msg postato in guerra mondiale: la risposta ivi, grazie e buon forum. Enrico

grazie Nenad. Da quando tu rispondi sempre con dovizia di particolari, solleciti nuove ulteriori domande. Prima di andarmene un po' in ferie, posto questa corrispondenza. E' un intero postale italiano scritto in croato da un tenente internato nel campo di Padova. Probabilmente Maria darà anche lei un contributo sulla segnalazione. Buon Forum! Enrico.

Buongiorno,
prima della emissione delle apposite cartoline e degli appositi biglietti postali, per i prigionieri militari jugoslavi in Italia mi risultano usati sia supporti cartacei in uso per la corrispondenza civile (lettere e cartoline)
sia cartoline in franchigia italiane, sia cartoline prodotte dai campi.
Ho alcuni esempi di corrispondenza dal campo di Vestone dai quali si può vedere l'uso dei vari supporti. Va aggiunto che anche per i prigionieri di altre nazionalità l'uso delle cartoline e biglietti postali appositi arriva dopo un anno dall'inizio della guerra. Solo le cartoline blu con gli esagoni, specifiche per la comunicazione della cattura, compaiono in date precedenti alla tarda estate del '41.
Quella che segue è una cartolina prodotta dal campo di Vestone ed è in data maggio '41.

Una cartolina postale da 30 cent. come quella postata da Enrico, in data luglio 1941. Da notare lo sfregio sul volto del re.

Infine, una cartolina in franchigia italiana, usata in novembre 41.

grazie Maria.
Ecco le franchigie ufficiali per prigionieri, Per completare oltre alle tue missive spedite in Slovenia, ne posto una per la Serbia, una per la Dalmazia ed una(il biglietto) per il Montenegro.
Queste corrispondenze mi hanno interessato perchè siamo stati alleati della Croazia(il re era italiano), abbiamo avuto il "protettorato" sul Montenegro ed avevamo la nuova provincia italiana con gran parte della Slovenia. Nonostante questo, per il mantenimento dell'ordine pubblico, abbiamo deportato civili ed ex militari...
Questi che scrivevano erano serbi, croati, sloveni oppure prevalentemente serbi?

Buon Forum a tutti!

Credo che prigionieri militari e internati civili debbano essere considerati separatamente, per chiarezza.
In origine, eravamo nemici del Regno di Jugoslavia, tanto è vero che lo invademmo e i prigionieri che catturammo finirono nei campi italiani come prigionieri di guerra, alla stregua dei prigionieri Alleati.
Quello che successe con la spartizione del Regno di Jugoslavia, l'occupazione, le annessioni, la creazione di Stati fantoccio, la deportazione di civili e il loro internamento sia in campi in Italia che sul territorio jugoslavo è una storia assai complessa e da trattare separatamente anche dal punto di vista di noi collezionisti della posta dei campi di concentramento.
Non ho molto materiale sui campi per civili e non ho mai studiato le loro modalità di comunicazione, sarebbe interessante se qualcuno del Forum pubblicasse qualcosa in merito.

Aggiungo questa di un sottotenente nel campo n.23 in data 8.3.42. E' indirizzata a Mojstrana, Slovenia che dovrebbe trovarsi nella zona annessa dall'Italia.
Se non ho sbagliato, non capisco perchè anche la censura tedesca oltre a quella italiana. E chiedo aiuto a Nenad almeno per sapere se lo scritto è in sloveno o croato. Un grazie anticipato.
Ciao a tutti
Roby

Retro

Buon giorno a tutti, bella carrellata di documenti.
Il tuo, Roby, è scritto in serbo. Molto simile al croato con qualche differenza nel lessico e nella grafia, a parte eventualmente l’uso dell’alfabeto. Per es. la prima parola “verovatno” (equivale a “probabilmente” in italiano) in croato sarebbe “vjerovatno”. Per il resto nel testo il militare si lamenta di avere una sola fotografia della moglie che però non guarda nell’obiettivo per cui sembra strabica. E inoltre le raccomanda di “non essere superficiale come al solito”, avendogli raccontato gli avvenimenti dell’anno trascorso in poche righe, ma di essere più prolissa.
La cartolina è spedita a Mojstrana in Slovenia, ma di fianco c’è scritto “Deutschland”. Effettivamente la città di Mojstrana si trova nelle vicinanze delle città di Jesenice e Kranjska Gora, all’epoca annesse dalla Germania. Così si spiegano anche i timbri della censura tredesca, oltre a quella italiana in partenza, ed il timbro lineare tedesco in rosso “Kriegsgefangenen-Post” (Posta dei prigionieri di guerra). Il timbro tondo rosso della Croce Rossa invece è in serbo! (Si legge sul lato di destra CRVENOG KRSTA. Se fosse in croato sarebbe CRVENOG KRIŽA e se fosse in sloveno sarebbe RDEČEG KRIŽA con tutti i nomi sempre in genitivo).

Fra le cartoline postate da Maria, su quella per Belgrado c’è il timbro della Croce Rossa bilingue italiano e sloveno (POKRAJINSKI RDEČI KRIŽ, in nominativo). Su quella spedita da Vestone a Škofja Loka, il mittente è serbo, e chiede alla Signora, fra l’altro: “A chi appartenete, alla Germania o all’Italia oppure siete rimasti in Slovenia?”

Un saluto a tutti e buone vacanze. Io parto e rientro agli inizi del settembre, Nenad.

Grazie Nenad, come sempre preciso e competente.
Buone vacanze
Roby

Concordo con quanto argomentato da Maria, ma proprio perchè internati civili e prigionieri di guerra sono, o dovrebbero in questo caso, essere due cose separate; anche come studio "postale", mi è sembrato anomalo il caso jugoslavo.
Durante la guerra alla Grecia, i loro prigioneri militari vennero internati nei campi per PG (tipo Fonte d'Amore), ma a campagna di Grecia/Albania conclusasi questi vennero poi rilasciati e rimpatriati.
Trovo logico che a "guerra finita" non avesse più senso militare detenerli. Cosa che evidentemente non avvenne per i militari jugoslavi; l'utilizzo di franchigie ufficiali per P.G. si protrae ben oltre la fine di quella campagna bellica e convive nell'uso da parte di militari( o meglio ex militari) con l'utilizzo di normale corrispondenza per internati civili.Per la loro prigionia si protrasse lo status di prigionieri di guerra. Posso pensare che la ragione militare di detenzione nei loro confronti fosse per evitare che tornati a casa andassero ad ingrossare le fila del partigianato anti italiano (quindi detenzione "politica" oltre che militare preventiva), così come purtroppo fu attuata su tanti loro familiari deportati nei campi di internamento anche per civili, organizzati dagli italiani...
Alla storia dell'internamento civile potremmo dedicare un post specifico....
Ciao e buon forum a tutti.

Enrico, nei territori della ex Yugoslavia la Resistenza è nata molto presto. Questo è stato il motivo che i prigionieri yugoslavi non sono stati liberati. La guerriglia e contro guerriglia è stata feroce da ambo le parti. Si è arrivati a deportare le popolazioni sospettate di simpatie anti italiane,rinchiudendole in campi di concentramento (tristemente famoso quello di Arbe) dove donne e bambini sono letteralmente morti di fame, lo stesso Vescovo di Fiume era intervenuto a protestare al comando della 2 Armata. Liberare gli ex soldati slavi sarebbe servito ad ingrossare le file dei partigiani.E questo ai comandi italiani era ben presente.
Buona giornata.
Roby

grazie Roberto per aver ribadito quanto avevo affermato circa la detenzione dei prigionieri jugoslavi, la crudeltà delle guerriglie, la durezza dell'internamento anche in campi italiani (a Renicci prov. di Arezzo,come ad Arbe si ebbero morti per fame...), il timore fondato che si andasse ad ingrossare le fila partigiane, etc..; le tematiche storiche fanno da sottofondo al nostro collezionismo ...talvolta ne aiutano a capire le evidenze,anche collezionistiche, altre volte no. Senza quindi addentrarsi sulla tematica storica, per la quale le vicende jugoslave, entro e fuori i nostri confini, sono tra le più spinose a trattare, volevo però evidenziare,SOLO sotto il profilo collezionistico, l'anomalia, almeno io la interpreto così, che a militari coi quali paesi non eravamo più in guerra, si continuasse, almeno postalmente, ad estendere lo status di prigioneri di guerra, perchè secondo me erano più da considerarsi internati civili e che quindi l'utilizzo per gli jugoslavi di cartoline in franchigia ufficiali sia da ritenersi anomalo dopo il riconoscimento degli stati della Croazia, del Montenegro e l'annessione di Lubiana e dintorni.
E difatti questo post è partito con la evidenza dell'intero postale scritto da un militare, tenente croato, dal Campo internati civili di Padova. Come dicevo a Maria, per il caso jugoslavo non credo sia facile dividere le due tematiche(P.G. e internati civili), anche collezionisticamente parlando.
Rilancio l'idea anche di approfondire a se stante l'internamento civile.
ciao e buon forum.

aggiungo una busta della Croce Rossa Italiana spedita in Serbia da soldato prigioniero nel campo n. 38 di Cortemaggiore Piacenza.

domanda, scusate se è proprio base:
il timbro tondo 22 barra I cosa è? timbro di spedizione?

riguardo la cartolina, ne ho due con lo stesso destinatario.
di giugno (annullo brescia + annulllo pare "ste pri ljubljani" + timbro tondo 102 barra II + bollo 30c apposto) e luglio (annullo vestone + annullo brescia + timbro tondo 58 barra II) 1941, entrambe fronte pulito con timbro "verificato per censura", scritte sul retro in italiano con errori e firma "Sasulino".

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Fabio Baiguera, Coccaglio (BS)

Ricercatore dilettante.
Cerco notizie e materiale sui campi PG 23 Vestone, PG 32 Bogliaco, PG 146 Mortara.

no è un timbro di censura

grazie per la risposta

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Fabio Baiguera, Coccaglio (BS)

Ricercatore dilettante.
Cerco notizie e materiale sui campi PG 23 Vestone, PG 32 Bogliaco, PG 146 Mortara.