somalafis ha scritto:
Forse non ci siamo capiti bene: la ''bollatura preventiva'' era il sistema con il quale i privati potevano presentare, pagando le spese, fogli di cartoncino in bianco sui quali l'Officina Carte Valori imprimeva (''bollava'') impronte di valore da 10 centesimi, fogli che poi venivano tagliati a misura di cartolina
Ciao Riccardo,
già, non ci siamo intesi sul significato di "Bollatura", da Marcofilo quale sono, il termine Bollatura potrebbe lasciare presupporre un'applicazione di un timbro sull'impronta di valore, però mi rendo conto che dal punto di vista interofilo stà a significare l'applicazione (e quindi la stampa) di un franco(bollo).
La terminologia è simile ma con sottili differenza, secondo me sarebbe più opportuno definire la cosa con la dicitura di "Stampa di Impronte di Valore" però è una mia personale opinione, per quello che può valere.
somalafis ha scritto:
Quindi la ''Famiglia Artistica di Milano'' aveva tutto il diritto di personalizzare le cartoline con la stampa che ha impresso al retro e di spedirle regolarmente da qualunque ufficio o anche semplicemente gettandole in buca. Nella fattispecie si fece timbrare l'esemplare mostrato dall'Agenzia 3 in Galleria ma probabilmente perché in realta' non voleva spedirla davvero ma solo ottenere un timbro (la cartolina - a mio parere - non e' viaggiata)
Forse l'agenzia privata aveva gli sportelli aperti anche a Natale o forse era semplicemente piu' ''collaborativa'' nell'uso dei propri timbri..
O magari farsene timbrare un "tot" per poi venderne o distribuirle in maniera gratuita a qualche associazione o ente il quale non doveva essere necessariamente di matrice collezionistico filatelico.
Anche per me l'Agenzia (in quanto tale) era decisamente collaborativa, bastava pagare.... (personalissima opinione), del resto anche oggi credo che funzioni nella stessa maniera con le Poste, basta vedere la possibilità e l'opportunità di un introito che le Poste non si fanno certo scrupoli, però a fine 800 questa è anche stata una della tante motivazioni (anche se non quella principale) per cui le Agenzie Private furono abolite, le Poste scontentando le suddette per un rifiuto sull'incremento delle loro provvigioni, cercarono di aumentare i propri introiti con queste pratiche, che per carità erano del tutto lecite, ma che fecero storcere il naso a qualche dirigente dell'epoca.