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MessaggioInviato: 28/02/2017, 16:45 
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Accogliendo l'invito di Enrico "PM Pistoia", apro una discussione per elencare i campi in cui furono internati i civili italiani dell'A.O.I, dopo la conquista inglese.
La situazione dell'Etiopia è la più complessa, poiché vi era un numero molto consistente di civili, tra cui donne e bambini, da sgombrare il più rapidamente possibile, per ripristinare la sovranità del Negus sul Paese, che era stato occupato solo 5 anni prima dagli italiani. Già all'inizio dell'offensiva inglese il vicere Amedeo d'Aosta aveva dato ordine di raggruppare i civili in alcune città, per garantire loro maggiore protezione.
Quindi le località in cui erano presenti civili sono poche: Gimma, Harar, Dessiè, Dire Daua ed Addis Abeba.
Solo ad Harar e a Dire Daua gli inglesi predisposero campi definitivi, nelle altre città l'impressione è che si tratti di persone trattenute nei quartieri che già abitavano o presso le imprese in cui lavoravano per il tempo necessario per procedere alla loro evacuazione.
Questa premessa per far capire che elencare i campi per civili in Etiopia è un'impresa che si presta ad integrazioni e correzioni, soprattutto nel caso si volessero considerare come campi di prigionia tutti gli indirizzi dai quali si è individuata posta che ha viaggiato come “posta dei prigionieri o internati civili di guerra”.

Da Addis Abeba proviene posta inviata da civili dopo l'occupazione inglese con indirizzi del mittente presso:
Case Incis;
Banco di Roma;
Coniel Scioa;
ospedale “Regina Elena”.
A parte forse Case Incis, gli altri indirizzi sembrano indicare situazioni di permanenza provvisoria, in attesa di evacuazione, più che internamento in un campo con adeguate strutture logistiche.

A Gimma risulta un campo nelle ex prigioni italiane, non so se solo per militari o anche per civili.
W. Weisbecker cita anche un altro campo, presumibilmente misto tra militari e civili, sempre a Gimma.
Anche a Gimma si trovano indirizzi civili come: “presso S.A. Fiat”; “meccanico a Gimma”.

Il medesimo Weisbecker segnala un campo misto a Dessiè. Anche in questo caso, non conosco posta che indichi espressamente “campo di Dessiè”, ma un indirizzi generici “Dessiè”.

A Dire Daua vi erano 3 campi per civili, dai quali poi donne e bambini partirono per il rimpatrio con le “navi bianche”:
Case Incis;
Case Francesi;
campo Avio, o aeroporto

Ad Harar vi erano:
Ufficio Politico (il timbro del campo recita “Polit. Hq. Evac. Branch Harrar”);
campo Liceo;
Amaresa, campo femminile.

Gli inglesi restituirono l'Etiopia alla sovranità del Negus nel febbraio '42 e per quella data la sgombrarono dai prigionieri italiani, ad eccezione dei campi di Dire Daua e di Harar, zone che mantennero sotto la loro amministrazione militare, e ad eccezione del personale che lavorava negli ospedali o per la ferrovia Addis Abeba – Gibuti.


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MessaggioInviato: 01/03/2017, 10:55 
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Posto un messaggio Croce Rossa relativo ad Addis Abeba, interessante non solo per mostrare la tipologia di indirizzi indicata dai mittenti, ma anche per capire come avveniva la compilazione dei messaggi.
Erano in duplice copia, con una copia a ricalco, che sarebbe poi stata separata e conservata dalla Croce Rossa di Ginevra.
Il modulo postato non è stato utilizzato per la risposta, probabilmente perché colei che lo inviò rientrò in Italia con le navi bianche.


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MessaggioInviato: 01/03/2017, 14:24 
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Grazie Maria per aver accolto l'invito di Enrico ed aver aperto questo interessante thread,che speriamo venga implementato da altri forumers. Per adesso vado a mostrare un interessante testo che tratta questo tema, il cui autore è già stato citato da te, ma che magari non tutti conoscono: WALTER G. Weisbecker Posta dai campi dei prigionieri di guerra italiani e internati civili in Africa orientale 1940-1947 .L'autore in questa sua ricerca tratta i P.O.W. internati nei campi dell' Etiopia, Somalia, Kenya, Sudan, Tanganica, ERITREA, UGANDA, RHODESIA,e SOMALILAND britannico nel periodo temporale descritto.Riccardo.


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MessaggioInviato: 01/03/2017, 19:26 
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ecco qua un missiva (già postata in altro thread) destinata ad una signora italiana presso case Incis di Addis Abeba in attesa di essere imbarcata con le navi bianche e rispedita in Italia


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MessaggioInviato: 02/03/2017, 9:27 
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Aggiungo un foglio lettera inviato dal campo n. 360 in Kenia da un civile alla moglie internata nel campo "Aeroporto" di Dire Daua, con timbro dell'Ufficio di Posta Militare inglese A.P.O. E.A.C. del 13 febbraio 1942.


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MessaggioInviato: 02/03/2017, 9:30 
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Un messaggio Croce Rossa inviato il 5 giugno 1941, indirizzato ad un civile a Dessiè. Sono presenti in timbro del Comitato internazionale della Croce Rossa di Ginevra, dove il messaggio transitò il 8 luglio '41 e quello dell'ufficio di censura inglese in Egitto.


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MessaggioInviato: 02/03/2017, 11:24 
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Grazie Maria per gli interessanti documenti mostrati, e volevo segnalare a tutti gli amici del forum anche questo link dove la "nostra" competente Maria (MARIA MARchetti) tratta sempre questo thread, in maniera impeccabile. Riccardo.

http://www.ilpostalista.it/pow/008.htm


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MessaggioInviato: 02/03/2017, 17:44 
mariamar ha scritto:
con timbro dell'Ufficio di Posta Militare inglese A.P.O. E.A.C. del 13 febbraio 1942.
Maria, penso ad una svista nello scrivere: nei vari timbri ci leggo P.O.W., mai A.P.O.
Michele


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MessaggioInviato: 02/03/2017, 18:08 
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Grazie Michele, hai ragione.


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eccone un'altra spedita da civile dal campo internamento n.4 della sud rodesia alla moglie , sempre nel campo AVIO blocco C n.26 a DIRE DAUA. Il marito mette l'indirizzo , ma si capisce che lo stanno trasferendo (scrive "da bordo") il 28/9/1942. Parla prima di Berbera e poi di Mandera, dove pensa verrà trasferita anche lei, sperando però in un rimpatrio per lei.

Anche se non rientra con il thread trattato, per info, annoto che ho una successiva lettera del marito, sempre nel campo n.4 in Sud Rodesia, spedita il 18/2/43,indirizzata alla moglie a Pavia, dice di avere avuto 8 lettere da lei da Mandera( "nella tua breve via crucis di Mandera", quindi era stata trasferita, via dall'Etiopia, come ci dice Maria) e "quella da bordo che ormai ti faccio già vicino ai nostri cari, e che spero di aver presto una tua conferma...".
Evidentemente la sapeva su una delle "navi bianche"!


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il seguente msg della Croce Rossa delegazione del Cairo Egitto, testimonia uno degli indirizzi provvisori a cui faceva riferimento Maria, dicendo della difficoltà di censimento dei campi; soprattutto in un primo periodo i civili furono anche lasciati nelle proprie abitazioni. E' il caso di questo connazionale residente ad Asmara in Via Ferrovia n.3 che il 3/6/41, quindi pochi mesi dopo l'occupazione inglese,che dice alla famiglia originaria a Reggio E. di chiedere il sussidio "perchè risulto prigioniero". "miei fratelli devono aiutare mamma".


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infine sempre per l'A.O.I., posto , in attesa che Maria magari ci dia una lista qui una breve lista anche dei campi in Somalia ed Eritrea, per comodità e senza andare a dover consultare altri testi...(grazie a Ricky per la copertina del riferimento a Weisbecker), una cartolina tipo "decapitato" scritta dal campo 360 da primo aviere ad un civile che nel nov.44 risultava ancora nel EX CAMPO SALA a DECAMERE' (Eritrea).
ciao e grazie a tutti gli intervenuti, è sempre un piacere condividere con voi...


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MessaggioInviato: 02/03/2017, 20:09 
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Benissimo Enrico. Da bordo delle navi bianche si poteva scrivere, veniva poi consegnata a terra al primo porto di attracco, in genere fu Port Elizabeth, in Sud Africa.
Aggiungo Gimma. Come si potrà notare, fu utilizzato l'Army Post Office n. 56 , assegnato alla 22^ brigata.
Da un'altra discussione potremmo recuperare "Case Francesi" a Dire Daua. Forse riusciamo a mettere tutti quelli dell'Etiopia. Cerco qualcosa anche per Mandera, nel Somaliland, dove i civili attesero le navi bianche. Non credo di trovare Berbera.


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MessaggioInviato: 03/03/2017, 10:30 
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Dal mio archivio di immagini, posto il campo Polit. Hq. evac. branch di Harar. La risoluzione è scarsa perché il documento non è mio.


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MessaggioInviato: 04/03/2017, 15:57 
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Posto un documento inerente all' Ufficio Polit. Hq Evacuation Branch Harar di cui Maria ha postato il raro timbro lineare.Questa busta intestata Nuter e Oswald Ltd Nairobi spedita dal Kenia il 10 Giugno 1942 al Capitano. Allen O. Smith, c / o sede politica, Nairobi per la sede politica di Harar, Etiopia e trasmesso al campo di evacuazione Addis Abeba.Riccardo.


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MessaggioInviato: 04/03/2017, 21:10 
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Posto ancora due cartoline del tipo " decapitato " poiché si trattava di cartoline postali italiane ritagliate nella parte superiore per omettere le didascalie, l’impronta di valore ed i simboli del Regno d’Italia e riutilizzate ad uso dei prigionieri.La prima anche soprastampata nel fascio littorio e diciture, inviate rispettivamente dal Campo 359 (situato in Kenia nella località di BURGURET ) mentre la seconda dal Campo 360 che si trovava sempre in Kenia, ma nella località di NDARUGU e simile a quella postata in precedenza da Enrico del 1° Aviere.Riccardo.


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MessaggioInviato: 05/03/2017, 16:11 
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La situazione dell'Eritrea era assai diversa da quella dell'Etiopia: si trattava di una colonia di antica data, sulla quale la sovranità italiana era internazionalmente riconosciuta. Non vi fu la necessità di internare ed evacuare tutti i civili, ma vi fu un internamento selettivo. L'internamento fu o temporaneo, in attesa di allontanamento verso i campi in Sudan o nella Rodesia del Sud, oppure di transito, come nel caso del campo di Decamerè in cui furono raccolti i civili in attesa di raggiungere Massaua per il rimpatrio con le navi bianche. Esistono poi delle tipologie di indirizzi come “Campeggio marittimi Embatkalla” che mi fanno sorgere dei dubbi. Tuttavia, il fatto che utilizzino i messaggi Croce Rossa per corrispondere, mi fa pensare che non si tratti di campo di internamento.
In Eritrea risultano i seguenti campi per civili (la fonte è sempre Weisbecker):
Agordat;
Adi Ugri;
Assab;
Massaua;
Asmara – Forte Baldissera;
Asmara – Sembel;
Decamerè;
Ghinda;
Godofelassi;
Senafe.
Personalmente, non ho mai visto posta da o per i campi di Assab, Agordat, Massaua, Senafe e Ghinda.
I campi in cui furono internati in Sudan i civili dell'Eritrea furono:
Erba, un campo misto per civili e militari ;
El Obeid, con l'osservazione che la posta che ho rinvenuto relativa a questo campo non è di un civile deportato dall'Eritrea, ma di un italiano che prima della guerra lavorava a Khartoum.


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MessaggioInviato: 05/03/2017, 16:34 
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Grazie Maria per aver prodotto l'elenco sopradescritto, e vado a mostrare una corrispondenza inviata ad un militare in data 3 febbraio 1943 da Milano al Maggiore Manganaro Alfio P.O.W. nel Campo N.337 di Erba in Sudan, la busta presenta i francobolli asportati dalla censura.Riccardo.


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posto due corrispondenze che testimoniano la presenza di civili non internati (nel senso di non "concentrati" in campi...) in Eritrea...d'altronde donne , bambini e vecchi lontanissima dalla madrepatria non erano percepiti come possibili pericoli ...
le corrispondenze sono scritte ad un maresciallo mag. prima internato ad HARAR (timbro pow eac 15/3/42 ma scritta da Asmara il 14/1/42) e poi spostato al campo 352 Naivasha 2nd echelon(scaglione) in Kenya (arrivata a destino il 21/2/43).
Scrive la moglie, rimasta ad Asmara, e nella seconda lettera scrive in chiaro l'indirizzo di Asmara, una delle strade del centro cittadino...intitolate al missionario Luigi Bonomi.


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MessaggioInviato: 05/03/2017, 21:13 
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sempre continuando nella tematica dei civili in Eritrea, probabilmente non internati, stavolta un marito scrive alla moglie in Italia. usa un messaggio della Croce Rossa Italiana comitato dell'Eritrea che si appoggia sul solito canale de Il Cairo. Anche stavolta l'indirizzo sembra essere quello di un normale civile.


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