Paolo Bianchi, che conosceva la busta in questione perché pubblicata nel 1972 da Cesco Giannetto, a pagina 155 del suo libro scrive:
"Il 7 marzo del 1927 iniziò ad operare un ufficio postale sussidiario annesso alla Residenza. Questo si limitava ad inviare le corrispondenze già affrancate alla vicina Eil dove venivano annullate in quanto l'ufficio di Callis rimase sprovvisto di annullatrore sino all'ottobre dello stesso anno. In rari casi era lo stesso Residente che annullava i francobolli con una scritta a penna 'Ufficio mancante di bollo - Callis' e data. Il nome della località venne sempre manoscritto sui cartellini di raccomandazione anche dopo la fornitura del bollo circolare a date".Il documento non dovrebbe essere unico, perché Paggetti, nel suo studio, riporta il frammento di una raccomandata con lo stesso annullamento a penna ma in data 25 settembre 1927, che sarebbe quindi la prima data nota.
In effetti nel settembre del 1927 la tariffa era di 50 centesimi ogni 15 grammi e di 1,25 lire per la raccomandazione per cui la tariffa più vicina a L. 3,70 sarebbe un quintuplo porto affrancato in difetto di 5 centesimi. Siccome il Residente, come si deduce dalla grafia, doveva essere anche il mittente e, come in tutte le piccole località, era lui stesso il titolare dell'"Ufficio Postale" di Callis, non mi stupisce che, esssendo un militare addestrato per tutt'altre cose, possa aver sbagliato l'affrancatura e che né l'ufficio di Eil, né quello di Mogadiscio se la siano sentita di tassare la lettera.
Peccato, perché se la busta avesse anche un segnatasse da 10 centesimi sarebbe stata ancor più pregevole e l'esattezza del mio ragionamento sarebbe confermata. Peccato anche che il Regio Residente sia stato così generoso nello spalmare la colla per applicare il cartellino di raccomandazione.
Per quanto riguarda le date, mi stupisce che la raccomandata abbia impiegato 9 giorni ad arrivare a Eil (ma magari c'era solo un corriere a settimana), mentre non credo possa essere giunta a Mogadiscio in un giorno solo, per cui sono più propenso a credere che sia arrivata il 2 di novembre (dopo la cifra 2 mi pare di vedere un trattino orizzontale) e che l'impiegato si fosse scordato di aggiornare il mese (non so se all'epoca il 1° novembre fosse giorno festivo, il che spiegherebbe l'errore).
Riporto qui la scansione dal volume dell'AICPM per comodità di chi ci legge.
Allegato:
Raccomandata callis.jpg [ 600.59 KiB | Osservato 2453 volte ]
Peraltro mi risulta che il destinatario della lettera, Giuseppe Bergonzelli, fosse un alto funzionario della Banca d'Italia e collezionsse francobolli e documenti viaggiati della Somalia, per cui non mi stupirei se il Residente avesse badato più a combinare una interessante affrancatura mista di "elefanti e leoni" del '26 con due valori della "floreale" ed un commemorativo di S. Francesco piuttosto che a affrancare con la tariffa esatta, cosa a cui a quei tempi non si badava molto.