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MessaggioInviato: 03/09/2016, 7:15 
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Che Lei abbia lavorato e lavori in una grande azienda, non vuol dire che abbia un incarico "AMMINISTRATIVO" importante e quindi non abbia quelle accortezze che devono avere coloro che devono rispondere al Padrone, al Consigliere delegato, alla Finanza e tutti i mesi compilare gli stati patrimoniali e quello annuale da presentare all'Assemblea e quindi al Fisco. Il sottoscritto dal 1972 in poi ha sempre fatto questo. Prima, dal 1954, faceva il contabile in un gruppo di aziende mercantili ed industriali, che mi hanno insegnato tutto o quasi di come ci si debba comportare di fronte alle varie situazioni che si presentavano.
Per ora basta così. Abbia pazienza ci risentiremo quando rientrerò in sede, perché sono stufo di perdere il contatto e dover riscrivere sempre tutto.
Spero che il messaggio parta. Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 03/09/2016, 7:38 
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michele mainenti ha scritto:
Che Lei abbia lavorato e lavori in una grande azienda, non vuol dire che abbia un incarico "AMMINISTRATIVO" importante e quindi non abbia quelle accortezze che devono avere coloro che devono rispondere al Padrone, al Consigliere delegato, alla Finanza e tutti i mesi compilare gli stati patrimoniali e quello annuale da presentare all'Assemblea e quindi al Fisco. Il sottoscritto dal 1972 in poi ha sempre fatto questo. Prima, dal 1954, faceva il contabile in un gruppo di aziende mercantili ed industriali, che mi hanno insegnato tutto o quasi di come ci si debba comportare di fronte alle varie situazioni che si presentavano.
Per ora basta così. Abbia pazienza ci risentiremo quando rientrerò in sede, perché sono stufo di perdere il contatto e dover riscrivere sempre tutto.
Spero che il messaggio parta. Michele Mainenti.


L'argomento di cui si discute non è il suo curriculum professionale o il mio, ma solamente le sue "certezze" in relazione alla busta viaggiata per posta pneumatica a Milano.
Non ho dubbi su cosa facesse lei e come lo facesse bene, ma non credo che ciò interessi minimamente a chi legge questo forum di storia postale.

Io sto semplicemente rispondendo punto per punto alle sue contestazioni e non ho alcuna intenzione di passare dalla critica dei concetti da lei espressi a quella delle persone, perché questo è un modo di fare che viene adottato in genere da chi ha esaurito gli argomenti; di argomenti da contrapporre alle sue contestazioni ce ne sono anche troppi.

Le ho appena dimostrato con i fatti che le buste a finestra erano utilizzate appositamente per spedire assegni almeno da una grande banca e che l'indirizzo del mittente, o del "mittente vero" come dice lei, non era affatto indispensabile, visto che grandi aziende come la Piaggio o la stessa grande banca non indicava sulle sue buste alcun indirizzo.

Sto semplicemente fornendo degli elementi oggettivi, non il mio parere, perché chi legge questa discussione possa fare le proprie valutazioni in piena autonomia di giudizio.

Chiuso anche questo capitolo, passiamo oltre.

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MessaggioInviato: 03/09/2016, 11:19 
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Sono tutti Istituti conosciuti e la posta che tornava indietro veniva consegnata alla sede centrale che tutti conoscevano. Per la Piaggio sulla busta, se osserva bene c'è stampato Stabilimento di Pontedera in grassetto. Tutto quello che Lei porta a scusanti sono solo insulti al buon senso. Ma ha osservato almeno quella busta della Banca del lavoro cosa c'è scritto a caratteri cubitali in caso di mancata consegna?
Saluti Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 03/09/2016, 11:27 
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michele mainenti ha scritto:
Sono tutti Istituti conosciuti e la posta che tornava indietro veniva consegnata alla sede centrale che tutti conoscevano. Per la Piaggio sulla busta, se osserva bene c'è stampato Stabilimento di Pontedera in grassetto. Tutto quello che Lei porta a scusanti sono solo insulti al buon senso. Ma ha osservato almeno quella busta della Banca del lavoro cosa c'è scritto a caratteri cubitali in caso di mancata consegna?
Saluti Michele Mainenti.


Ma lei legge gli interventi o guarda solo le immagini, peraltro male?
La busta della Piaggio porta forse il timbro postale di Pontedera, in provincia di Pisa?
Lo vede che sul timbro in bella evidenza c'è scritto BIELLA!!!
Poi sarei io a scrivere "insulti al buon senso".

Un ignoto trasportatore di Vicenza per lei sarebbe un "istituto conosciuto"?
Lascio perdere il mittente estero non indicato, ma veniamo alla banca, mi dice dove è scritto l'indirizzo di questo ufficio interno?
Ha presente cos'è un indirizzo: via..., piazza... oppure corso... seguito magari da un numerino.

Sulla busta di posta pneumatica c'è a stampa l'intestazione del mittente con l'indicazione di Milano, ma per lei non bastava e ipotizzava la spedizione da Roma o da Napoli, come mai ora non ha di questi dubbi?

8-)

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MessaggioInviato: 06/09/2016, 8:23 
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Il trasportatore sconosciuto di Vicenza stia per certo che le poste lo conoscevano bene e lui conosceva bene loro. A Lei l'ardua sentenza del perché! Osservi bene e si renderà conto della castroneria che ha affermato. Vede Lei, per difendere l'indifendibile, sta dando ragione al sottoscritto per quel che concerne il documento di posta pneumatica da Lei pubblicato, che è veramente un insulto al buon senso, come lo è stato fino a poco tempo fa per la tariffa espresso fermo posta da Lei inventata per il 2 lire imperiale soprastampato GNR su documento da Calci per Calci.
Stia bene e veda di non inventarsi, anche se in buona fede, qualcosa d'altro. Per le assicurate ci risentiremo. Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 06/09/2016, 11:30 
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michele mainenti ha scritto:
Il trasportatore sconosciuto di Vicenza stia per certo che le poste lo conoscevano bene e lui conosceva bene loro. A Lei l'ardua sentenza del perché! Osservi bene e si renderà conto della castroneria che ha affermato. Vede Lei, per difendere l'indifendibile, sta dando ragione al sottoscritto per quel che concerne il documento di posta pneumatica da Lei pubblicato, che è veramente un insulto al buon senso, come lo è stato fino a poco tempo fa per la tariffa espresso fermo posta da Lei inventata per il 2 lire imperiale soprastampato GNR su documento da Calci per Calci.
Stia bene e veda di non inventarsi, anche se in buona fede, qualcosa d'altro. Per le assicurate ci risentiremo. Michele Mainenti.


Caro signor Mainenti,
io la saluto caramente e definitivamente perché da ora il suo nickname è inserito nella mia lista degli utenti ignorati del forum e quindi, in automatico, non vedrò più i suoi interventi.

Sono davvero stanco del suo tono nell'interloquire: dica e pensi ciò che vuole, francamente non mi interessa più.
Saluti

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MessaggioInviato: 07/09/2016, 6:43 
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Per me è un onore essere stato cancellato da persone come Lei, che non sanno cosa dire in risposta alle domande o si arrampicano sui vetri considerando gli altri dei poveri imbecilli. Le cose finora da Lei postate, sicuramente belle ed abbaglianti a vedersi, sono spesso, sempre a mio parere, non in regola, per una ragione o l'altra, con le norme postali o del buon senso. Il sottoscritto non conosce bene le norme riguardanti le assicurate, Ma finora non ho ancora visto un'assicurata da qui postata, che abbia traccia di cordicina tra due bolli e che sia stata censurata. In RSI ce n'era il divieto? Io non lo credo! Ma vi pare, e mi rivolgo a tutti i frequentatori di Forum, che per importi da capogiro ci fosse l'assoluto divieto di aprire e controllare da parte delle poste il contenuto della busta? Ricordo di avere visto e forse avuto un'assicurata censurata durante la prima guerra mondiale, ma non so dove l'abbia messa. Probabilmente non la consideravo di valore e l'ho archiviata o scambiata con qualcuno, che se mi legge, potrebbe qui postarla. Comunque butterò all'aria tutto l'archivio e se la troverò la pubblicherò su questo Forum. Invito comunque, se qualcuno ne avesse una, di postarla, perché potrebbe rivalutare in tal modo un documento ritenuto di poco conto, come a suo tempo aveva fatto il sottoscritto, che ne capiva e ne capisce ancora poco su questo argomento.
Buona fine ferie a tutti e saluti cordiali. Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 07/09/2016, 10:02 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
Messaggi: 713
michele mainenti ha scritto:
Per me è un onore essere stato cancellato da persone come Lei, che non sanno cosa dire in risposta alle domande o si arrampicano sui vetri considerando gli altri dei poveri imbecilli. Le cose finora da Lei postate, sicuramente belle ed abbaglianti a vedersi, sono spesso, sempre a mio parere, non in regola, per una ragione o l'altra, con le norme postali o del buon senso. Il sottoscritto non conosce bene le norme riguardanti le assicurate, Ma finora non ho ancora visto un'assicurata da qui postata, che abbia traccia di cordicina tra due bolli e che sia stata censurata. In RSI ce n'era il divieto? Io non lo credo! Ma vi pare, e mi rivolgo a tutti i frequentatori di Forum, che per importi da capogiro ci fosse l'assoluto divieto di aprire e controllare da parte delle poste il contenuto della busta? Ricordo di avere visto e forse avuto un'assicurata censurata durante la prima guerra mondiale, ma non so dove l'abbia messa. Probabilmente non la consideravo di valore e l'ho archiviata o scambiata con qualcuno, che se mi legge, potrebbe qui postarla. Comunque butterò all'aria tutto l'archivio e se la troverò la pubblicherò su questo Forum. Invito comunque, se qualcuno ne avesse una, di postarla, perché potrebbe rivalutare in tal modo un documento ritenuto di poco conto, come a suo tempo aveva fatto il sottoscritto, che ne capiva e ne capisce ancora poco su questo argomento.
Buona fine ferie a tutti e saluti cordiali. Michele Mainenti.


Caro Michele Mainenti, siccome sembri non voler capire un'indicazione gentile e velata, allora ti indico pubblicamente un link di riferimento: viewtopic.php?f=2&t=3249
I toni della questione già stucchevoli, cominciano a diventare insopportabili anche solo da leggere: figuriamoci a parteciparvi o -peggio ancora!- ad esserne bersaglio.
Siccome già in passato altrove è stato scritto, secondo me a torto, che la sezione di RSI tenda naturalmente a sgradevoli quanto periodiche turbolenze, allora io non vorrei che
continuassero a verificarsi episodi irrispettosi della "netiquette", con conseguenti più spiacevoli evoluzioni. Moderiamoci da persone mature, per favore.

Ci provo, quindi, per l'ultima volta in modo garbato a condurti a miglior consiglio, usando un esempio buffo, ma indicativo: ricordi a Riccione?
Rammenti che con piglio polemico ed appassionato non smettevi di contestare? :) Ricordi che l'amico commerciante scherzò amabilmente sul casuale rintocco di una campana,
adducendo che fosse il segnale concordato dei commercianti per provare a farti smettere? :D Bene. Qui sembra non esserci campana che possa suonare per ricondurti a più mite atteggiamento.
Ti rivelerò una cosa (che mi è parsa spiacevole): hai presente le due persone che erano con me a Riccione? Erano due miei amici, al tempo stesso stimati studiosi collezionisti, nonché forumers attivi proprio sopra questa piattaforma.
Loro stessi han volutamente evitato (loro son saggi... ;) ) di intervenire nella tua -per quanto simpatica- interminabile filippica e non han voluto nemmeno presentarsi, quando ti hanno riconosciuto, mentre io -al mio solito :) - mi son lasciato coinvolgere, per via della mia sciocca convinzione che attraverso il dialogo si possa in qualche modo arrivare a comprendersi.
Ragionando serenamente sulle dinamiche occorse sia a Riccione che su queste pagine, per evitare che ti isolino tutti, non trovi che sarebbe il caso di agire con minor invadenza e di mantenere toni più adatti ad un posto pubblico, come il forum?

Spero sia l'ultimo mio intervento in chiave conciliatoria. Come alcuni amici sanno, -ahimè! :) - non sono portato per la diplomazia, ma per la schiettezza spartana.

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MessaggioInviato: 07/09/2016, 17:16 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Preferisco essere isolato ed andare per la mia strada. Il testo non partirà come non è partito il precedente. Pazienza! Meglio soli che male accompagnati! Recita un proverbio. Statemi bene e godetevi certe panzane. L'ultima: "Parte da Biella e va a Pontedera"!!!! Certo c'è scritto che ritorna al mittente!!!! Forse sto prendendo: "Lucciole per lanterne"? Allora è davvero grave per la mia salute.
Sempre cordialità ed auguri a tutti indistintamente. Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 07/09/2016, 18:29 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Caro Rogerbarrett, ti chiedo, se faccio ancora in tempo a far partire lo scritto, di comunicarmi se durante la prima guerra fosse proibito alla censura di aprire o meno le assicurate.
Ti ringrazio tanto se potrai accontentarmi al più presto.
Saluti tanti.
PS. Quei due non li ricordo. Non è che appartenessero al clan di quelli che hanno sempre applaudito invece di cercare la verità?


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MessaggioInviato: 07/09/2016, 20:53 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
Messaggi: 713
michele mainenti ha scritto:
Caro Rogerbarrett, ti chiedo, se faccio ancora in tempo a far partire lo scritto, di comunicarmi se durante la prima guerra fosse proibito alla censura di aprire o meno le assicurate.
Ti ringrazio tanto se potrai accontentarmi al più presto.
Saluti tanti.


Como ti ho già risposto per telefono, non sò la risposta (anche perchè mi occupo di RSI e dintorni, per cui raramente faccio capolino negli altri argomenti): molto probabilmente la risposta alla tua domanda -come ebbi a dirti- risiede nello studio dei documenti che riportano le norme del tempo.
In parole povere c'è da fare una lunga ricerca a tappeto, consultando le fonti archivistiche dell'Istituto di Studi Storici Postali di Prato.
Quando avrò tempo, cercherò di approfondire questa curiosa nozione, ma sarà necessario (come immagino) aprire una ltro argomento specifico, che tratti esclusivamente la censura nelle assicurate.
Ti confermo che finora in RSI è stata rinvenuta scansione di un'unica lettera assicurata e censurata: tutte le altre a me note sono sprovviste degli ordinari tratti distintivi di censura.

Ti segnalo che quando scrivi:
michele mainenti ha scritto:
PS. Quei due non li ricordo. Non è che appartenessero al clan di quelli che hanno sempre applaudito invece di cercare la verità?

Stai deliberatamente lanciando un'accusa pubblica verso persone che non conosci, che io stimo come amici e che ti leggono.
La tua è un'azione in spregio alla "netiquette" a cui ti ho pregato di attenererti. Le tue parole, per di più, gettano fango sui miei amici.
Ti avverto di non proseguire con questi toni inopportuni su un forum pubblico, perchè io sono arrivato ad esser sprovvisto della cortesia che finora ti è stata coralmente mostrata.

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MessaggioInviato: 07/09/2016, 21:32 
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Ma chi li conosce quei due. Io non so chi siano, quindi non ho offeso proprio nessuno. Ho fatto solo un rilievo ad una scortesia nei miei confronti da parte tua. Se tu li conoscevi avresti dovuto avere la delicatezza di presentarmeli e se loro si fossero opposti, non ne avrei certo fatto un dramma.
Salute ed allegria, che non è successo niente. Vedi piuttosto se puoi trovare la norma che ti ho chiesto in merito alla censura.
Un grazie anticipato, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 10/09/2016, 17:46 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Sfogliando tra tra i miei album mi è venuto tra le mani questo documento con l'annullo di "MILANO SUCC.16 * POSTA PNEUMATICA" e con quello di passaggio al retro "MILANO FERR. ESPRESSI * POSTA PNEUMATICA" che mi pare non siano ancora apparsi. Nell'attesa di veder comparire anche quello cercato e sperando di aver fatto tutto bene, porgo cordiali saluti. Michele Mainenti.

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MessaggioInviato: 14/09/2016, 9:47 
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Mi viene anche da credere, osservando meglio la busta da me pubblicata, che la posta pneumatica dovesse assolvere, per essere consegnata al più presto, il diritto di espresso. Infatti mi pare di notare che giunta a Novara sia stata passata all'ufficio telegrafico per la consegna immediata. Non essendo però sicuro di quanto detto, mi rivolgo a chi ne sappia più di me in merito.
Grazie anticipate a coloro che avessero la bontà di intervenire.
Cordialmente, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 14/09/2016, 13:57 
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A me risulta che il servizio di posta pneumatica potesse essere complementare, ma non necessariamente, a quello espresso. Nel senso che la posta pneumatica svolge il suo servizio in PARTENZA (invio immediato dall'ufficio postale tramite le apposite tubazioni alla stazione ferroviaria per partenza col primo treno disponibile), mentre L'Espresso lo svolgeva in DISTRIBUZIONE (consegna con apposito fattorino, in genere entro la mattinata)

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Andy66

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MessaggioInviato: 15/09/2016, 7:13 
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Sempre secondo la mia opinione ha completamente ragione. Infatti se si voleva far consegnare attraverso il servizio postale una cosa veramente di valore, si doveva aggiungere anche il porto dell'espresso, che altri non era che un fattorino delle poste e probabilmente anche da un esterno. Gli espressi erano persone che portavano al destinatario, nel più breve tempo possibile, la corrispondenza inviata dal mittente. Se la tassa dell'espresso non veniva assolta dal mittente, la posta pneumatica, da distribuirsi nella medesima città di partenza, diventava un non senso. Infatti veniva trattata e distribuita come se fosse posta ordinaria. In questo caso mi pare si siano spesi inutilmente dei soldi in più, senza avere nemmeno la certezza del recapito. Certezza che avremmo avuto se avessimo mandato il nostro fattorino, che eravamo sicuri, faceva prima e non ci costava nulla.
Saluti cordiali, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 15/09/2016, 7:18 
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La posta pneumatica non ha nulla a che vedere col servizio espresso, come ben chiarito dal messaggio precedente.

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MessaggioInviato: 17/09/2016, 8:41 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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A proposito della posta pneumatica, presto potrebbero esserci delle novità. Infatti pare che, se si volesse farne avere il recapito al più presto al destinatario, si dovesse aggiungere qualcosa di essenziale. Altrimenti la missiva avrebbe avuto corso come lettera normale. Infatti sono in attesa di una email che confermerebbe quanto qui anticipato.
Cordiali saluti a tutti, Michele Mainenti


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MessaggioInviato: 17/09/2016, 13:55 
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Gli appassionati di storia postale, come i frequentatori di questo forum, sanno perfettamente cosa fosse e a cosa servisse la posta pneumatica e sanno anche che questo tipo di inoltro non ha nulla a che vedere con la velocità di recapito al destinatario, ma serviva a velocizzare l'inoltro interno della corrispondenza fra ufficio postale di partenza e quello di destinazione, che poi provvedeva al recapito per via ordinaria o espresso, se la corrispondenza fosse stata affrancata per tale servizio.
Era vietato inviare assicurate per il tramite della posta pneumatica.

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MessaggioInviato: 18/09/2016, 11:50 
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Gli appassionati di storia postale possono avere anche delle lacune. Il sottoscritto ne ha tante, ma il buon senso dovrebbe sempre prevalere. Per il documento postato all'inizio siamo di fronte a quanto segue:
a) Non si conosce di chi sia la busta e quindi il mittente. Infatti potrebbe essere Roma o Milano.
b) L'indirizzo del mittente potrebbe essere stato rifilato. Oppure se tali buste ne erano prive, lo si metteva con un timbro.
c) In conclusione:

1) Una ditta deve far avere al destinatario, nella medesima città di partenza e di arrivo, un documento di nessun conto, se non manda il fattorino a recapitarlo, lo imbuca normalmente con l'altra corrisponenza a fine giornata e non paga il supplemento;
2) Se è di valore per il contenuto e deve farlo recapitare al più presto possibile ed essere sicura di questo, Che fa?
3) Manda il proprio fattorino anche se questi dovesse fare un po' di strada in più, rispetto a quella che dovrebbe fare per andare all'ufficio postale. O no?
4) Ma vuole che il servizio sia fatto da un ufficio postale ed allora, oltre alla tassa pneumatica deve aggiungere la tassa dell'espresso. O no?
5) Se non lo fa il servizio veloce decade e la lettera rimane in ufficio fino alla prossima uscita del fattorino!
6) Se fosse stata applicata anche la tassa dell'espresso, il documento sarebbe stato almeno trasmesso per il recapito all'ufficio telegrafico, come potrete notare sia avvenuto per il documento pubblicato dal sottoscritto. Saluti cordiali, Michele Mainenti.


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