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MessaggioInviato: 17/08/2016, 9:43 
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Il francobollo da 50 Lire della serie Imperiale, secondo la letteratura specializzata, non è noto utilizzato in RSI, ma come sempre, qualche ritrovamento è sempre possibile.

Vi propongo alla discussione una assicurata per L. 10.000 spedita in data 7 gennaio 1944 da Jesi (AN) per Asti.

La tariffa della busta era di cent. 50 per il porto ordinario, più L. 51,25 per l'assicurazione, per un totale di L.51,75 assolta in perfetta tariffa con un valore da 50 Lire ed uno da 1,75 Lire della serie Imperiale.
Al verso sigillo in carta e timbro di arrivo ad Asti del 10 gennaio 1944.

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Ultima modifica di Ricercatore il 17/08/2016, 16:21, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/08/2016, 15:50 
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Buon giorno Sig Manieri.
Una domanda buttata li'........Vedo che praticamente lei e' in possesso di un grosso quantitativo di oggetti postali che, volendo fare una scala delle rarita, sono da considerarsi ,credo, da molto rari a pezzi unici....spettacolari in alcuni casi............La domanda e' questa; lei ha un fiuto particolare per non dire pazzesco, nel trovare questi oggetti?.....e' una questione di fortuna? O ambedue i casi???........Una semplice curiosita....con un pizzico di invidia.....!
Mi scusi....
Fabio Caggiula.


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MessaggioInviato: 17/08/2016, 16:03 
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Enrico, non si vede l'immagine.La puoi postare nuovamente?
Grazie
Roby


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MessaggioInviato: 17/08/2016, 16:23 
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Roby2000 ha scritto:
Enrico, non si vede l'immagine.La puoi postare nuovamente?
Grazie
Roby


Ciao Roby, si vede ora l'immagine?
Mi sta giocando dei brutti scherzi Google Photo: carico delle immagini come pubbliche, ma in realtà le immagini non sono visibili e devo ricaricarle anche più volte.

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MessaggioInviato: 17/08/2016, 16:29 
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fabio caggiula ha scritto:
Buon giorno Sig Manieri.
Una domanda buttata li'........Vedo che praticamente lei e' in possesso di un grosso quantitativo di oggetti postali che, volendo fare una scala delle rarita, sono da considerarsi ,credo, da molto rari a pezzi unici....spettacolari in alcuni casi............La domanda e' questa; lei ha un fiuto particolare per non dire pazzesco, nel trovare questi oggetti?.....e' una questione di fortuna? O ambedue i casi???........Una semplice curiosita....con un pizzico di invidia.....!
Mi scusi....
Fabio Caggiula.


Buongiorno Fabio,
lei riusciva a vedere l'immagine di questa discussione?

In merito alla sua domanda, devo dire che la fortuna non esiste, probabilmente ho un po' di fiuto ma il vero segreto è solo la passione che mi fa ricercare oggetti di questo tipo ovunque mi trovi: in vacanza, al lavoro, scrivendo su un forum...

Ovviamente non è affatto facile trovare questo materiale ma spesso è solo questione di essere focalizzati verso l'obiettivo della propria collezione e perseverare.

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MessaggioInviato: 17/08/2016, 16:32 
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Si vedo l'immagine.
Sicuramente la passione e la perseveranza sono fondamentali in questo caso. Complimenti!
Fabio Caggiula


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MessaggioInviato: 17/08/2016, 19:25 
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Iscritto il: 30/10/2012, 14:25
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Grazie Enrico, ora l'immagine si vede.
Non ho parole per descriverla,perchè avere in collezione un pezzo così.....
Complimenti e saluti
Roby


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MessaggioInviato: 18/08/2016, 10:18 
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Iscritto il: 19/05/2015, 19:41
Messaggi: 2759
Località: COLLEGNO (TORINO)
Come scrive Enrico l'uso del 50 Lire della serie Imperiale utilizzato in R.S.I. è rarissimo ed infatti la sua busta è inedita, per continuare a parlare di questo alto valore, vado a postare l'immagine di questa, a mio avviso, interessante lettera (tratta dal catalogo Viennafil del 11 Maggio 2016). Si tratta di una Lettera raccomandata di Posta Aerea spedita da Genova il 25 Aprile 1941 Via L.A.T.I.( Linee Aeree Transcontinentali Italiane) per Montevideo (Uruguay), affrancata con Imperiale 75 c. Carminio + 50 Lire Violetto + P.A. 75 c. Bruno giallo (coppia) + 10 Lire Carminio (II° Porto 2Lire + diritto raccom.1,50 Lire + sopratassa Aerea 5x1,75 ,per un totale di 62,25 Lire. I bollini verdi che si vedono nella parte sinistra della busta, sono stati apposti a destinazione dall'Amministrazione locale, in quanto la raccomandata giunse in Uruguay aperta. L'uso del francobollo da 50 Lire in quel periodo, lo si trova per lo più in corrispondenze inviate tramite la POSTA AEREA in Sudamerica, in quanto le tariffe postali in auge all'epoca, prevedevano che qualsiasi missiva superasse i 25 grammi di peso, comportava una spesa superiore a 50 Lire. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


Allegati:
USO DEL 50 LIRE IMP.1941 SUDAMERICA VIA AEREA.jpg
USO DEL 50 LIRE IMP.1941 SUDAMERICA VIA AEREA.jpg [ 1.06 MiB | Osservato 8601 volte ]
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MessaggioInviato: 18/08/2016, 14:01 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
Messaggi: 713
Ho visto la lettera proposta da Ricercatore mentre scendevo da un passeggiata in alta montagna: se non avevo recepito effetti dell'altitudine (2700mt.), questa busta m'ha levato il fiato :o . Non c'è molto da aggiungere.

Io prenderei l'occasione per interrogarci su quali casi fosse possibile evitare l'ammagliatura (ed anche la perforazione), normalmente dovute alle assicurate non convenzionali.
Capita di rado, infatti, trovare assicurate perforate: immagino che questo possa ragionevolmente dipendere dalla natura preziosa del bene contenuto, che andava preservato dall'inevitabile danneggiamento ed a quanto espressamente indicato nel regolamento postale; comunemente, invece, si trovano assicurate ammagliate (oltre una certo valore dichiarato), recanti almeno 5 sigilli di ceralacca con impronta impressa dal mittente, come prescritto.
Io ho trovato ben poco in merito all'elusione del vincolo di ammagliatura: l'art. 206 del Regolamento del 1907, trattando di materiale consumabile delle Poste, fa labile riferimento all'argomento: "l'obbligo dei suggelli a ceralacca non è esteso ai pieghi contenenti titoli di spesa irregolari, i quali possono essere spediti chiusi semplicemente con bolli gommati".

Quando, dunque, potevano esser evitati i sigilli in ceralacca per la corrispondenza da privati?

P.s.: visto il clima di maccartismo :) preferisco precisare che la mia domanda pubblica è volta all'approfondimento per soli fini d'apprendimento.

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MessaggioInviato: 05/09/2016, 8:22 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Dell'affrancatura con Lit. 50 regno + Lit 1,75, ne riparleremo quando avrò approfondito l'argomento assicurate. Intanto sarebbe utile che del documento venisse postato anche il retro.
Saluti, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 05/09/2016, 12:35 
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Iscritto il: 20/09/2012, 9:47
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Tanto per cominciare la discussione sui temi sollevati da ''rogerbarret''
http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_htm/ammagliatura_cucitura.htm

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 06/09/2016, 7:47 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Mi ripeto! I documenti per poterli giudicare bene ne dovrebbero essere postati sempre sia il davanti che il retro. Qui ci troviamo davanti ad una assicurata di ben Lire 10.000.=, che al tempo erano quasi una fortuna. Possibile che la censura non intervenga mai? Inoltre anche qui manca l'indicazione del peso.
Saluti Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 07/09/2016, 22:55 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Mi ripeto! I documenti che si postano chiedendone la discussione devono essere inseriti per intero. Specilmente nel caso delle assicurate che avevano una procedura tutta particolare. Qui mancano troppe cose:

1°) pare manchino i bolli in ceralacca;
2°) al loro posto ci sarebbe un sigillo di carta che non possiamo vedere;
3°) I francobolli non sono distanziati. Ma colui che ha postato il documento, in altra occasione, ha però affermato che lo debbano essere;
4°) manca l'indicazione del peso;
5°) Mi chiedo cosa poteva esserci di così grande valore in una busta così piccola da pesare soltanto 15 grammi per assicurarla per ben 10.000.= lire?

Salutissimi a tutti, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 08/09/2016, 16:32 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Possibile che non si trovi nessuno che possegga un'assicurata censurata? Durante la 1^ guerra c'erano di sicuro, perché il sottoscritto almeno una ce l'aveva. Purtroppo non riesco a trovarla, forse l'avrò scambiata con qualcosa d'altro, oppure considerandola di poco valore l'abbia sbattuta in qualche scatolone. Mi rivolgo a tutti coloro che seguono il Forum di vedere tra le proprie collezioni se hanno qualcosa del genere e postarla qui. Certo mi sembra strano che non se ne trovi nemmeno nella 2^ guerra, perché non mi pare ne siano state ancora postate.
Cordialmente, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 08/09/2016, 18:48 
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Iscritto il: 19/12/2013, 21:12
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Visto che l'amico Mainenti non avrà pace finché qualcuno non avrà risposto alle sue domande, ho fatto una rapida ricerca sui siti di vendita on line. Non si può definire "scientifica" ma ho esaminato le scansioni di oltre 1.200 assicurate italiane, dal 1861 ad oggi.

Il risultato è che si contano sulle dita di una mano (e risalgono tutte all'800 tranne una del 1983) quelle che hanno la cucitura o l'ammagliatura o che semplicemente mostrano i fori o la rottura dei sigilli di ceralacca conseguenti alla rimozione dello spago. Per quanto attiene la mia esperienza personale, limitata all'Africa Orientale Italiana, tutte le assicurate che possiedo sono semplicemente sigillate con la ceralacca.

Immagino che, come accade spesso in Italia, il buon senso degli impiegati postali abbia abolito di fatto una norma stupida che non aggiungeva nulla alla possibilità di verificare l'integrità dell'involucro mentre poteva danneggiare gravemente il contenuto delle missive (e le buste, per noi che le collezioniamo).

L'apposizione dei francobolli distanziati tra loro sembra essere un'altra regola poco rispettata (soprattutto in quelle più recenti abbondano striscie, quartine e anche grandi blocchi di francobolli che arrivano a coprire l'intera busta) e non compare mai la scritta "affrancatura apposta dal mittente" se non quando è in eccesso (quasi sempre ad opera di filatelisti).

Per quanto riguarda il peso della missiva prima e dopo l'appsizione dei sigilli da parte dell'impiegato postale, sono in netta maggioranza quelle che non lo riportano: quasi sempre i due pesi sono annotati quando l'aumento di peso dovuto ai sigilli avrebbe comportato il pagamento di un porto supplementare. Mi sembra del tutto logico

Tra tutte le assicurate che ho esaminato in scansione, 43 sono state spedite tra il giugno 1940 e la fine del '45 nel Regno (compreso quello del Sud) e 26 in RSI (naturalmente non ho la competenza per dire se sono autentiche). Solo due sono state censurate: a Firenze a Gennaio del 43 e a Siracusa a guerra appena finita.

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Leggo su Postaesocietà che durante la Grande Guerra "la posta raccomandata e quella assicurata era ispezionata alla presenza di un ufficiale postale che controllava che il contenuto fosse secondo le norme", ma non ho trovato nulla per la II Guerra. Provo a fare un'ipotesi: è possibile che il mittente dovesse presentarsi con la busta aperta e che fosse sigillata solo dopo l'ispezione?

Ad ogni buon conto mi pare che, statisticamente parlando, le prove sono a favore dell'autenticità dell'assicurata di cui stiamo discutendo e spero che questo mio lavoro di ricerca possa mettere la parola fine a questa diatriba che si è protratta fin troppo.

Vittorio

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Fortunato possessore di una bellissima collezione di Somalia Italiana: Francobolli, Storia postale, Annullamenti, Posta Militare, Navi


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MessaggioInviato: 08/09/2016, 20:06 
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Iscritto il: 12/09/2012, 18:39
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ingegné ha scritto:
Visto che l'amico Mainenti non avrà pace finché qualcuno non avrà risposto alle sue domande, ho fatto una rapida ricerca sui siti di vendita on line. Non si può definire "scientifica" ma ho esaminato le scansioni di oltre 1.200 assicurate italiane, dal 1861 ad oggi.

Il risultato è che si contano sulle dita di una mano (e risalgono tutte all'800 tranne una del 1983) quelle che hanno la cucitura o l'ammagliatura o che semplicemente mostrano i fori o la rottura dei sigilli di ceralacca conseguenti alla rimozione dello spago. Per quanto attiene la mia esperienza personale, limitata all'Africa Orientale Italiana, tutte le assicurate che possiedo sono semplicemente sigillate con la ceralacca.

Immagino che, come accade spesso in Italia, il buon senso degli impiegati postali abbia abolito di fatto una norma stupida che non aggiungeva nulla alla possibilità di verificare l'integrità dell'involucro mentre poteva danneggiare gravemente il contenuto delle missive (e le buste, per noi che le collezioniamo).

L'apposizione dei francobolli distanziati tra loro sembra essere un'altra regola poco rispettata (soprattutto in quelle più recenti abbondano striscie, quartine e anche grandi blocchi di francobolli che arrivano a coprire l'intera busta) e non compare mai la scritta "affrancatura apposta dal mittente" se non quando è in eccesso (quasi sempre ad opera di filatelisti).

Per quanto riguarda il peso della missiva prima e dopo l'appsizione dei sigilli da parte dell'impiegato postale, sono in netta maggioranza quelle che non lo riportano: quasi sempre i due pesi sono annotati quando l'aumento di peso dovuto ai sigilli avrebbe comportato il pagamento di un porto supplementare. Mi sembra del tutto logico

Tra tutte le assicurate che ho esaminato in scansione, 43 sono state spedite tra il giugno 1940 e la fine del '45 nel Regno (compreso quello del Sud) e 26 in RSI (naturalmente non ho la competenza per dire se sono autentiche). Solo due sono state censurate: a Firenze a Gennaio del 43 e a Siracusa a guerra appena finita.


Leggo su Postaesocietà che durante la Grande Guerra "la posta raccomandata e quella assicurata era ispezionata alla presenza di un ufficiale postale che controllava che il contenuto fosse secondo le norme", ma non ho trovato nulla per la II Guerra. Provo a fare un'ipotesi: è possibile che il mittente dovesse presentarsi con la busta aperta e che fosse sigillata solo dopo l'ispezione?

Ad ogni buon conto mi pare che, statisticamente parlando, le prove sono a favore dell'autenticità dell'assicurata di cui stiamo discutendo e spero che questo mio lavoro di ricerca possa mettere la parola fine a questa diatriba che si è protratta fin troppo.

Vittorio


Buonasera Vittorio,
ti voglio ringraziare per il lavoro di ricerca che ti sei sobbarcato, comunque temo che non basterà...
Un cordiale saluto.

ps:
se può essere utile, è bene chiarire che la situazione fra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale è completamente differente e nella Prima Guerra Mondiale era in uso anche chiudere le assicurate per l'estero, censurate, in una apposita busta in dotazione alle commissioni di censura, che provvedevano a inserire la assicurata censurata apponendo sulla nuova busta i sigilli in ceralacca e la ammagliatura.
Qui vedi a cosa mi riferisco: link

Nella Seconda Guerra Mondiale non mi risulta esista nulla del genere, anche perché le assicurazioni per l'estero non erano consentite: l'unica assicurata in RSI che conosco censurata, su decine che ho visto, era stata censurata con una fascetta normale di carta con un sigillo di ceralacca fra la fascetta e la busta.
Questa unica assicurata censurata era nella collezione "Corrispondenza raccomandata e assicurata nella RSI" dell'amico e socio AICPM Emilio Zucchi.
Questa straordinaria collezione, plurititolata e premiata, include 29 assicurate e una sola è censurata nel modo che ho detto e che propongo in allegato (non ho l'immagine del verso): francobolli vicini fra loro al punto da sovrapporsi e nessuna cucitura.


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MessaggioInviato: 09/09/2016, 8:40 
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Finalmente mi è venuta alle mani questa assicurata spedita da Venezia e censurata. Probabilmente sarà un falso, ma io credo che sia tutto vero. Giudicate pure come vi pare, però mi sembra che la medesima riporti interamente tutte le norme postali emanate in proposito per le assicurate. Si noti che si trattava solo di Lit. 50. Mentre in quelle postate, che mi garbano poco, l'assicurazione era per importi fino ad un massimo di Lit. 10.000.=
Sempre cordialmente, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 09/09/2016, 8:40 
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Scusatemi ho dimenticato l'allegato.


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Purtroppo non riesco ad inserire l'allegato. Adesso ci riprovo, sperando di riuscirci. Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 09/09/2016, 9:09 
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Messaggi: 11
ingegné ha scritto:
ho esaminato le scansioni di oltre 1.200 assicurate italiane, dal 1861 ad oggi.

Il risultato è che si contano sulle dita di una mano (e risalgono tutte all'800 tranne una del 1983) quelle che hanno la cucitura o l'ammagliatura o che semplicemente mostrano i fori o la rottura dei sigilli di ceralacca conseguenti alla rimozione dello spago. Per quanto attiene la mia esperienza personale, limitata all'Africa Orientale Italiana, tutte le assicurate che possiedo sono semplicemente sigillate con la ceralacca.

Vittorio


Sig Mainenti, lei legge i messaggi degli altri utenti o va avanti a testa bassa e con i paraocchi?
Penso che quanto esposto da Vittorio sia da tenere in considerazione e possa far propendere per l'originalità degli insiemi finora visti.
Oppure lei ha letto tutto ma dissente su tutto e velatamente ci sta dicendo che le vere assicurate spedite in tutto il territorio rsi e giunte a noi si limitano a quella mostrata in fotocopia da Enrico? mi sembra azzardata come affermazione, non crede?


Maurizio


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