, che aveva creato il post per altri motivi ((tiratura fascetti), e nemmeno c'erano in ballo valutazioni economiche o peritali, solo una semplice discussione sulla valutazione di quando un documento si ritiene filatelico o meno.
Ti chiedo di perdonarmi e in futuro prima di tirarti in ballo sarà mia premura contattarti

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Andy66

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MessaggioInviato: 10/11/2016, 12:22 
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Aggiungo un commento in relazione al post.
Tra ieri notte ed stamattina ho ricevuto due bellssime telefonate da amici molto competenti nel settore collezionistico della Repubblica Sociale Italiana: entrambi con piacere e simpatia si sono pronunciati anche in merito alle caratteristiche dell'oggetto proposto esprimendo i loro liberi giudizi.
Io ho enorme piacere a confrontarmi, ancor più (perdonatemi la brutale schiettezza :D ) quando questa opportunità mi viene proposta da persone stimate e competenti, proprio perchè diventa evidente che vi si trovi facilmente da ascoltare e da imparare.
Fin qui tutto bene. Ci tengo però a evidenziare che da estimatore della divulgazione è per me innegabile che mi sarebbe piaciuto che queste conversazioni avessero avuto luogo in pubblico, ovvero qui sul forum, così che delle ipotesi formulate e delle tesi espresse potesse rimanere traccia per tutti. Condividerle, infatti, per me ha sempre costituito il miglior modo per dar nuova linfa al settore che a vario titolo ci appassiona ed accomuna, giacchè riconosco che è dalla conoscenza che nasce la comprensione e di qui ci si appassiona, proprio nella misura in cui si usa dire che "amiamo ciò che comprendiamo".
Evidentemente, quindi, può essere utile curare un clima di reciproco rispetto e fiducia, affinché certi confronti possano non esser limitati a piacevolissime telefonate tra amici, ma trovino più opportuno spazio all'interno di una comunità (come questo forum) in cui vengano apprezzati per l'importanza che meritano.

Ora faccio autocritica: un atteggiamento personalistico, ossia limitato a rapportare a se elementi invece rivolti alla mera disamina di un oggetto, certamente non aiuta a creare questo clima.
Se fossimo a fine anno :) , certamente scriverei tra i propositi del 2017 di voler cercare di far meglio in tal senso, proprio perchè ho a cuore la diffusione della "cultura" di questo settore.
Ho posto le virgolette attorno a quella parola altisonante che ha spesso connotazione importanti e stimo perciò che meriti di esser usata cautamente: modestamente io la trovo adeguata a definire un consesso di studiosi di storia postale accomunati dalla passione della ricerca, del confronto e della condivisione.

Suvvia, rimbocchiamoci le maniche :D

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MessaggioInviato: 14/11/2016, 2:02 
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rogerbarrett ha scritto:
.....Tra ieri notte ed stamattina ho ricevuto due bellssime telefonate da amici molto competenti nel settore collezionistico della Repubblica Sociale Italiana: entrambi con piacere e simpatia si sono pronunciati anche in merito alle caratteristiche dell'oggetto proposto esprimendo i loro liberi giudizi.
Io ho enorme piacere a confrontarmi, ancor più (perdonatemi la brutale schiettezza :D ) quando questa opportunità mi viene proposta da persone stimate e competenti, proprio perchè diventa evidente che vi si trovi facilmente da ascoltare e da imparare.
Fin qui tutto bene. Ci tengo però a evidenziare che da estimatore della divulgazione è per me innegabile che mi sarebbe piaciuto che queste conversazioni avessero avuto luogo in pubblico, ovvero qui sul forum, così che delle ipotesi formulate e delle tesi espresse potesse rimanere traccia per tutti. ............

Ciao Martino
non immaginavo che ci tenessi così tanto che io ribadissi anche in questo "libero luogo pubblico" il mio giudizio sulla busta oggetto di questo post, quindi, essendo una delle due persone da te sopracitate, eccomi ad accontentarti.

La busta in esame, come già detto sin dal nostro incontro al Convegno di Bologna, è regolarmente viaggiata e la leggera sopra-affrancatura (molto comune a quei tempi) non credo possa inficiare la sua bontà come documento "storico-postale" da collezionare.
Anticipato ciò, la sua affrancatura però, a mio modo di vedere, denota chiaramente un innegabile gusto filatelico da parte del mittente (uso di ben 9 valori GNR con una serie completa di Propaganda di Guerra e addirittura due coppie gemelle). Altrettanta passione filatelica risulta evidente anche da parte del destinatario in quanto la busta, lungo i suoi bordi, non presenta i segni (ingiallimenti od aloni) tipici dei documenti conservati in archivio per un certo periodo di tempo. Appare quindi per me indubbio che tale documento postale sia stato da subito "amorevolmente" riposto in un qualche raccoglitore filatelico e, in tale stato, giunto sino a te passando sempre da mani dedite a questo tipo di collezionismo.
Ho letto le tue considerazioni su tale busta e, pur ritenendole in gran parte pertinenti, non riesco a considerarle così rilevanti o comunque tali da poter essere da contrappeso ad una affrancatura talmente vistosa che solo un appassionato di filatelia potrebbe creare (ben 9 valori GNR provenienti da almeno 5 fogli diversi :o :o :o :shock: :shock: :shock: )

Nota bene che io ho usato il termine "gusto filatelico" e non quello di "filatelicità" (da te definito come "manifesto intento del mittente a creare un oggetto per il collezionismo, piuttosto che comunicare col destinatario") proprio perché con tale busta, essendo in tariffa e regolarmente viaggiata, non è possibile dimostrare la mancanza di volontà da parte del mittente di comunicare con il destinatario.
Quest'ultimo è anche il motivo per cui io la considero comunque un oggetto degno di entrare in una collezione storico postale. La discriminante eventualmente sarà il suo valore economico.
Agostino

P.s. A proposito: ti sei accorto che definendo chiaramente e pubblicamente il tuo concetto di filatelicità hai posto la pietra tombale sul tuo "integralismo talebanico" verso quella categoria di oggetti postali che io ho sempre difeso ?????

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Colleziono Storia Postale d'Italia dal 1943 al 1946.
Mi diverto inoltre a collezionare "Annulli a Targhetta" e Chiudilettera Antitubercolari.

Continuo ad aggiornare, anche con gli ultimi anni, la mia collezione di Francobolli d'Italia.


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MessaggioInviato: 14/11/2016, 11:47 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
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ancaria ha scritto:
P.s. A proposito: ti sei accorto che definendo chiaramente e pubblicamente il tuo concetto di filatelicità hai posto la pietra tombale sul tuo "integralismo talebanico" verso quella categoria di oggetti postali che io ho sempre difeso ?????


Grande ancaria !! :D Ti ringrazio: come sempre. Questa volta siamo un pò distanti nelle considerazioni, ma chissà.. magari la verità sta nel mezzo o più semplicemente son diventato ottuso e sordo all'evidenza, anche quando questa mi è suggerita dagli amici.. :)
In merito alla "religiosa osservanza" :D della realtà storica (comprovabile.. o almeno evidente) che tu tendi ad associare a "fanatico integralismo" da occidentale, purtroppo devo darti una brutta notizia: l'Imam della mia moschea mi ha redarguito sonoramente, facendomi comminare 114 frustate :o in pubblico: una per ogni sura in cui è diviso il Corano :D .
Dopo questa esperienza, dunque, ho maturato che occorre ancor più rigore, laddove io intenda evitare di ripetere e subire quanto già spiacevolmente occorso.

Continuando a scherzare, ma intendendo chiarire il mio pensiero, posso candidamente affermare che non mi interessa aprire il mio modo di intendere e collezionare storia postale attraverso oggetti filatelici. C'erano e restano due marginali eccezioni a questo intramontabile riferimento:

1. accetterei oggetti di natura o di gusto filatelico laddove questi costituiscano l'unico modo per significare un uso postale, ossia allorquando non si trovi di meglio.
Un esempio potrebbe esser l'uso dei valori GNR di Brescia a fine del 1943: l'anno scorso ho acquisito una busta di gusto filatelico proprio perché gli espressi in quel breve periodo purtroppo non sembrano così numerosi.
Un altro esempio potrebbe essere l'uso dei GNR della tiratura di Verona prima del maggio 1944: in quel caso, se ne trovassi in uso per espresso, farei un'eccezione.

2. sarei disposto a considerare oggetti filatelici nel caso di usi eccezionali, ma non episodici/occasionali, laddove l'oggetto testimonierebbe l'uso in una data, o in una località,o in una tariffa altrimenti impossibile da provare con materiale perfettamente genuino nell’intento comunicativo.

Detto ciò, visto che finora si è trattato di GNR, ci si potrebbe ricollegare a quanto scritto altrove in merito all’andamento dei valori degli oggetti di storia postale: è chiaro che le buste filateliche (si considerino ad esempio: gli alti o comunque i più rari valori, per lo più in uso fuori tariffa… o gli indirizzi “noti”) abbiano avuto e continuino ad avere una importante flessione nel loro valore di mercato.
In merito, so che ci legge un grande esperto di filatelia GNR, per cui potrebbe esser prezioso il suo intervento, giacché la sua sensibilità ed il suo favorevole punto di vista sicuramente gli avranno consentito la formazione di un miglior giudizio a riguardo.

Per le buste con pregio storico postale, ossia dall’intento originale o che quantomeno abbiano chiara e credibile capacità di testimonianza, non credo che i prezzi scenderanno così considerevolmente.
Come già detto altrove, l’impressione è che studiando ed incrementando la sensibilità gli storici postali si stiano allontanando sempre più dall’impostazione classica dei filatelici, per apprezzare oggetti dall’estetica meno ricercata ma dall’origine più autentica e genuina.

Con spirito goliardico, invito ancaria a ricondursi alla jihad, perché Allah è grande :D :D :D

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MessaggioInviato: 14/11/2016, 16:59 
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Scusate l'intromissione ma volevo solo rispondere ad Agostino riguardo la sua affermazione "... Altrettanta passione filatelica risulta evidente anche da parte del destinatario in quanto la busta, lungo i suoi bordi, non presenta i segni (ingiallimenti od aloni) tipici dei documenti conservati in archivio per un certo periodo di tempo. Appare quindi per me indubbio che tale documento postale sia stato da subito "amorevolmente" riposto in un qualche raccoglitore filatelico...". Mettendo da parte il mio giudizio di NON FILATELICITA' espresso sin dal primo momento, dopo aver visto la busta di Martino, sono a dire che ho personalmente vagliato archivi con relativa documentazione postale ( buste, cartoline, etc... ) e non è scontato che tali documenti devono sicuramente presentare ingiallimenti ed aloni, in quanto tu saprai che questo tipo di " deterioramenti cartacei " dipendono principalmente dalla temperatura,il tasso d'umidità, l'esposizione alla luce solare, il tipo di archiviazione usato, etc.. Questo per spiegarti che io ho reperito in archivi materiale analogo a quello di Martino, nello stesso stato, cioè senza alcuna traccia di aloni ed ingiallimenti. P.S. Rispetto in ogni caso la tua opinione espressa. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 14/11/2016, 19:50 
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Ciao Ricky
innanzitutto voglio sottolineare che la tua non è affatto una intromissione, anzi interventi come il tuo sono sicuramente auspicabili.
Per quanto riguarda lo stato di conservazione delle buste negli archivi, è sicuramente condivisibile il fatto che non sia sempre scontata la presenza di deterioramenti cartacei, però spero converrai che la maggior parte degli archivi, proprio perché ricavati negli "spazi inutilizzabili" di un edificio (sottoscala, seminterrati etc.), presentano condizioni ambientali ideali per l'insorgere di tali deterioramenti. Ovviamente non è una regola ma solamente un indizio.
Vorrei inoltre chiarire che personalmente non sono interessato alla distinzione tra presunte buste filateliche e non, ma bensì, cercare di identificare chiaramente i documenti che ritengo idonei ad essere inseriti o meno in una collezione di storia postale.
Ciò non toglie però che non mi preoccupi di come sia stata composta l'affrancatura in quanto questa caratteristica sarà una delle discriminanti per determinarne il suo eventuale valore d'acquisto.

Il tuo intervento mi da infine l'occasione per evidenziare un'altro elemento che, a mio modestissimo parere, potrebbe deporre a favore di una "ricercata composizione dell'affrancatura". In particolare ho notato (solo ora) che i due francobolli da 25 cent. serie "GNR Imperiale" presentano una diversa centratura della soprastampa (circa 2 mm di spostamento l'uno rispetto all'altro). Fatto questo che deporrebbe a favore dell'uso di ben 2 diversi fogli.
Prima di tirare somme affrettate aspetto vostre opinioni in merito.
Agostino

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MessaggioInviato: 14/11/2016, 21:22 
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Grazie Agostino per aver apprezzato il mio intervento e giustamente convengo con te che la maggioranza degli archivi è ricavata in zone anguste suscettibili di una climatizzazione ideale a favorire ossidazioni e deterioramenti, in ogni caso talvolta questo può non accadere, e di conseguenza possiamo rinvenire documenti ancora freschi. Per quanto riguarda i due valori da 25 Cent. Imperiale Sovrastampati G.N.R., osservo solo ora che me lo hai fatto notare, (osservando con zoom ingrandimento) la diversa centratura, la cui ricondurrebbe al fatto che i f.bolli provengano da due fogli differenti. Ora questo potrebbe a mio avviso spiegarsi ,leggendo la mia ricostruzione di come avvenne eseguita l'affrancatura, descritta in questo post in data 31 Ottobre 2016, dove dico che i valori vennero presi (in maniera casuale, staccando i f.bolli e terminato un foglio, si passava a prelevarli al foglio successivo, sempre del medesimo valore) da un album di francobolli (quelli che sono presenti in tutti gli uffici privati) e dai quali l'impiegato preleva i valori per gli invii.Questi contengono i vari fogli di francobolli in ordine di valore 25 , 30, 50, etc..e quindi poteva essere che i fogli relativi ai valori da 25 cent. fossero anche più di uno, infatti quando ci si recava presso gli uffici postali per l'approvvigionamento (mensile o trimestrale o ....) se ne acquistava, in genere più di un foglio per singolo valore. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 14/11/2016, 22:52 
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ricky1964 ha scritto:
..... leggendo la mia ricostruzione di come avvenne eseguita l'affrancatura, descritta in questo post in data 31 Ottobre 2016, dove dico che i valori vennero presi da un album di francobolli (quelli che sono presenti in tutti gli uffici privati) e dai quali l'impiegato preleva i valori per gli invii.Questi contengono i vari fogli di francobolli in ordine di valore 25 , 30, 50, etc..e quindi poteva essere che i fogli relativi ai valori da 25 cent. fossero anche più di uno, infatti quando ci si recava presso gli uffici postali per l'approvvigionamento (mensile o trimestrale o ....) se ne acquistava, in genere più di un foglio per singolo valore. Distinti saluti Marangoni Riccardo.

Assolutamente vero quanto affermi sulle modalità di acquisto dei francobolli, ma l'utilizzo contemporaneo di ben 6 fogli di francobolli per comporre una comune tariffa postale non mi sembra possa definirsi il modo più semplice e diretto.
Se non si intravede la mano di un filatelico in una simile affrancatura, mi chiedo sinceramente e senza intenti polemici, dove mai si potrà vederla...................
Alla prossima, Agostino

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Colleziono Storia Postale d'Italia dal 1943 al 1946.
Mi diverto inoltre a collezionare "Annulli a Targhetta" e Chiudilettera Antitubercolari.

Continuo ad aggiornare, anche con gli ultimi anni, la mia collezione di Francobolli d'Italia.


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MessaggioInviato: 15/11/2016, 5:59 
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Aggiungo questa busta: i francobolli non incollati in modo "filatelico", la busta aperta con un grande strappo verticale, come indicata dalla linea rossa, e piuttosto malconcia con altri strappi minori visibili dalla fronte. (Naturalmente non ho pagato la somma scritta a matita, fa parte di un acquisto fatto come un gruppo).

Il mittente e' un filatelista, senza dubbi. Mi piace la censura, che non ha niente da fare con la professione del mittente. Se il mittente fosse qualche altro privato o azienda commerciale, nessuno potrebbe sospettare di "uso filatelico". Non penso che la busta valga tanto.

In quanto alle mentalità di oriente e occidente, sono in grado di dire parecchio, essendo nato a Istanbul, ed emigrato agli Stati Uniti più di un decennio fa. Questa, pero', e' una conversazione che si può fare meglio con amici in compagnia di un bicchiere (o meglio, una bottiglia) di vino.


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MessaggioInviato: 17/11/2016, 1:07 
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Iscritto il: 21/09/2012, 15:22
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Ciao Thenewguy, come tu stesso ammetti, la busta da te postata presenta un'affrancatura di scarso pregio collezionistico e, proprio per questo, sebbene il mittente sia un noto Studio Filatelico, non ritengo possa minimamente definirsi "filatelica" o dimostri un qualsiasi "gusto filatelico".
Conosco comunque un amico che, nonostante ciò, sarebbe pronto a bruciarla piuttosto che inserirla nella sua collezione - ma è un caso limite e fa poco testo :D :D :D :lol: :lol: :lol:.
Agostino

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