Gentili amici,
alla luce della bella esperienza d'incontro con alcuni forumers presso la recente Veronafil
, intendendo incrementare il mio impegno nella condivisione dei documenti, segnalo all'attenzione dei lettori questa busta dalla difficile interpretazione.
Si tratta di una busta rossa dagli annulli illeggibili, partita da Cuneo il 15.02.45 e giunta a Bra (CN) il 17.02.45, affrancata 3,50 lire senza targhetta o segno -neppur manoscritto!- di raccomandazione: giova ricordare che il costo della raccomandazione nel secondo tariffario RSI era 1.50lire ed il porto semplice di una lettera per l'interno era 1lira, mentre l'affrancatura sulla busta è di 3,50 lire.
L'etichetta apposta sul fronte è relativa ad un telegramma: reca lo stesso numero "380" , nonchè bollo di arrivo a Bra presente sl retro, qualificandosi quindi propriamente conenssa alla busta.... ma in che modo?
Può venirci incontro il documento manoscritto su carta velina rinvenuto al suo interno, che evidentemente costituisce la (minuta della) risposta alla missiva in esame: questo nel suo contenuto fa esplicito riferimento al servizio raccomandato, ovvero la busta arancione sarebbe stata trasmessa in raccomandata.
Se si pensa che una raccomandata sarebbe costata 2.50 lire, è ipotizzabile che il resto dell'affrancatura (1lira) possa esser stato impiegato per comprire (in esatta tariffa) il costo di AR, ossia di ricevuta di ritorno a mezzo telegramma, affrancato sulla missiva e non sulla cartolina di AR, giacchè il servizio ricevimento sarebbe stato affidato a trasmissione telegrafica.
In fine è stato inoltre reperito anche un talloncino (modellino d'emergenza) relativo alla missiva, datato Bra 17.02.45, ovvero nella stata d'arrivo, che potrebbe essere una ricevuta di spedizione in giornata della risposta in raccomandata, o magari... non saprei
La mia è solo una delle possibili interpretazioni dell'oggetto: propongo di confrontarci sull'argomento.