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MessaggioInviato: 18/09/2016, 13:11 
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michele mainenti ha scritto:
Gli appassionati di storia postale possono avere anche delle lacune. Il sottoscritto ne ha tante, ma il buon senso dovrebbe sempre prevalere. Per il documento postato all'inizio siamo di fronte a quanto segue:
a) Non si conosce di chi sia la busta e quindi il mittente. Infatti potrebbe essere Roma o Milano.
b) L'indirizzo del mittente potrebbe essere stato rifilato. Oppure se tali buste ne erano prive, lo si metteva con un timbro.


c'è scritto città, la busta è per forza partita da milano e la rifilatura è solo una sua ipotesi

Maurizio


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MessaggioInviato: 18/09/2016, 13:13 
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michele mainenti ha scritto:
4) Ma vuole che il servizio sia fatto da un ufficio postale ed allora, oltre alla tassa pneumatica deve aggiungere la tassa dell'espresso. O no?
5) Se non lo fa il servizio veloce decade e la lettera rimane in ufficio fino alla prossima uscita del fattorino!


4) No
5) No

Maurizio


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MessaggioInviato: 18/09/2016, 14:17 
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Iscritto il: 19/12/2013, 21:12
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Quando vedo che è stato aggiunto un post a questa discussione, resto sempre incerto se aprirla per vedere di cosa si tratti o passare oltre dando per scontato che prosegua una polemica sterile e che non aggiunge nulla alle nostre conoscenze.

Siccome sono un ottimista, finisco sempre per cedere alla curiosità di leggere le nuove argomentazioni ma resto ogni volta deluso.

Vorrei provare a mettere una parola fine alle elucubrazioni: non non saremo MAI in grado di sapere cosa sia passato per la testa di chi ha spedito quella busta e neanche quale ne fosse il contenuto. Perciò non dimostreremo mai la sua autenticità o falsità con il ragionamento "al suo posto io mi sarei comportato così".

Io non so se il documento sia autentico, ma so di sicuro che nessuna delle affermazioni scritte finora per contestarne la genuinità ha valenza di prova e neanche di indizio.

Per quanto riguarda poi l'uso del fattorino, posso far umilmente notare che il costo di un suo spostamento in giro per la città (e Google maps mi dice che viale Premuda doveva essere all'epoca in periferia) era certamente superiore a quello di un francobollo di posta pneumatica (a scanso di ulteriori obiezioni ricordo che all'ufficio postale si può consegnare un gran numero di missive mentre il fattorino deve recarsi ai singoli indirizzi dei destinatari).

Ricordo infine che il recapito a mezzo fattorino comportava comunque il pagamento di una tariffa postale, ovvero della tassa fissa per il recapito autorizzato.

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Fortunato possessore di una bellissima collezione di Somalia Italiana: Francobolli, Storia postale, Annullamenti, Posta Militare, Navi


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MessaggioInviato: 18/09/2016, 14:23 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
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Premessa: intendo rispondere all'interessamento generale (che merita plauso! :) ) verso l'oggetto in questione, ma a nessuno in particolare degli intervenuti.

Il sottoscritto, come molti altri intervenuti, è dell'idea che a vista (per quel che si vede al monitor e per quanto si presume si osserverebbe anche dal vivo) questa busta costituisca un oggetto originale ed eccezionalmente raro.
Il presentatore dell'oggetto è persona stimata e molto competente...e qui mi fermo, perchè non abbisogna di riconsocimenti.
Dalle analisi più dettagliate, scaturite dal confronto sull'argomento, sono state effettuate ricerche e proposte tesi.
Per quanto mi riguarda non sono emersi elementi certi in grado di costituire prove sceditanti, in modo riscontrabile, l'iniziale dichiarata originalità dell'oggetto, per cui resta valida la tesi secondo la quale si tratta di una busta unica e di notevole pregio.
Premesso ciò, resta un mio, personalissimo, unico cruccio :? : la mancanza di riscontri di altre impronte sia in partenza (immagino siano giustamente rare), quanto in arrivo (queste, invece, dovrebbero essere comuni, trattandosi di Milano!); tale carenza al momento impedisce riscontri più precisi, qualora se ne avesse l'esigenza.
Giova precisare, a scanso di equivoci, che la preziosa impronta generosamente già fornita dallo stimato somalafis (Riccardo B.) ed opportunamente comparata non coincide con quella dell'oggetto in questione. Questa mancata identità non costituisce elemento probante, giacchè potrebbe trattarsi del caso di uno stesso timbro (tipo Conalbi) smontato e sostituito in parte (datario, corona e/o lunette), visto che le impronte confrontate provengono da date distanti tra loro.
Non è da escudersi che in futuro prossimo possano emergere ulteriori impronte più coeve da confrontare: immagino che sia molto più probabile che se ne possano trovare delo stesso tipo di quella di arrivo a Milano, per via del suo enorme traffico di corrispondenza dell'ufficio. Gli utenti interessati stiano con gli occhi ben aperti: :D squillo di tromba e s'inizi la caccia alla volpe! :) ...ovvero si dia caccia a quell'impronta sulla rete e nei rispettivi archivi deli utenti.
Fino ad allora, ossia in assenza di ulteriori elementi certi, io reputo l'oggetto originale. Il proseguo della discussione in merito che non apporti elementi nuovi è mero esercizio di vuota oratoria, che non stanca solo chi la produce ed, al contempo, rischia di annacquare i contenuti più preziosi comunque emersi in queste pagine.

Questa è la mia (educata) opinione a riguardo. In via privata sono disposto ad offrire anche la mia opinione maleducata :D :D :D .

P.s.: mi scuso se questo mio intervento, accidentalmente capitato a ridosso di quello di ingegnè :) , possa eventualmente ripeterne i suoi contenuti.

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MessaggioInviato: 20/09/2016, 7:43 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Attendete! Attendete! Presto tutta la faccenda, probabilmente, presto potrebbe essere chiarita e qualcuno dovrà farne ammenda. O il sottoscritto, che ha espresso tutti i propri dubbi. oppure tutti gli altri che sono intervenuti impropriamente, spinti dalla visione e non dalla sostanza.
Non vogliate volermene, come io non ve ne vorrò!
Saluti ed allegria, Michele Mainenti.


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MessaggioInviato: 20/09/2016, 10:25 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Il fatto per me abbastanza importante è che sulla busta non ci sia stampato l'indirizzo del mittente e neppure sul retro il relativo timbro. Ho lavorato a Milano in un ufficio dove risiedevano ben 5 società e tutte dei medesimi padroni. Ogni Società aveva le proprie buste, anche a finestra, con sopra stampato denominazione, indirizzo e ragione sociale. Avevamo di scorta anche diverse buste a finestra anonime per ovviare ad una momentanea mancanza di quelle stampate. Ma, se usavamo quest'ultime, mettevamo sul retro il relativo timbro completo di tutto e mi ripeto: denominazione, indirizzo e ragione sociale della società che le usava.
E mi fermo qui. Saluti cordiali, Michele Mainenti


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MessaggioInviato: 23/09/2016, 17:47 
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Iscritto il: 13/06/2016, 16:35
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Buona sera a tutti. Ho sempre la più fondata opinione che il documento non sia regolare per i motivi che elenco qui di seguito.
1°) Ricercatore in un suointervento afferma, tra l'altro, che il mittente risiedeva in via degli Arditi 39 e riprese le pubblicazioninel dopo guerra, dopo averle cessate nel 1944.

2°) Ricercatore, rispondendo ad un timbro postato da Somalifis messo in arrivo a Milano e simile a quello del documento in analisi, disquidisce sul fatto della "B" e della "8", senza accennare al fatto che uno porta anche l'ora e l'altro no.

3°) Ricercatore dice, tra l'altro, che nel volume del Sirotti edito dall'AICPM a pagina 81 c'è una lettera del 17.3.44 per dimostrare che la posta pneumatica era in essere in quel periodo, ma il timbro non è quello che cerchiamo e la lettera porta anche l'espresso e va fuori Milano.

4°) Idem fa per una lettera spedita da Milano il 13.3.44 riportata a pagina 343 ed anche questa porta l'espresso e va fuori Milano ed anche questa per dimostrare quanto sopra.

5°) Non comprendo per quale motivo abbia voluto fare queste dimostrazioni, quando nessuno mi pare volesse contestare tale fatto. Piuttosto ci dica esattamente quando il mittente abbia cessato le pubblicazioni.

6° Stante quanto sopra e per quel poco che io ne sappia, per la posta inviata per via pneumatica, la consegna immediata avveniva solo se si pagava anche la tassa d'espresso, altrimenti seguiva il corso normale. Se andava in altra città, la mandavano alla stazione ferroviaria. Se era per via aerea o all'aeroporto o alla stazione ferroviaria a seconda dei casi.

Quindi per il caso in questione faccio presente quanto segue.

a) Se non ho sbagliato nel risalire alla ex via degli Arditi, l'attuale dovrebbe corrispondere alla via Cerva.
b) Viale Premuda, dove doveva essere consegnata la busta, dista dalla via Cerva circa mille metri.
c) Tempo di percorrenza a piedi, andata e ritorno, mezz'ora e si era sicuri del recapito e senza spendere niente.
d) Tempo di percorrenza in bicicletta, andata e ritorno 10 minuti e si era sicuri del recapito e senza spendere niente.
e) Andare alla posta centrale vicino al Cordusio Circa gli stessi tempi. Salvo che MILANO CENTRO fosse più vicina.
f) Ma la cosa più assurda è stato scrivere l'indirizzo a macchina su una busta a finestra e per di più da una persona poco capace di usarla. Faceva prima a scrvere con la penna.

Nella speranza che parta, perché è la terza volta che la riscrivo, salute e bene a tutti, Michele Mainenti


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MessaggioInviato: 17/05/2019, 18:02 
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Al netto della stucchevole querelle di quasi tre anni fa con l'utente Mainenti :roll: , che ha poi abbandonato il nostro fuorum :roll: :roll: :roll: , vorrei tornare a soffermarmi per considerare il breve periodo in cui effettivamente funzionò la posta pneumatica a Milano durante l'RSI.
Da quel poco che riporta il Sirotti nel suo manuale (2.nda edizione) non si desume un termine d'uso, sebbene sembri opinione comune che a seguito dei bombardamenti di Milano la rete metropolitana di spedizione di posta pneumatica possa probabilmente essere stata resa inservibile.

Orbene, in una pagina di una collezione esposta ho riscontrato una lettera con la specifica affrancatura per il servizio, partita da Milano il 23.08.1944 e recapitata il giorno seguente a Torino: la terza decade di agosto del '44 mi è subito apparsa una data insolitamente tarda per aver riscontro dell'uso del servizio chiesto, affrancato... e chissà se poi anche ottenuto! :)
Effettivamente l'annullo il partenza, sebbene spesso si riscontri in uso indiscriminato su corrispondenza sia con servizi che in posta ordinaria, purtroppo non presenta la prescritta dizione "posta pneumatica", che sarebbe stato utile a confermarne lo specifico inoltro.
Oltre a quanto finora stabilito per Milano (ossia che almeno fino a marzo del '44 la posta pneumatica fosse operativa), ora mi domando se possano essere reperibili notizie in merito al suo funzionamento o meno nei mesi successivi.
Il collezionista, che a suo tempo espose la busta in parola, nella sua didascalia rimarcò in grassetto con una certa sicurezza che il servizio potesse essere stato sospeso poco dopo quelle date sul territorio della RSI :?


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MessaggioInviato: 17/05/2019, 21:14 
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Iscritto il: 04/08/2016, 21:02
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Località: Chiusaforte
Secondo me la prima cosa da controllare sarebbe di verificare se l'ufficio di Via Scarpa facesse parte della rete pneumatica. Riguardo poi al funzionamento della posta pneumatica a Milano, io avrei forti dubbi fin dall'agosto 1943, infatti nell'estate di quell'anno avvennero i più pesanti bombardamenti a tappeto alleati che causarono danni gravissimi un pó in tutta la città, che di fatto venne abbandonata da centinaia di migliaia di persone.
Mi sembra che i tubi della rete pneumatica corressero lungo le vie esternamente agli edifici, quindi facilmente danneggiabili, in teoria anche facilmente riparabili, se ciò fosse stata una priorità.

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 19/05/2019, 20:12 
andy66 ha scritto:
Mi sembra che i tubi della rete pneumatica corressero lungo le vie esternamente agli edifici
E come attraversavano le strade? E agli angoli degli edifici come svoltavano?
Michele


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MessaggioInviato: 19/05/2019, 21:48 
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Iscritto il: 11/08/2016, 17:31
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Località: Cincinnati, USA
Ecco un bell'articolo

http://www.aicpm.net/articoliastolfi/astolfi2930-1.htm


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MessaggioInviato: 20/05/2019, 16:34 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
Messaggi: 713
Ringrazio della segnalazione dell'articolo di Astolfi: è molto interessante.
Per voler lasciar traccia delle notizie attinenti all'argomento reperite in rete, aggiungo una serie di 11 ritagli di giornali di varie epoche, con l'anno segnato nel rispettivi titoli delle immagini.
....buona lettura! ;)


Allegati:
1907 - Posta penumatica a Roma Napoli e Milano, 28 febbraio 1907.jpg
1907 - Posta penumatica a Roma Napoli e Milano, 28 febbraio 1907.jpg [ 400.67 KiB | Osservato 4128 volte ]
1922 - Estensione della rete di Milano della Posta pneumatica, 7 settembre 1922.jpg
1922 - Estensione della rete di Milano della Posta pneumatica, 7 settembre 1922.jpg [ 425.62 KiB | Osservato 4128 volte ]
1925 - Come funziona la nuova Posta pneumatica, 25 aprile 1925.jpg
1925 - Come funziona la nuova Posta pneumatica, 25 aprile 1925.jpg [ 505.1 KiB | Osservato 4128 volte ]
1925 - La nuova rete di Posta pneumatica al collaudo, 23 gennaio 1925.jpg
1925 - La nuova rete di Posta pneumatica al collaudo, 23 gennaio 1925.jpg [ 1.12 MiB | Osservato 4128 volte ]
1925 - L'insuccesso della Posta penumatica, 10 ottobre 1925.jpg
1925 - L'insuccesso della Posta penumatica, 10 ottobre 1925.jpg [ 149.75 KiB | Osservato 4128 volte ]
1926 - La Posta pneumatica verrà forse chiusa, 3 marzo 1926.jpg
1926 - La Posta pneumatica verrà forse chiusa, 3 marzo 1926.jpg [ 156.42 KiB | Osservato 4128 volte ]
1927 - Apertura della rete della Posta pneumatica ai privati, 3 agosto 1927.jpg
1927 - Apertura della rete della Posta pneumatica ai privati, 3 agosto 1927.jpg [ 630.65 KiB | Osservato 4128 volte ]
1933 - La metropolitana della Posta pneumatica, 13 dicembre 1933.jpg
1933 - La metropolitana della Posta pneumatica, 13 dicembre 1933.jpg [ 1.21 MiB | Osservato 4128 volte ]
1937 -I tentacoli della Posta pneumatica, 17 novembre 1937.jpg
1937 -I tentacoli della Posta pneumatica, 17 novembre 1937.jpg [ 1.61 MiB | Osservato 4128 volte ]
1949 - La Posta pneumatica corre a 80 kmh, 25 ottobre 1949.jpg
1949 - La Posta pneumatica corre a 80 kmh, 25 ottobre 1949.jpg [ 1.2 MiB | Osservato 4128 volte ]
1965 - Nuovi francobolli per la Posta pneumatica, 13 agosto 1965.jpg
1965 - Nuovi francobolli per la Posta pneumatica, 13 agosto 1965.jpg [ 126.86 KiB | Osservato 4128 volte ]

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MessaggioInviato: 23/05/2019, 13:16 
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Iscritto il: 04/08/2016, 21:02
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michele.caso ha scritto:
andy66 ha scritto:
Mi sembra che i tubi della rete pneumatica corressero lungo le vie esternamente agli edifici
E come attraversavano le strade? E agli angoli degli edifici come svoltavano?
Michele



Forse il percorso era "misto", lo dico perché mi ricordo di aver visto una foto che mostrava dei tubi di posta pneumatica passare lungo i muri esterni di un edificio. Purtroppo non mi ricordo dove vidi la foto...

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 23/05/2019, 14:42 
andy66 ha scritto:
Forse il percorso era "misto", lo dico perché mi ricordo di aver visto una foto che mostrava dei tubi di posta pneumatica passare lungo i muri esterni di un edificio. Purtroppo non mi ricordo dove vidi la foto...
Certamente i tubi potevano emergere dal sottosuolo in prossimità degli uffici, ma nel loro percorso erano interrati e avevano raggi di curvatura molto ampi (almeno 2,5 metri) altrimenti i bossoli, di forma cilindrica, non avrebbero potuto percorrere le curve.
Michele


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MessaggioInviato: 07/09/2020, 20:27 
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Un contributo di immagini di due bussolotti dell'epoca, casualmente reperiti presso un robivecchi: conservano un po' del fascino della posta del loro tempo.


Allegati:
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01.jpg [ 21.43 KiB | Osservato 3217 volte ]
05.jpg
05.jpg [ 129.4 KiB | Osservato 3217 volte ]
04.jpg
04.jpg [ 139.58 KiB | Osservato 3217 volte ]
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MessaggioInviato: 08/09/2020, 11:40 
Interessanti: ma erano della posta pneumatica delle Poste o di qualche rete di posta pneumatica aziendale interna (come c'è stata fino a qualche anno fa nel mio supermercato per allontanare il contante dalle casse, spedendolo al piano superiore dove c'era la cassaforte). Puoi dirci le dimensioni? Grazie.
Michele


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MessaggioInviato: 08/09/2020, 14:58 
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Io mi ricordo benissimo la posta pneumatica interna di cui disponevamo nella sede centrale dell'Agenzia ANSA a Roma: ad occhio, pero', i nostri bossoli erano un po' piu' grossi. Avevamo anche un tastierino elettromeccanico sul quale si potevano impostare le destinazioni interne: le singole redazioni o l'ufficio dove le notizie venivano trasmesse per telescrivente. L'uso della posta pneumatica comportava anche un discreto rumore, quando i bossoli erano sparati nei tubi o cadevano giu' su un apposito cuscino di cuoio. Ma noi non ci facevamo caso: eravamo abituati a lavorare in mezzo alle telescriventi e alle macchine per scrivere che facevano un continuo fracasso. Mia moglie quando veniva a trovarmi usciva dalle nostre stanze sconvolta dal rumore tipo officina metalmeccanica...

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 08/09/2020, 19:14 
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Messaggi: 713
Rispondo per la richiesta delle dimensioni: l'altezza dei bossoli è 22cm e la circonferenza massima è 26cm.
Segnalo l'articolo "L’organizzazione degli uffici periferici, il movimento e la distribuzione della posta" di Bruno Crevato-Selvaggi che per la SAPP, come nell'etichetta dei bossoli, riporta:

"Per le comunicazioni urbane, tre sole città – Roma, Milano e Napoli – erano attrezzate con reti di tubi sotterranei di posta pneumatica, impiantate dal 1911. Furono tutte e tre ampliate nel 1926, e a Roma anche nel 1939. Si trattava di reti stellari (con sette linee a Milano, sei a Roma con un collegamento radiale) realizzate da una ditta appaltatrice, la SAPP (Società anonima poste pneumatiche), che realizzò anche diversi impianti privati all'interno di edifici di grandi aziende ed enti. Le tre reti non raggiunsero mai una diffusione veramente capillare, come quelle di Londra o Parigi o Berlino o Vienna, la città europea ove il servizio fu più sviluppato. D’altra parte, la posta pneumatica era un servizio raffinato per poche corrispondenze (ogni bossolo sparato poteva contenere una ventina di lettere) che serviva ad anticipare la consegna di qualche ora, e che non venne mai largamente sfruttato dagli utenti. La SAPP tentò di espandere la propria attività costruendo reti anche in altre città (per esempio, fece un’offerta dettagliata a Venezia), senza mai riuscirvi."

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MessaggioInviato: 28/09/2021, 15:07 
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Lascio questa busta nell'elenco degli usi certi della posta pneumatica di Milano.
La sua descrizione in asta afferma: "POSTA PNEUMATICA. Lettera spedita il 13/3/1944 con la Posta Pneumatica da Milano per un Guardia Marina della X° Flottiglia M.A.S. dislocata a La Spezia ed affrancata in tariffa con francobollo da 50 centesimi RSI, espresso da 1,25 lire RSI (difettoso) e francobollo di Posta Pneumatica da 15 centesimi di Regno d'Italia. Fascetta di censura e timbro di arrivo. Dettagliato certificato Sorani (1985). Pochissime corrispondenze note tutte del medesimo archivio."


Allegati:
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MessaggioInviato: 29/09/2021, 15:16 
Gran bella lettera Martino: se oltre all'immagine possiedi anche l'oggetto hai tutta la mia invidia!
Michele


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