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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 10/09/2017, 8:51 
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Iscritto il: 19/05/2015, 19:41
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Prendendo spunto da una busta postata in altro thread da Fabrizio , apro questo thread dedicato ai campi d'internamento localizzati in AFRICA SETTENTRIONALE in TUNISIA, ALGERIA, MAROCCO, LIBIA.A termine di Maggio 1943 vede la fine la campagna coloniale in Africa, con il seguito della perdita della Libia, la ritirata in Tunisia e la resa degli italo-tedeschi in data 13 maggio 1943.Questo da inizio per i nostri militari e civili ad un lungo periodo di prigionia nei vari campi allestiti a tale scopo.
Gli alleati allestiscono dei campi di concentramento per prigionieri di guerra per gli italo-tedeschi in Algeria, Libia, Tunisia, Marocco.
Prossimamente inserirò l'elenco dei vari campi conosciuti sino ad ora nelle località sopradescritte, ora inizio mostrando due documenti relativi al Campo di Mareth in Tunisia, molto rari, di cui uno inviato alla C.R. di Ginevra da un internato civile politico, e l'altro quello del socio Fabrizio.
Come accennato, la prima busta è inviata dal campo di internamento di Mareth Tunisia alla Croce Rossa in Svizzera in data 8 novembre 1944. Come si evince chi scrive è il Dott. G Rizzuto, che come descritto dal mittente è un internato politico detenuto prigioniero nel campo.Molto presumibilmente, il prigioniero era un civile italiano, catturato al termine del conflitto e ivi internato.Sono presenti i segni della censura chimica e la censura tunisina e il timbro in gomma del campo.
La seconda invece è spedita dalla Sicilia (Palermo) in data 8 Marzo 1945 ad un internato civile, e presenta anch'essa la fascetta e la censura tunisina.Saluti Riccardo.


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MessaggioInviato: 10/09/2017, 17:18 
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Mi chiedo chi fossero i civili internati in Tunisia in quelle date. Metto anche io un messaggio Croce Rossa dalla Tunisia al Nord Italia, però, trattandosi di una donna, potrebbe non essere internata.
Per capirne di più bisognerebbe ripercorrere le vicende politiche della Francia: in un primissimo periodo, dopo la dichiarazione di guerra, gli italiani furono internati. Poi in una parte della Francia si installò il governo collaborazionista di Petain e in un primo momento le Colonie gli rimasero fedeli. Presumo che nel periodo Petain i civili italiani venissero liberati. Poi, una ad una, le colonie si schierarono con France Libre del generale De Gaulle, a cominciare dall'Africa equatoriale francese che seguì De Gaulle fin dall'autunno '40. Con il governo di France Libre gli italiani vennero nuovamente internati. La Tunisia nel '44 e nel '45 è ormai a fianco di De Gaulle, presumo quindi che ad essere internati fossero i cittadini della Repubblica Sociale e ex funzionari del regime fascista.
Non ne sono tanto sicura, tuttavia, considerato il desiderio di vendetta dei francesi. Al punto che il mittente della prima busta appare essere un internato politico (non un internato civile) e questo mi fa pensare ai campi che gli alleati aprirono nelle zone da loro occupate per le persone compromesse con il regime fascista, come Priolo in Sicilia e Padula in Campania.
E' un argomento che merita approfondimento.
I campi per i militari sono una giungla inestricabile, fatta di centinaia di campi, compagnie di lavoro, hai un bel coraggio ad affrontarlo. Direi, almeno, di suddividerli in base alla potenza che deteneva il prigioniero.


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MessaggioInviato: 10/09/2017, 18:57 
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Grazie Maria per il tuo puntuale e solerte intervento e le informazioni e consigli in merito al thread. Sicuramente come hai ben spiegato si tratta di un argomento non semplice da trattare, ma giustamente affermi che questi merita un approfondimento, e quindi proviamo, senza alcuna pretesa di affrontarlo, con l'aiuto degli altri amici del Forum.Infatti solamente con tale confronto di opinioni, si riesce, a volte da uno spunto ad inaugurare nuovi argomenti e discussioni inerenti a questo, e quindi il tuo consiglio di suddividerli in base alla potenza che deteneva il prigioniero è subito accolta (in realtà l'avevo pensata pure io), ma solamente tramite questo confronto l'abbiamo potuto concordare.Inoltre il motivo di includere le varie tipologie di internati (civili,politici,militari) è stata una mia scelta, mirata principalmente a conglobare in un unico post i prigionieri, onde evitare di aprire vari argomenti dispersivi.In ogni caso si può discutere anche su questa evenienza, e vedere altre possibili soluzioni. Complimenti per il tuo inserimento del messaggio C.R.I. relativo alla donna da Enfidaville a Torino, anche in questo caso la certezza assoluta sulla reale identità della signora Gina è tutta da verificare. Saluti da Riccardo.


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MessaggioInviato: 10/09/2017, 20:17 
Maria: molto interessante il documento che hai postato. Mi colpiscono due cose: il riquadro con scritto 8 frs, un importo piuttosto sostenuto (colpa anche della svalutazione della lira: dalle 4,40 lire per franco del 1943, nel 1945 si era a 23,30 lire per franco) e, sull'altro lato del modulo, l'indicazione di "affrancatura riscossa per il percorso paese d'origine - Ginevra - Tunisia Francia". Hai altri esempi di modulistica "prezzata"?
Michele


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MessaggioInviato: 10/09/2017, 20:36 
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Iscritto il: 08/09/2012, 13:53
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Mi dispiace Michele, è l'unico che ho. Ne ho visti anche, sempre croce rossa francesi, con la tassa pagata mediante apposizione di affrancatura meccanica.
Del resto, anche in Italia il servizio messaggi croce rossa costava. Cito a memoria nel periodo dell'occupazione alleata del Sud Italia 15 lire per ogni messaggio. La differenza è che non veniva impresso alcun segno dell'avvenuto pagamento.
Un altro caso, assai interessante, è quello dei "messaggi familiari" dall'Eritrea durante l'occupazione militare britannica: in questo caso il prezzo pagato era indicato con un timbro. Ma rischiamo di andare O.T. Se serve, apro un'altra discussione.


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