mariamar ha scritto:
Grazie ancora, sei sempre molto disponibile.
Vorrei proporti di iniziare una discussione inserendo i campi che possiedi e sperare che ci sia qualcun altro che fa questa collezione e che contribuisca, ma ho l'impressione che non ci sia nessuno.
Da parte mia, ho solo quella che ho mostrato.
Sul Campo di Prigionia di Castello di Brescia che deteneva prigionieri Austriaci le uniche informazioni che ho trovato sul web sono contenute su questo articolo " LA GUERRA SULL' USCIO DI CASA" di cui estrapolo dal formato PDF questa parte in cui si fa cenno ai p.o.w. in Castello che vi giunsero nell'Agosto del 1915,e per quanto riguarda l'apertura di un nuovo topic era stato aperto da Roby il seguente :
viewtopic.php?f=17&t=4211 .Riccardo.
II Comitato bresciano di preparazioneIl 3 gennaio nasceva un « Comitato bresciano di preparazione » costituito in
grandissima parte da radicali zanardelliani con lo scopo di provvedere in tempo alle
tante nuove necessità che l'eventuale stato di guerra avrebbe fatto sorgere nella vita
cittadina, e, riunendo le migliori energie, specialmente di coloro che colle armi
avrebbero dato l'opera loro alla Patria, coadiuvasse le Autorità civili e militari, nei
loro compiti mettendosi a loro disposizione, anche con lo scopo « di alleviare le pene
di coloro che dalle conseguenze tristi della guerra sarebbero stati colpiti »
L'iniziativa fu dovuta al cav. Giuseppe Graziotti e trovò un solerte segretario nel
prof. Ferretti Torricelli.
L'iniziativa dei primi mesi dibatté fra continue incertezze. Primo atto fu quello di
comperare dei lunghi bastoni da affidare ai portieri perché in caso di allarme
spegnessero le lampade a gas nelle strade e sulle case. Resisi inservibili a ciò perché il
gas veniva tolto in centrale, si pensò di farne delle aste da bandiere per le città e i
paesi trentini redenti. Ma poi finirono ad essere inservibili perché in effetti, dopo il
primo balzo vittorioso la guerra ristagnò per lunghi mesi.
[url]
Anche alcune commissioni finirono con essere annullate, come annota Gian
Lodovico Masetti-Zannini: «quella interpreti, per esempio, non appena giunsero,
nell'agosto 1915, i prigionieri austriaci in castello, avrebbe voluto adoperarsi in quel
delicato settore, " ma il divieto di comunicazioni fra civili e prigionieri tolse alla
Sezione ogni possibilità di agire "; [/url]la difesa iniziata dai tiratori, fu ben presto avocata
a se dall'autorità militare; il fascio studentesco venne meno essendosi arruolati come
volontari quasi tutti gli aderenti; e la commissione finanziaria, infine, presieduta
dall'ex sindaco Orefici, fu assorbita dal « Comitato generale di soccorso per i bisogni
di guerra » che provvide ad unificare in Municipio la raccolta e la partecipazione delle
offerte cittadine, ma l'Orefici ed altri due rappresentanti del Comitato di preparazione
furono chiamati a farne parte.