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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Un messaggio Croce Rossa "self made"
MessaggioInviato: 03/03/2019, 19:37 
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Iscritto il: 30/08/2018, 13:13
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Qualcuno ha mai visto qualcosa di simile ? Allego scan in attesa di delucidazioni da parte di qualche esperto in materia.
Grazie


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messaggio self made.jpg [ 636.72 KiB | Osservato 2094 volte ]
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MessaggioInviato: 03/03/2019, 20:37 
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Iscritto il: 09/09/2012, 20:39
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Francamente talvolta le cose artigianali sono più belle di quelle usuali, sicuramente sono più intriganti. Non riesco a leggere bene l’indirizzo del mittente, ma potrebbe essere un ufficiale nel campo 366? Nel testo dice di essere internato in Germania. Per quel che rammento al volo, ma sicuramente Maria senza tanto sforzo ti saprà rispondere più precisamente, gli Imi volutamente furono considerati internati militari per non garantirgli gli aiuti che i Pow avrebbero avuto in garanzia dalla convenzione di Ginevra.Cosi erano costretti ad utilizzare quei biglietti cartoline bianche a noi tutti noti. Ritengo quindi il tuo proposto un utilizzo non usuale anche del mezzo Croce rossa ,utilizzato.Magari a fine 44 L,italiano scrivente era considerato a tutti gli effetti un lavoratore civile e quindi autorizzato a scrivere tramite la croce rossa internazionale,vedasi timbro di Ginevra,verso un paese allora occupato dagli Alleati.
Un pezzo interessante.Aspetto qualche ulteriore precisazione ed annotazione.ciao e grazie,buon forum.


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MessaggioInviato: 03/03/2019, 21:45 
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Iscritto il: 19/05/2015, 19:41
Messaggi: 2759
Località: COLLEGNO (TORINO)
p.m.pistoia ha scritto:
Francamente talvolta le cose artigianali sono più belle di quelle usuali, sicuramente sono più intriganti. Non riesco a leggere bene l’indirizzo del mittente, ma potrebbe essere un ufficiale nel campo 366? Nel testo dice di essere internato in Germania. Per quel che rammento al volo, ma sicuramente Maria senza tanto sforzo ti saprà rispondere più precisamente, gli Imi volutamente furono considerati internati militari per non garantirgli gli aiuti che i Pow avrebbero avuto in garanzia dalla convenzione di Ginevra.Cosi erano costretti ad utilizzare quei biglietti cartoline bianche a noi tutti noti. Ritengo quindi il tuo proposto un utilizzo non usuale anche del mezzo Croce rossa ,utilizzato.Magari a fine 44 L,italiano scrivente era considerato a tutti gli effetti un lavoratore civile e quindi autorizzato a scrivere tramite la croce rossa internazionale,vedasi timbro di Ginevra,verso un paese allora occupato dagli Alleati.
Un pezzo interessante.Aspetto qualche ulteriore precisazione ed annotazione.ciao e grazie,buon forum.

Mi trovo d'accordo con Enrico, a mio avviso si tratta di un documento inedito e molto interessante.Probabilmente è stato confezionato in maniera "artigianale" emulando il modulo originale della Croce Rossa, per carenza di modulistica dovuta alla mancanza di carta o per la rottura del macchinario per stamparlo verso la fine del 1944.Riccardo.


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MessaggioInviato: 03/03/2019, 21:49 
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Iscritto il: 08/09/2012, 13:53
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Penso di poter escludere il campo 366, che si trovava in Polonia, mentre Ettal è in Germania. Credo che si tratti di un ex IMI diventato "libero lavoratore" nel settembre '44. Il modello è veramente straordinario, mai visto uno prodotto così artigianalmente. Ne conosco di tirati con il ciclostile, anziché stampati in tipografia, ma di costruiti dal mittente stesso non Ne avevo mai visti. Nel 1944 e nel 1945 i messaggi croce rossa provenienti dalla Germania non sono comuni, ma nemmeno rarissimi, probabilmente non venivano distribuiti in numero sufficiente.


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MessaggioInviato: 03/03/2019, 22:31 
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Iscritto il: 09/09/2012, 20:39
Messaggi: 4961
Grazie Maria della pronta risposta,ero stato tratto in inganno nella lettura della grafia delle g del di Gregorio, per quanto riguarda il campo 366, pur il mittente indicando Germania avevo pensato che comunque essendo governatorato facesse comunque parte del D.R., come il medesimo scrive, mentre non avevo letto bene neppure la località di Etappen...vedi con un gioco di squadra si fa meglio e in fretta...
Piuttosto c’ un numero di feldpost nel timbro tedesco, che non leggo,ma che sembra essere preceduto da una L; ciò potrebbe aprire ulteriori ipotesi circa il ns. Imi (magari aggregato ad una contraerea?).
Mi sembra piuttosto bravo a ricostruire direi fedelmente il msg croce rossa, mi meraviglia però il fatto che gli abbiano dato corso i rigorosi tedeschi..avesse qualche merito di buon servizio nei loro confronti? Naturalmente solo ipotesi per ragionarne un po’ di più..ciao ciao


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MessaggioInviato: 03/03/2019, 22:41 
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Iscritto il: 30/08/2018, 13:13
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Ho rinvenuto questo messaggio insieme ad altri , molti quelli provenienti da civili italiani in Etiopia ed Eritrea in periodo di occupazione Britannica , altri inviati dal Nord Italia al Sud e viceversa nel 1944/45. Se può interessare posso allegare foto.


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MessaggioInviato: 03/03/2019, 22:49 
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Iscritto il: 09/09/2012, 20:39
Messaggi: 4961
Sicuramente interessanti, Maria poi studia tra le tante cos’è proprio i prigionieri in Etiopia ed Eritrea...ci faresti molto contenti, solo ti indico che sarebbe meglio inserirli nel subforum dei prigionieri, dove vedrai che c’è già qualche thread in proposito. grazie.
A proposito tu che hai pz. in mano riesci a leggere il feldpostnummer?


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