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SOMALIA ITALIANA * BEILA *
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Autore:  mainenti [ 06/05/2014, 12:39 ]
Oggetto del messaggio:  SOMALIA ITALIANA * BEILA *

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Autore:  mainenti [ 17/05/2014, 8:43 ]
Oggetto del messaggio:  Re: SOMALIA ITALIANA * BEILA *

Possibile che ci sia tanto silenzio sul quesito posto. Il dubbio che ho espresso si sta sempre più radicando in me, diventanto quasi una certezza.
I proverbi, pozzo di saggezza, dicono: "Nel dubbio astienti" e "Chi tace acconsente".
A presto. Michele

Autore:  giancarlopolverari [ 27/05/2014, 11:06 ]
Oggetto del messaggio:  Re: SOMALIA ITALIANA * BEILA *

Leggo solo oggi il quesito ed esprimo il mio parere/convinzione. Personalmente non trovo nulla di strano nelle tre lettere in quanto, pur essendo stato aperto l'11 gennaio 1927, l'ufficio postale ebbe in dotazione il timbro postale solamente nel dicembre dello stesso anno. Durante questo periodo di "vuoto" i francobolli apposti sulle corrispondenze vennero annullati a penna o con il bollo della Residenza (sembra a tutt'oggi non rintracciato su alcuna corrispondenza). L'ufficio non ebbe mai in dotazione il timbro lineare per le raccomandate e pertanto la località è riportata sul talloncino sempre a penna. Esaminando le tre lettere, la prima è una raccomandata con francobolli annullati a penna in rosso "ufficio sprovvisto / bollo" e la firma in nero del Cap. Maretti, in transito a Hafun il 23/5/27, tale ufficio annullò i francobolli e applicò anche il timbro sulla busta. Stesso discorso vale per la seconda lettera del 2 dicembre 27 (data manoscritta sul francobollo di destra in basso) i cui francobolli vennero annullati con un guller "Somalia Italiana / ......." con il nome dell'ufficio non leggibile ma sicuramente di qualche ufficio di transito vicino. La terza dell'ottobre 28 porta finalmente il bollo avuto in dotazione.
Giancarlo Polverari

Autore:  mainenti [ 04/06/2014, 8:09 ]
Oggetto del messaggio:  Re: SOMALIA ITALIANA * BEILA *

Nel ringraziare infinitamente chi si è degnato di rispondere, pregherei i possessori dei documenti pubblicati ad intervenire per chiarire definitivamente la questione. Inoltre posso affermare che la raccomandata di pagina 302 porta, sia sui francobolli, sia sul talloncino di raccomandata, la firma autentica del Maretti, mentre sull'altra la firma, fino a prova contraria, non è di lui. Inoltre il timbro di passagio non può essere che di Hafun o di Hordio ed infine della stessa Beila, perché tutti gli altri timbri, con Somalia Italiana in alto pubblicati sui cataloghi da me posseduti, sono incompatibili con quello apposto sulla raccomandata di pag. 303. Inoltre è strano che il timbro, pur impresso con forza, porti ben leggibile solo un 12 e s'intraveda appena un 7 e nient'altro che lo possa far risalire ad uno dei tre con sicurezza. Quello che si avvicini di più, ai tre sullodati bolli, mi pare sia quello di Beila. Se così fosse, perché firmare i francobolli e la lettera? Naturalmente sarei pronto ufficialmente a scusarmi con tutti e fare ammenda per la mia errata convinzione nell'interesse di tutti e soprattutto del possessore del documento. Michele Mainenti.

Autore:  mainenti [ 04/06/2014, 8:12 ]
Oggetto del messaggio:  Re: SOMALIA ITALIANA * BEILA *

Nel ringraziare infinitamente chi si è degnato di rispondere, pregherei i possessori dei documenti pubblicati ad intervenire per chiarire definitivamente la questione. Inoltre posso affermare che la raccomandata di pagina 302 porta, sia sui francobolli, sia sul talloncino di raccomandata, la firma autentica del Maretti, mentre sull'altra la firma, fino a prova contraria, non è di lui. Inoltre il timbro di passagio non può essere che di Hafun o di Hordio ed infine della stessa Beila, perché tutti gli altri timbri, con Somalia Italiana in alto pubblicati sui cataloghi da me posseduti, sono incompatibili con quello apposto sulla raccomandata di pag. 303. Inoltre è strano che il timbro, pur impresso con forza, porti ben leggibile solo un 12 e s'intraveda appena un 7 e nient'altro che lo possa far risalire ad uno dei tre con sicurezza. Quello che si avvicini di più, ai tre sullodati bolli, mi pare sia quello di Beila. Se così fosse, perché firmare i francobolli e la lettera? Naturalmente sarei pronto ufficialmente a scusarmi con tutti e fare ammenda per la mia errata convinzione nell'interesse di tutti e soprattutto del possessore del documento. Michele Mainenti.

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