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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 17/12/2018, 12:30 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
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Questo post è per condividere alcune riflessioni con voi, amici forumers, e chiedervi un vostro giudizio a riguardo: vista la delicatezza del tema, invito a riflessioni franche da esprimersi in toni chiari e pacati.

A Verona ho avuto piacere di ricontrare un capace giovane perito, nonchè un caro amico (lo stimo anche se abbiamo rispettivi caratteri decisamente poco concilianti :D ), che in confidenza ha tenuto a farmi presente che certi pubblici giudizi nefasti sui periti nei forum danneggerebbero il nostro stesso collezionismo. Ad ascoltarlo asserire queste considerazioni, che ho inteso come un gentile invito alla mia persona :roll: , son rimasto un po' perplesso, per cui ho iniziato a ragionarci per giorni e vorrei, quindi, oggi cogliere l'occasione di confrontarmi serenamente con tutti gli amici del forum in proposito. Lungi da me voler scatenare una rissa :D ... anzi.. c'è del vero nell'osservazione che ho ricevuto.

Qualche premessa prima di scendere nel dettaglio.

1. E' evidente che ognuno di noi abbia realizzato esperienze diverse con i tanti vari periti, per cui nell'osservare questo tema noi tutti si partirebbe probabilmente posizioni forse difficili da confrontare e, caso per caso, magari impossibili da far conoscere qui: se si volessero addurre esempi, quindi, si potrebbe eventualmente far più opportuno riferimento solo casi di vicende in qualche modo pubbliche, come ad esempio ad occasioni in cui il nostro forum sia già stato interessato, piuttosto che addurre eventuali racconti storie vissute soggettivamente e perciò difficilmente riscontrabili.

2. La libertà di opinione è sacra (sia per i collezionisti che per i periti): l'esercizio di questo diritto, però, ingerera responsabilità delle quali chi si esprime deve farsi esclusivamente carico.

3. E' in atto da qualche anno, e recentemente si sta più palesando, un piccolo seppur encomiabile ricambio generazionale dei periti: nuovi giovani periti con più moderni modi di rapportarsi, ragionare, operare e certificare: è evidente che a loro, che meritano plauso ed incoraggiamento per la sfida professionale, non andrebbe imposto l'eventuale scetticismo che, maldestramente generalizzando, potrebbe essere maturato nel tempo per le responsabilità di coloro che a vario titolo li hanno preceduti.

Qualche mia considerazione.

Criticare pubblicamente un perito è davvero dannoso per il collezionismo?
Nel mio ben modesto ambito di lavoro (sono un umile geometra :) ) è espressamente vietato dal mio ordine professionale opporre giudizi critici nei confronti dei colleghi: fa parte del nostro codice etico che, se eventualmente infranto, prevede sanzioni disciplinari di varia gravità. Se si hanno idee diverse sulla condotta di una pratica, queste possono essere espresse solo in modo alternativo alla condotta di un collega, senza indicazioni di prevalenza, lasciando scegliere liberamente all'interlocutore (una volta integralmente informato) verso chi riporre fiducia.

In ambito dei periti di filatelia e storia postale, invece, non esiste un albo, sebbene è evidente che esistano responsabilità etiche sia nella condotta dell'incarico peritale, che nell'eventuale giudizio che possa essere espresso su di essa.
Fermo restando quanto premesso al punto 2., conviene riflettere sull'implicazione di una critica al lavoro svolto da un perito, al fine di verificare se è vero che criticare pubblicamente sia dannoso.

Il mio modesto giudizio è che è sia dannoso (laddove viene minata la credibilità del perito, si scredita la sua competenza tecnica e la sua capacità fisica ed intellettuale, si pongono dubbi circa la sua condotta etica, etc...), sia al contempo costruttivo (allorquando si fanno emergere errori o anche solo ragionevoli dubbi) sulla scorta della natura del forum stesso, che in primis nasce come spazio aggregativo per il tempo libero, ma poi si è sviluppato anche e sopratutto come momento di confronto, studio, educazione e crescita del collezionista e del collezionismo.
A tal fine, giova ricordare che la volontà di non accettare le apodittiche lezioni per come ci vengano impartite, la necessità di confutarle (a torto o ragione) e la passione nel volerle verificare per far emergere la più probabile delle realtà possibili è una delle forme più alte dell'intelligenza umana: mi lusinga, quindi, che possa applicarsi al nostro hobby e mi spiace se l'esercizio critico possa più o meno direttamente creare nocumento a qualcuno ed a qualcosa.

Immagino che se si bilanciassero opportunamente questi due "democratici contrappesi" (rispetto del giudizio peritale ed intelligente diritto ad dissenso) si potrebbe produrre un costruttivo dialogo tra le parti (periti e collezionisti), che mi pare possa essere il bene del collezionismo.

In ordine a queste considerazioni ed all'auspicato dialogo, dunque, molto potremmo e dovremmo impegnarci a fare anche noi collezionisti: in prima istanza nella scelta delle osservazioni da proporre, sia per il contenuto poichè sarebbe opportuno che si limitassero all'oggetto periziato (...e non al perito! :D ) e sia per la forma più adatta in pubblico, che potrebbe ricalcare quanto già avviene tra forumers, ossia l'imprescindibile il rispetto della netiquette (viewtopic.php?f=2&t=3249).

Conclusione: è utile criticare una perizia (il forum già ne ha avuto esperienza: viewtopic.php?f=27&t=3151) nell'interesse della DIVULGAZIONE (la parola è scritta appositamente in chiare lettere maiuscole :) ) anche facendo emergere eventuali imperfezioni od errori (siamo umani!) dell'operato del perito, laddove il fine non è mettere alla gogna il professionista, ma istruire il collezionista a cogliere il dettaglio che può essere sfuggito anche all'esperto.
Questa, amici miei, dovrebbe essere la risultante forza della cooperazione che ragionevolmente supera chi, invece, insiste a procedere per strade solitarie: se i periti venissero a consultarsi con i collezionisti specializzati potrebbero limitare grandemente che alcuni loro lavori poi possano finire discussi costruttivamente in un forum pubblico.
D'altra parte io stesso devo quel poco che posso aver maturato ai migliori consigli, rimbrotti e goliardiche prese per i fondelli dei colleghi più avanzati, che non smetterò mai di ringraziare.
Non è strano che, ad esempio, i periti si sottraggano al confronto costruttivo sul forum, laddove invece pare che ci leggano? :shock:
E' indubbio che negli ultimi 5 anni gli appassionati interconnessi che partecipano a scambiarsi liberamente nozioni ed immagini abbiano fatto incredibili progressi nelle proprie competenze collezionistiche: se a questa rivoluzione non si è afficancato altrettanto sviluppo di maturità e crescita nel rispetto reciproco, servirebbe semplicemente imparare a dialogare meglio piuttosto che tacere alcuni argomenti, come mi è stato gentilmente suggerito.

Mi piacerebbe davvero sapere cosa voi ne pensiate.

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MessaggioInviato: 19/12/2018, 17:56 
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Iscritto il: 15/01/2017, 20:34
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Come è stato accennato, criticare l'operato di un professionista - in questo caso il perito - non solo fa parte della legittima libertà di espressione, ma deve tenere in considerazione il fatto che si è comunque e sempre responsabili per le proprie parole.
I periti sbagliano, come tutti gli esseri umani e quando ciò succede si espongono a critiche ,che spesso possono essere feroci, laddove vi sia una parte danneggiata.
La tendenza di ordini e altre congregazioni tipicamente italiane, è quella della difesa d'ufficio che a mio parere sortisce l'effetto contrario al voluto; fa sembrare che si voglia "nascondere" gli errori.
Io penso che eventuali nostre critiche - motivate e suffragate da prove certe - non debbano essere considerate degli attacchi alla categoria, ma solo un motivo per crescere. Qui dentro ci sono molti collezionisti competenti, che nel tempo hanno acquisito esperienze molto specialistiche. Non potendo il perito esse onnisciente, potrebbe prendere spunto da queste nostre "critiche" e magari aprire una fattiva collaborazione, fondata sul dialogo e il confronto.
In tutti i campi del sapere non si finisce mai di imparare e considerare la propria professione come una medaglia da esibire porta spesso a perdere di credibilità. Quanto sarebbe bello che a fronte di una nostra puntualizzazione, un perito intervenisse dicendo semplicemente:" ho sbagliato". Sono convinto che la categoria ne trarrebbe notevole vantaggio.


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MessaggioInviato: 19/12/2018, 18:30 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
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tclaudio ha scritto:
Come è stato accennato, criticare l'operato di un professionista - in questo caso il perito - non solo fa parte della legittima libertà di espressione, ma deve tenere in considerazione il fatto che si è comunque e sempre responsabili per le proprie parole.
I periti sbagliano, come tutti gli esseri umani e quando ciò succede si espongono a critiche ,che spesso possono essere feroci, laddove vi sia una parte danneggiata.
La tendenza di ordini e altre congregazioni tipicamente italiane, è quella della difesa d'ufficio che a mio parere sortisce l'effetto contrario al voluto; fa sembrare che si voglia "nascondere" gli errori.
Io penso che eventuali nostre critiche - motivate e suffragate da prove certe - non debbano essere considerate degli attacchi alla categoria, ma solo un motivo per crescere. Qui dentro ci sono molti collezionisti competenti, che nel tempo hanno acquisito esperienze molto specialistiche. Non potendo il perito esse onnisciente, potrebbe prendere spunto da queste nostre "critiche" e magari aprire una fattiva collaborazione, fondata sul dialogo e il confronto.
In tutti i campi del sapere non si finisce mai di imparare e considerare la propria professione come una medaglia da esibire porta spesso a perdere di credibilità. Quanto sarebbe bello che a fronte di una nostra puntualizzazione, un perito intervenisse dicendo semplicemente:" ho sbagliato". Sono convinto che la categoria ne trarrebbe notevole vantaggio.


Ti ringrazio tclaudio per aver rotto il silenzio sull'argomento che, a mio modesto avviso, è spiacevole giacchè l'intento sarebbe proprio quello di condurre un confronto pacato, franco ed onesto sull'argomento. Il fatto che tutto continui a tacere in pubblico (ma non in privato!) mi dà da pensare...

Non posso che concordare con te sulla libertà del diritto di critica, ma -bada bene!- per la sua delicatezza questo tema va trattato con moderazione, intelligenza e maturità: in fondo io mi sono chiesto se fosse giunto il momento per prendere pubblicamente atto del fatto che i collezionisti posseggano le competenze tecniche e la disponibilità a collaborare assieme per condividere pareri competenti utili a tutti i colleghi e persino agli stessi periti, senza alcun intento scioccamente polemico.

Quella che tu stesso chiami "fattiva collaborazione, fondata sul dialogo e il confronto" è il sale di questo forum: anche me resta inspiegabile come taluni decidano di non partecipare ed attingere a riguardo, ma è pur sempre una loro libera scelta.

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MessaggioInviato: 20/12/2018, 14:52 
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Iscritto il: 04/08/2016, 21:02
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Località: Chiusaforte
Ciao Martino,

Contibuisco con quel poco che so, visto che non ho mai avuto a che fare direttamente coi periti. Possiedo qualche pezzo periziato qua e là, ma non ci ho mai dato gran peso, nel senso che la perizia non è stata determinante nel decidere il mio acquisto.
Premetto che non penso che l'appunto che ti ha sollevato il perito fosse diretto espressamente ( :D ) a te, in quanto se segui l'altro forum vedi che i periti vengono criticati e bombardati quasi giornalmente da più parti.
Riguardo al lavoro dei periti, penso che essi debbano rendersi conto che i tempi sono cambiati, cioè è cambiata la loro potenziale clientela. Mentre un tempo esistevano tanti ma tanti più collezionisti, la maggior parte di loro ben poco specializzata (e che quindi chiedeva un autorevole parere sui suoi acquisti), ora trovo che i collezionisti siano molti ma molti meno, ma quei pochi sono molto più informati, più specializzati (e non più i "raccoglioni" di un tempo), e questo grazie anche a INTERNET.
Di conseguenza il perito di oggi dovrebbe evolversi in tal senso: molto meno tuttologo e molto più specializzato in certi settori (limitandosi magari alla sola firma, senza certificato, nei settori non 'suoi').
Infatti i maggiori problemi oggi li abbiamo con i tuttologi, soprannominati anche 'firmaioli', che commettono anche gravi errori, seriali. Anche i grandi periti del passato hanno commesso qualche errore, errare humanum est, ma penso che si tratti di casi che si contano sulle dita delle mani (e bisognerebbe contare in che percentuale sul totale delle perizie fatte!). C'è anche da dire che oggi, rispetto a un tempo, girano molti più falsi: si stanno riproducendo in maniera esponenziale, e si accumulano nel tempo!
Per concludere, trovo che il maggiore errore che essi possano fare, è quello di sfuggire al confronto, e per quello ci vuole un minimo di umiltà.

Andrea

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Andy66

Socio CFN Tarvisiano


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MessaggioInviato: 21/12/2018, 21:50 
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Iscritto il: 20/11/2016, 21:14
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Buongiorno a tutti

Detta cosi come Martino l'ha esposta sembra quasi una di quelle scene da film poliziesco o da agenti segreti, dove in un locale, nella penombra della luce soffusa, seduti ad un tavolo, ci sia stato uno scambio di informazioni top-secret dovute a non so quali poteri forti. Nulla di tutto questo !

Il mio pensiero, che ho esposto a Martino, durante una pausa, è una mia opinione personale che esporrò nuovamente e pubblicamente qui sul forum dell'AICPM. La ripropongo perché probabilmente anche nei confronti di Martino non sono stato sufficientemente prolisso nelle mie considerazioni ed inoltre non è mio carattere nascondermi nell'anonimato e nemmeno girare la testa dall'altra parte.

Io non ritengo assolutamente che il perito debba essere difeso sempre e comunque, non ritengo che esso debba vivere in una “bolla” di protezione, cosi come non ritengo che il problema sia nella DIVULGAZIONE nel senso stretto del termine ! Ritengo che la DIVULGAZIONE ed il sacrosanto diritto di libera espressione debba essere articolato in modo che reso pubblico non vada a generalizzare TUTTA una categoria e rischi di creare incomprensioni o dare più danni che benefici. Categoria che ricordo è composta da più professionisti affermati e da nuovi professionisti emergenti. Se si riscontra un problema in una certificazione, è diritto della persona proprietaria del pezzo e della certificazione, renderla pubblica o meno, ritengo però che in tal caso debba essere argomentata quella determinata situazione e non tutto l'operato del perito.

Per fare un esempio che non coinvolge nessuno: se io esprimo perplessità in merito ad una determinata vettura e denoto che ha problemi di tenuta di strada, di frenata, di accelerazione, di sicurezza, secondo il mio pensiero che può essere condiviso o meno, limito il mio intervento a quella determinata vettura e interagisco con altri proprietari o esperti del settore su quella determinata vettura. Ma se contesto la casa produttrice, perché generalizzo il discorso, do l'impressione a chi mi legge che TUTTE le vetture di quella casa non siano affidabili. Nei panni di un neo-patentato che si collega ad internet per raccogliere informazioni su un automobile in genere e legge un argomento, od una discussione, che riguarda la sicurezza nel guidare e trova un argomento generico, trovo possibile che questo per non sbagliare si rivolga direttamente altrove.

La mia opinione è che il mondo peritale debba uniformarsi a quello estero, evolversi e precisamente pian piano coprire tutti i settori con persone specializzate. Come giustamente detto sopra, le falsificazioni sono progredite di pari passo alla divulgazione. Sono convinto che anche a livello peritale sia necessario un confronto, nel rispetto reciproco, senza sempre tentare di accaparrarsi un nuovo cliente a scapito della sicurezza dell'operato. Io non sono tuttologo, eseguo perizie sui sovrastampati di R.S.I. sono specializzato in quello ed in particolare nella G.N.R., ho iniziato da poco più di due mesi, sono collezionista e non ho nick anonimi di vendita perché non vendo, compro pezzi per le mie collezioni che proseguo insieme al mio studio, prendo il tempo necessario che mi serve per eseguire una verifica accurata e sicura di ciò che mi viene posto a verifica e se non sono convinto al 100% rifaccio tutto dall'inizio, non lavoro a cottimo. Il mio intento è quello che un cliente, dopo che si è congedato, sia certo del certificato che ha in mano e possa riporlo con serenità nei suoi raccoglitori. Se poi gli risulto simpatico e diventiamo amici tanto meglio, se invece ritiene che sia antipatico o stronzo me ne farò una ragione, ma non dovrà mai dubitare della mia onesta intellettuale e del mio operato nei suoi confronti. Sicuramente sbaglierò anch'io … è solo una questione di tempo, non voglio nemmeno immaginare di essere infallibile. Ma se cosi sarà credo sia giusto commentare e correggere il mio errore, non il mio completo operato o tutta la categoria con discorsi generalizzati.

Questo era il pensiero esposto a Martino a Verona !

Ho peccato sicuramente di ingenuità nell'esporre il mio pensiero a Martino, purtroppo ragiono ancora da collezionista e non mi sento assorbito totalmente dalla nuova veste.

Un caro saluto a tutti i forumisti ed un caloroso Augurio di buone feste !

Luca Andreoni
Perito Filatelico della Camera di Commercio di Milano, ruolo N° 3259, P.IVA 10457500964

_________________
Cordiali saluti

Andreoni Luca

Colleziono: Area italiana a partire dal Regno, tranne Vaticano, San Marino e SMOM

Specializzo e studio le emissioni della Guardia Nazionale Repubblicana


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MessaggioInviato: 22/12/2018, 10:14 
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Iscritto il: 19/12/2017, 12:14
Messaggi: 273
andy66 ha scritto:
Ciao Martino,

Contibuisco con quel poco che so, visto che non ho mai avuto a che fare direttamente coi periti. Possiedo qualche pezzo periziato qua e là, ma non ci ho mai dato gran peso, nel senso che la perizia non è stata determinante nel decidere il mio acquisto.
Premetto che non penso che l'appunto che ti ha sollevato il perito fosse diretto espressamente ( :D ) a te, in quanto se segui l'altro forum vedi che i periti vengono criticati e bombardati quasi giornalmente da più parti.
Riguardo al lavoro dei periti, penso che essi debbano rendersi conto che i tempi sono cambiati, cioè è cambiata la loro potenziale clientela. Mentre un tempo esistevano tanti ma tanti più collezionisti, la maggior parte di loro ben poco specializzata (e che quindi chiedeva un autorevole parere sui suoi acquisti), ora trovo che i collezionisti siano molti ma molti meno, ma quei pochi sono molto più informati, più specializzati (e non più i "raccoglioni" di un tempo), e questo grazie anche a INTERNET.
Di conseguenza il perito di oggi dovrebbe evolversi in tal senso: molto meno tuttologo e molto più specializzato in certi settori (limitandosi magari alla sola firma, senza certificato, nei settori non 'suoi').
Infatti i maggiori problemi oggi li abbiamo con i tuttologi, soprannominati anche 'firmaioli', che commettono anche gravi errori, seriali. Anche i grandi periti del passato hanno commesso qualche errore, errare humanum est, ma penso che si tratti di casi che si contano sulle dita delle mani (e bisognerebbe contare in che percentuale sul totale delle perizie fatte!). C'è anche da dire che oggi, rispetto a un tempo, girano molti più falsi: si stanno riproducendo in maniera esponenziale, e si accumulano nel tempo!
Per concludere, trovo che il maggiore errore che essi possano fare, è quello di sfuggire al confronto, e per quello ci vuole un minimo di umiltà.

Andrea




premetto che non sono assolutamente un esperto di posta o filatelia ma quoto completamente per la mia esperienza coi documenti tedeschi (wehrpass o soldbuch o certificati)
Qui generalmente che di la perizia o il certificato di autenticità è il commerciante o il rivenditore non una persona esterna (come è se ho ben capito un perito filatelico), e fino a poco tempo fa certificavano "molto facilmente" mentre oggi appunto con internet, clienti più preparati, e appunto i forum che lasciano "tracce perenni" e sono i veri periti (diciamo superpartes anche se le pressioni indirette ci sono sempre) stanno molto più accorti, e non c'è spazio più per i generici ma di persone molto specializzate sul tema....


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MessaggioInviato: 22/12/2018, 13:39 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
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Ciao a tutti, rispondo nel dettaglio con piacere, con simpatia e franchezza.

Gampers (Andreoni) ha scritto:
Detta cosi come Martino l'ha esposta sembra quasi una di quelle scene da film poliziesco o da agenti segreti, dove in un locale, nella penombra della luce soffusa, seduti ad un tavolo, ci sia stato uno scambio di informazioni top-secret dovute a non so quali poteri forti. Nulla di tutto questo !


Sono contento che tu stesso sia intervenuto palesandoti :) . Avevo preferito non citarti per delicatezza della confidenza, senza nessuna mia volontà di suscitare mistero 8-) .

Gampers (Andreoni) ha scritto:
...non è mio carattere nascondermi nell'anonimato e nemmeno girare la testa dall'altra parte.


E' la qualità di te che maggiormente apprezzo. Un po' speravo che, se il confronto si fosse sviluppato in modo costruttivo, presto o tardi tu stesso saresti potuto intervenire qualificandoti sia come collezionista, che come perito. Spero tu possa riconoscere un po' della stessa integrità morale nel mio continuare ad inseguire una strada priva di compromessi e costellata di occasioni in cui espormi per ciò che ritengo giusto, nonostante possa a volte risultare impopolare :roll: ed antieconomico :roll: .

Gampers (Andreoni) ha scritto:
...Ritengo che la DIVULGAZIONE ed il sacrosanto diritto di libera espressione debba essere articolato in modo che reso pubblico non vada a generalizzare TUTTA una categoria e rischi di creare incomprensioni o dare più danni che benefici. Categoria che ricordo è composta da più professionisti affermati e da nuovi professionisti emergenti. Se si riscontra un problema in una certificazione, è diritto della persona proprietaria del pezzo e della certificazione, renderla pubblica o meno, ritengo però che in tal caso debba essere argomentata quella determinata situazione e non tutto l'operato del perito.


Motivo per cui già in qualche intervento prima scrivevo che, al punto
rogerbarrett ha scritto:
3. E' in atto da qualche anno, e recentemente si sta più palesando, un piccolo seppur encomiabile ricambio generazionale dei periti: nuovi giovani periti con più moderni modi di rapportarsi, ragionare, operare e certificare: è evidente che a loro, che meritano plauso ed incoraggiamento per la sfida professionale, non andrebbe imposto l'eventuale scetticismo che, maldestramente generalizzando, potrebbe essere maturato nel tempo per le responsabilità di coloro che a vario titolo li hanno preceduti.

Siamo ben d'accordo sul fatto che sia sciocco e dannoso generalizzare e, quindi, sulla necessità etica di una contestualizzare ogni osservazione su un eventuale specifico operato di un professionista.


Gampers (Andreoni) ha scritto:
Sono convinto che anche a livello peritale sia necessario un confronto, nel rispetto reciproco, senza sempre tentare di accaparrarsi un nuovo cliente a scapito della sicurezza dell'operato.


In più d'uno, anche qui, ci siam chiesti
rogerbarrett ha scritto:
...se fosse giunto il momento per prendere pubblicamente atto del fatto che i collezionisti posseggano le competenze tecniche e la disponibilità a collaborare assieme per condividere pareri competenti utili a tutti i colleghi e persino agli stessi periti, senza alcun intento scioccamente polemico.

Sarebbe un'evoluzione importante sia per i periti, che potrebbero finalmente attingere a buon titolo a riscontri e competenze di collezionisti specializzati, sia per i collezionisti tutti, che potrebbero tornare ad apprezzare un servizio (quello peritale) svolto con maggior attenzione e competenza.

Gampers (Andreoni) ha scritto:
Io non sono tuttologo, eseguo perizie sui sovrastampati di R.S.I. sono specializzato in quello ed in particolare nella G.N.R., ho iniziato da poco più di due mesi....


Non serve io a confermarti che nel tuo campo sei in gamba: io stimo tu sia il migliore, ma questo dovresti già saperlo.

Gampers (Andreoni) ha scritto:
Sicuramente sbaglierò anch'io … è solo una questione di tempo, non voglio nemmeno immaginare di essere infallibile. Ma se cosi sarà credo sia giusto commentare e correggere il mio errore, non il mio completo operato o tutta la categoria con discorsi generalizzati.


E' ovvio che tutti sbagliamo. Quel che è stato più volte ripetuto è la svilente assenza di volontà dei periti ad ascoltare le ragioni delle osservazioni che eventualmente vengono mosse (sia in pubblico che in privato), quando invece sarebbe nell'interesse di tutti venire in proposito a più mite e ragionevole consiglio. L'effetto di contrapposizione non nasce qui, su un forum, ma principia nel rimbalzo che il perito opera nel momento in cui si sottrae al dialogo o sostiene il suo parere in modo sordo alle ragioni delle osservazioni opposte.
Ecco perchè sarebbe opportuno che più periti e più collezionisti aderissero al ragionevole confronto nella più opportuna disposizione d'animo di mettersi in discussione (io sbaglio spesso: giusto ieri notte ho fatto due cavolate! :D ): infatti, partecipando ed eventualmente correggendo il collezionista o il proprio certificato il perito crescerà certamente di seguito; alternativamente, negandosi od opponendo la propria ottusità (vera o d'occasione) genererà sfiducia.


Gampers (Andreoni) ha scritto:
Ho peccato sicuramente di ingenuità nell'esporre il mio pensiero a Martino, purtroppo ragiono ancora da collezionista e non mi sento assorbito totalmente dalla nuova veste

Bho.. non sò perchè tu dovresti aver a pentirtene :) : a me sembra, invece, che ne stia nascendo un confronto maturo, non banale, rispettoso delle parti ed aperto. Ti ringrazio, piuttosto, di aver condiviso la tua opinione a riguardo e ti incoraggio a farlo, giacchè nutro quella già citata speranza (che tu stesso hai voluto condividere con me a Verona) circa la rivoluzionaria opportunità che nuovi periti potessero nel tempo rettificare la stortura di alcuni certificati del passato. Ricorderai, infatti, che ne fui così entusiasta che subito assieme te presi contatto col tuo collega per dare il mio modesto contributo a questa ammirevole e coraggiosa causa in essere.

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andy66 ha scritto:
Premetto che non penso che l'appunto che ti ha sollevato il perito fosse diretto espressamente ( :D ) a te, in quanto se segui l'altro forum vedi che i periti vengono criticati e bombardati quasi giornalmente da più parti

Come sia nata la considerazione (confidenza? rimbrotto? chiacchiera da bar? :D ) francamente non lo ricordo e poco conta: quel che ne sta qui seguendo, invece, trovo possa costituire un'ottima occasione per confrontarci tutti assieme sul tema che ci riguarda tutti. Solo pochi giorni fa, infatti, in un altro post (viewtopic.php?f=27&t=4277) l'amico forumer ricky1964 era subito corso a richiamare la necessità di non considerare i periti tutti alla stesa stregua, anche laddove le critiche da me mosse erano contestualizzate al solo certificato...
In quell'occasione avevo di seguito seccamente invitato a riflessioni più mature per non nascondersi dietro il paravento del "politicamente corretto": è vero -e lo ribadisco- che sia necessaria netiquette ed intelligenza (chiedo perdono per le mie carenze :oops: genetiche, d'ignoranza e caratteriali) per comunicare nel più gentile dei modi, ma prima della forma qui occorre intendersi sull'evidente prevalenza dei contenuti.
Ed i contenuti con gli interventi occorsi iniziano ad emergere -a quanto pare!- solo quando qualcuno (magari meno politicamente corretto d'altri :D ) alza la mano e propone di interrogarci assieme con quesiti, magari privatamente sentiti da tutti, ma che nessuno ha poi voglia di esporsi per proporre e/o affrontare in pubblico. Certe domande, infatti, vengono taciute sul forum proprio con la scusa per cui sarebbe scortese porle. Buffo, no?
Ecco perchè ha pregio l'intervento di gampers (Andreoni), che vuole esporsi e condividere la sua posizione a riguardo in questa sede e su questo tema.
Ecco, in fine, perchè abbia senso questo confronto... persino a scapito di risultare inavvertitamente politicamente scorretti: nel caso, all'occorrenza, troveremo modo per moderarci.

andy66 ha scritto:
Per concludere, trovo che il maggiore errore che essi possano fare, è quello di sfuggire al confronto, e per quello ci vuole un minimo di umiltà.

E' ben chiaro da qualche anno. Ora però potremmo riprendere a chiederci cosa possiamo fare noi collezionisti per invitare al confronto i periti, poichè ha poco senso trovare soluzioni in capo ad altri, prima di aver tentato noi stessi di produrre quanto di nostra competenza e responsabilità.

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Mufasa ha scritto:
premetto che non sono assolutamente un esperto di posta o filatelia ma quoto completamente per la mia esperienza coi documenti tedeschi (wehrpass o soldbuch o certificati)
Qui generalmente che di la perizia o il certificato di autenticità è il commerciante o il rivenditore non una persona esterna (come è se ho ben capito un perito filatelico), e fino a poco tempo fa certificavano "molto facilmente" mentre oggi appunto con internet, clienti più preparati, e appunto i forum che lasciano "tracce perenni" e sono i veri periti (diciamo superpartes anche se le pressioni indirette ci sono sempre) stanno molto più accorti, e non c'è spazio più per i generici ma di persone molto specializzate sul tema....


Tu osservi che in Italia la garanzia di autenticità sia responsabilità del venditore, piuttosto del perito. Fin qui tutto bene.
Purtroppo la capacità tecnica necessaria a stabilire una particolarità può non essere nelle competenze del venditore, che, quindi, si affiderà ad un perito.
Io non mi sono addentrato ad affrontare anche il tema delle responsabilità giuridiche dei commercianti, che eviterei di trattare in questa occasione per non uscire dall'argomento, ma mi sono piuttosto limitato ad osservare (come da titolo) se criticare il certificato di un perito potesse essere nel bene del collezionismo, in quanto mi era stato fatto notare (forse ho frainteso?) che potesse essere un danno per la collettività dei collezionisti.
Dall'intervento di gampers (Andreoni) nonchè già dalle premesse di questa stessa discussione mi pare si sia chiarito e si sia convenuti a stabilire che la critica circostanziata e motivata ad un certificato peritale possa essere nell'interesse della cultura stessa degli utenti che si appassionano.
Non conosco i criteri delle perizie straniere (ammetto che mi piacerebbe saperne di più per curiosità :geek: ), però sottolineo che possa essere encomiabile ogni tentativo di intelligente dialogo tra le parti sull'argomento: se periti e collezionisti evitassero di frazionarsi in contrapposizione - risultando talvolta spiacevolmente persino in competizione!-, ma piuttosto cooperassero (non per legge, ma) per buonsenso ed onestà intellettuale, allora potremmo assistere all'accrescimento d'importanza del certificato peritale e, aderendo al confronto, vivere persino un'evoluzione culturale collettiva.
E' solo utopia? :) Bhè.. spero proprio di no.

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MessaggioInviato: 22/12/2018, 16:16 
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vi leggo con molto piacere, anche se gli argomenti mi restano un po' ostici. In posta militare e annesse (posta prigionieri, occupazioni e missioni all'estero) l'aspetto filatelico fa parte di un tutto diverso, per cui difficilmente ho incontrato perizie nella raccolta degli oggetti collezionati. Tuttavia non sfugge a nessuno l'importanza di una circolazione diffusa della conoscenza, che possa emendare anche eventuali errori peritali. Questo forum credo possa aiutare e così pure la decisione in AICPM di affidarsi a persone informate in vari settori per poter emettere eventuali perizie interne a questa associazione, ma ritengo fondamentale possa esserci uno spazio di dibattito libero come il forum. Mi sembra che vi si respiri una maggior "democrazia" di pensiero.


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MessaggioInviato: 22/01/2019, 20:02 
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Iscritto il: 15/04/2018, 21:03
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rogerbarrett ha scritto:
Non conosco i criteri delle perizie straniere (ammetto che mi piacerebbe saperne di più per curiosità :geek: ), però sottolineo che possa essere encomiabile ogni tentativo di intelligente dialogo tra le parti sull'argomento:

Qui puoi leggere il regolamento dei periti svizzeri:

http://www.briefmarken-pruefer.ch/?tsk=show_page&id=23

Purtroppo esistente sol in tedesco o francese.


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