NOTIZIE SUL CAMPO DI STERMINIO DI GROSS ROSEN (Dalla rete)
(sopra: un plastico del campo originale di gross Rosen)
Il Campo di concentramento di Gross-Rosen, era un lager nazista situato presso l'omonimo villaggio, oggi Rogoznica, in Polonia. Il campo fu aperto il 2 agosto 1940 e divenne in breve tempo, il più grande della Bassa Slesia, è noto per essere stato uno fra i più famigerati per il trattamento brutale riservato ai prigionieri e per aver internato 26.000 donne (la maggior parte delle quali ebree) che rappresentò «uno dei più grandi gruppi di prigionieri di sesso femminile» in tutto il sistema concentrazionario nazista.
Inizialmente gli internati furono obbligati a lavorare nella grande cava di granito, nei pressi del campo migliaia prigionieri vi condussero una vita di stenti, di fame, di epidemie.
Il lager di Gross-Rosen è famoso per il brutale trattamento riservato ai prigionieri, principalmente resistenti alle forze tedesche catturati e deportati senza processo e senza che nessuno, neppure i parenti più stretti, sapessero nulla circa il loro destino. La maggior parte della popolazione del campo era comunque formata da ebrei provenienti dalla Polonia e dall'Ungheria, ma non mancarono internati da Belgio, Francia, Grecia, Jugoslavia, Slovacchia ed Italia.
Nel suo ultimo periodo la popolazione del complesso di Gross-Rosen arrivò a contare l'11% del totale degli internati rinchiusi nei campi di concentramento nazionalsocialisti. Un totale di circa 125.000 deportati transitò per il complesso e si stima che di questi circa 40.000 siano morti solo per il lavoro o durante le marce forzate di evacuazione. Il tasso di mortalità nel campo fu altissimo tanto che il crematorio di Gross-Rosen risultò insufficiente.
LA LETTERA
Questa lettera è stata spedita dal campo di sterminio di Gross Rosen da Bronislaw, un falegname cecoslovacco che al momento dell'occupazione nazista ha una piccola bottega da falegname mentre la moglie, Sabine, è casalinga. Bronislaw non è ebreo, ma ha chiaramente manifestato insofferenza contro gli invasori e l'ideologia nazista e per questo motivo la gestapo lo rinchiude ad Auschwitz. Siamo all'inizio del 1944 e Bronislaw ha appena 24 anni. Scrive molte lettere alla moglie Sabine, lettere nelle quali si limita a confermare la sua buona salute, ma bisogna considerare che ai prigionieri era vietato parlare del campo e della prigionia, la censura delle SS operava le verifiche e distruggeva le missive che contenevano una qualche informazione sul campo. Verso la fine del 1944, Bronislaw viene trasferito in un altro campo di concentramento: Gross Rosen, non molto diverso, in termini di atrocità, da Auschwitz.
Nella foto sopra, Bronislaw con la moglie Sabine nel giorno del loro matrimonio.
La lettera è, presumibilmente, la penultima lettera inviata alla moglie nel novembre 1944, lei ne riceverà un'altra il 24 dicembre, ovvero alla vigilia di Natale... e poi, più niente.
Bronislaw sarà ucciso nelle camere a gas e neanche il suo corpo verrà mai più ritrovato, disperso dalle ciminiere del forno crematorio.