In omaggio ad un nostro nuovo amico collezionista di RSI, specializzato nella collezione di francobolli della serie Monumenti Distrutti, pubblico le immagini di una raccomandata (tariffa in difetto di 20 cent ma tollerata) per una destinazione fra le più rare: la Turchia.

_________________
I miei siti:

- STORIA POSTALE DELLA R.S.I.
- STORIA POSTALE DEI LAGER NAZISTI
- LE PAGELLE DELL'ERA FASCISTA

Enrico, io vedo solo un segnale di divieto

Ciao ora le immagini dovrebbero essere visibili a tutti, mi potete, per favore, dare conferma?

_________________
I miei siti:

- STORIA POSTALE DELLA R.S.I.
- STORIA POSTALE DEI LAGER NAZISTI
- LE PAGELLE DELL'ERA FASCISTA

Si ora si vede! Molto interessante la tua raccomandata Enrico, caratterizzata da una destinazione non comune, e riguardo le tariffe in generale, in questo periodo storico vi era comunque sempre un " ragionevole " margine di tolleranza (sia in difetto che in eccesso) da parte del servizio postale. Distinti saluti Marangoni Riccardo.

Bella!

Non sono d'accordo! Per spedire le raccomandate si deve andare all'ufficio postale e sulla lettera non c'è scritto francobolli applicati dal mittente.
Cordiali saluti, Michele Mainenti

Scusa, molto semplicemente, c'è la possibilità che l'errore di tariffa sia stato commesso dall'ufficio postale che l'aveva accettata.
Comprendo che tu manifesti un'irrefrenabile passione nel criticare Ricercatore in ogni suo intevento, ma bada bene che persino gli addetti postali commettevano errori.
A volte succedeva.. e, se scoperti, venivano opportunamente sanzionati.

_________________
https://espressirsi.wordpress.com/

Perfino io abbocco adesso:

In confronto a tutti gli esperti sul forum, io sono un neonato. Pero', ho visto immagini di migliaia di buste, commerciali o filateliche. Ce ne sono delle buste con la scritta "affrancata dal mittente", come credo sarebbe previsto dai regolamenti, ma non sono più di 5% di quanto disponibile. Quella regola mi sembra di essere gia' in disuso a quel tempo. Non credo l'assenza o la presenza di quella frase possa essere usata come una prova, negativa o positiva.

Cordiali saluti.

Ciao,
la scritta "affrancata dal mittente" veniva apposta quando l'importo in francobolli sulla busta, spedita da un ufficio postale e non semplicemente imbucata (raccomandate, assicurate ma anche posta per l'estero) eccedeva la tariffa e apporre quella frase era l'unico modo per l'addetto postale per evitare conseguenze disciplinari in caso di verifica postale.

_________________
I miei siti:

- STORIA POSTALE DELLA R.S.I.
- STORIA POSTALE DEI LAGER NAZISTI
- LE PAGELLE DELL'ERA FASCISTA

Non posso che confermarne l'esattezza.
Nel caso in cui invece l'addetto postale si fosse accorto di una sotto affrancatura da parte del mittente avrebbe ovviamente dovuto richiedere l'integrazione dell'importo mancante.

Detto ciò, stento a credere che domande o affermazioni che comportano risposte così tanto banali e risapute possano non essere conosciute da uno stimato collezionista e studioso filatelico quale Michele Mainenti. Mi chiedo quindi quale possa essere il fine di tali interventi!!!!!!!

_________________
Colleziono Storia Postale d'Italia dal 1943 al 1946.
Mi diverto inoltre a collezionare "Annulli a Targhetta" e Chiudilettera Antitubercolari.
Continuo ad aggiornare, anche con gli ultimi anni, la mia collezione di Francobolli d'Italia.

Buongiorno,
la presenza del nastro della censura tedesca con il timbro meccanico dell'ufficio di Vienna mi fa pensare che per giungere a destinazione abbia seguito la via dei Balcani, a luglio del 44 ancora possibile perché i tedeschi non avevano ancora abbandonato la Grecia. Mi piacerebbe sapere quanto impiegò per arrivare a destinazione. Si riesce a decifrare il timbro di arrivo?

Ciao Maria spero di esserti parzialmente utile, in quanto ho cercato tramite lo zoom ingrandimento di decifrare la data di arrivo a BALIKESIR che io individuo solamente nel mese di AGOSTO (8) e l'anno 1944 scritto integralmente sull'annullo turco. Per quanto concerne il giorno non riesco a leggerlo, mentre la data di partenza da LECCO si legge chiaramente ed è il 17 LUGLIO 1944. Distinti saluti Marangoni Riccardo.

Grazie Riccardo, è più che sufficiente.

Aggiungo che, almeno a tutto '800, c'era anche l'obbligo di utilizzare il minor numero possibile di bolli per affrancare la busta. Tale dicitura quindi veniva richiesta dall'impiegato postale per tutelarsi da eventuali multe del verificatore. Mi sembra però che tale usanza si affievolì sempre più dai primi '900 per poi sparire del tutto (evidentemente poi sparì anche tale obbligo).

_________________
Andy66

Socio CFN Tarvisiano