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I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 https://forum.aicpm.net/viewtopic.php?f=17&t=2483 |
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Autore: | guerrino [ 06/01/2017, 18:04 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Penso che si potrebbe continuare all’infinito postare questo tipo di documenti che leggendoli uno ad uno ti fanno riflettere sul dramma che ogni deportato ha subito. Io ne inserisco due perché alla fine poi la notizia si ripete in forma diversa. Il primo rincorre quelle già presentate, la seconda è un foglio della mia collezione alla quale ho dedicato un capitolo con alcuni contenuti di lettere con testimonianze che ritengo fondamentali per ricordare la crudeltà dei fatti e che ho esposto in una mostra personale nel 2013 proprio per far conoscere questo drammatico momento storico che come ho potuto constatare se non si tiene in vita cade nel dimenticatoio, ma non solo, alle nuove generazioni “se” viene accennato a scuola viene fatto solo di striscio. Questa è dedicata alla “nostalgia”. guerrino Allegato: Allegato:
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Autore: | ricky1964 [ 06/01/2017, 18:16 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Complimenti Guerrino, io apprezzo molto i contenuti delle missive ( al punto che lo metto al primo posto,se lo reputo interessante durante un acquisto di un pezzo , con annulli e affrancature anche importanti) che rappresentano reali e molte volte tristi testimonianze.Trovo idoneo attribuire queste righe alla emozione della Nostalgia.Riccardo. |
Autore: | p.m.pistoia [ 02/04/2020, 18:38 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 | ||
piacenza 11/9/43
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Autore: | andrea [ 02/04/2020, 21:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
La bellezza di questo Forum è che gli argomenti che sembravano dimenticati o messi in disparte anche per qualche anno all'improvviso si ravvivano e vengono alimentati con altri documenti. La storia non va dimenticata, soprattutto per non commettere gli stessi errori, purtroppo non sempre accade, pensate alla disperazione del soldato nel non riuscire ad inviare a casa sue notizie mentre veniva deportato oppure l'esatto opposto la disperazione dei familiari nell'apprendere la notizia con l'arrivo di una cartolina con la parola "prigioniero", a volte neanche spedita dal congiunto o dal figlio. Io ho avuto la fortuna di aver vissuto con mio nonno che ha combattuto la prima guerra in Carnia e poi nella zona di Primiero ed i suoi racconti sono ancora vivi nella mia memoria, insieme a quelli di mio padre che ha fatto la seconda. L'8 settembre del 43, ragazzo di 19 anni, si trovava sulle alture di Diano Marina insieme al suo reparto senza che nessuno gli comunicasse che era stato firmato l'armistizio, il giorno dopo un reparto di truppe germaniche salite le colline e accolti come alleati li disarmò e li mise in marcia per destinazione ignota. Per una serie di circostanze si trovò non visto e si gettò per un burrone dove rimase nascosto per due giorni. Non sto a dirvi tutto il seguito ma a piedi, in treno ed altri mezzi e con tanta fortuna raggiunse la famiglia a Roma. Scusate se ho divagato, allego anche io una franchigia spedita da Belluno e diretta a Brescia in cui viene comunicato il transito del militare fatto prigioniero. Allegato: Allegato: Andrea |
Autore: | p.m.pistoia [ 03/04/2020, 17:10 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
caro Andrea niente scuse per la divagazione , che sono invece il sale di questo forum, e che credo, vista la situazione, ci fanno sentire più vicini. Così come le storie dei nostri padri e nonni, anch'essi accomunati da destini infausti. Con il tuo racconto posso così affiancare il ricordo dei racconti di mio padre, classe 22, che marinaio a terra a La Spezia, raccontava sempre come nella libera uscita del 7/9 avessero scambiato le solite sbicchierate amichevoli con i tedeschi , anche se mai simpatici,e la sera dopo come, cambiato velocemente l'umore, nel più completo disfacimento del nostro esercito, non avendo altri ordini dal suo diretto superiore (un tenente di vascello) che un "tornate a casa", fatto lo zaino e caricatolo di tutto il pane che era riuscito a trovare da portare alla famiglia, prese il treno Genova- Pisa, che nella notte lo lasciò nella immediata vicinanza della Piazza dei Miracoli (non si sa perchè non proseguì, forse per non scaricare in stazione dove magari li attendevano brutte sorprese quella massa di soldati sbandati, si in borghese ma con gli zaini militari in spalla), e che passando la porta che immette nel bel prato sottostante la torre pendente, vi trovò a presidio un tre/quattro soldatio con una mitragliatrice lasciato lì a difendere nel deserto notturno chissà cosa,una intera città?, senza ordini senza collegamenti. Riuscì in parte a piedi nella notte poi riprendendo un treno della linea Viareggio Firenze a tornare a casa il 9/9. Il 12/9 scampò ad un eccidio, il primo tedesco fatto in città, dove a 100 metri da casa della nostra famiglia vennero fucilati come esempio per la popolazione 6 inermi civili a cui erano state trovate coperte di lana in casa prese nel vicino distretto militare; era così, una serie di coincidenze lo salvarono, allora bastava la scelta sbagliata fatta al momento per prendere magari una strada di non ritorno. Tutti questi ragazzi giovani, presi, rinchiusi in caserme e poi convogliati in carri merci verso "ignote destinazioni", lontani da casa per altri due anni, ci restituiscono l'immediatezza di quei tragici avvenimenti tramite queste corrispondenze, che testimoniano la voglia loro e di tutti quei cittadini che l'aiutarono, di lasciare una traccia per i familiari a casa. Nello stesso tempo sono una testimonianza di quel che ha voluto dire quel momento sulla pelle dell'intera nazione:un momento in cui la nazione si era smarrita,lasciata a se stessa da chi la comandava, ma dove la patria era come sempre quella della casa di ognuno, quella degli affetti condivisi da un intero popolo. Per questo, queste corrispondenze non sono solo oggetti da collezione, ma documenti storici divulgativi. E questo thread ha un valore particolare. Queste in particolar modo, ma in generale tutte le corrispondenze di posta militare, vanno ritenute veri documenti storici; io almeno le colleziono per questo. Questo forum, che ha tante visite, è condiviso da cultori della materia, che lo tengono vivo proponendo via via dalle loro collezioni o sfogliando il web, argomenti sempre interessanti ed aggiornandoli quando possibile. Anche questo è bello, ogni tanto scorro le tante pagine di threads e mi accorgo sempre della ricchezza di documentazione che appare in tantissimi argomenti:e spero che siano tanti a scorrere le pagine di questo forum, magari dando una mano a quelli che quasi giornalmente se ne fanno carico. |
Autore: | Roby2000 [ 03/04/2020, 21:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Grazie Enrico, penso che quelli della nostra età avrebbero tutti da ricordare almeno un episodio di un parente raccontato di quei giorni. Potrei raccontare di un zio Alpino che si è fatto tutta la ritirata di Russia a piedi, di quando era fortunato se trovava da mangiare rape marce o patate congelate....arrivare in Patria, si sposa,il 9 settembre si trova a Bolzano, fermato in rastrellamento e spedito in Germania,da dove ritorna nel maggio 1945... Non raccontavano tutta la storia ,ma a episodi, avevano sempre un certo pudore o dignità, e mi piaceva nella sere d'estate ascoltare....Altri invece si rinchiudevano nei brutti ricordi, di quello che avevano passato e visto e non ne parlavano mai. Sono anni che dico che un documento di posta militare non è solo collezionare tanti numeri e tante franchigie,tu possiedi una parte di ricordi e vita di un soldato. Chi ne fa una fonte di guadagno e chi ne fa una fonte di memoria, a seconda della sensibilità del propio animo. I ragazzi dovrebbero saperle queste cose, vi sono foto terribili di quei giorni, parlarne a scuola,discutere, magari con qualche documento o una testimonianza,ma a chi interessa divulgarle? Se fosse stato fatto, di certo ci sarebbero meno fasci e svastiche disegnate sui muri.. Grazie anche a te Andrea, e speriamo che altri ti seguano Roby |
Autore: | andrea [ 05/04/2020, 17:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Grazie a tutti gli intervenuti, documenti e storie umane interessantissime, speriamo che intervengano con documenti e con storie molti altri iscritti del forum. Andrea |
Autore: | mariamar [ 06/04/2020, 8:37 ] | |||||
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 | |||||
La sorte di quei poveri giovani che venivano deportati fu una tragedia che colpì e unì tutto il Paese in uno slancio di compassione e di solidarietà che ci appare molto più prossimo in questi tristi giorni. Allego cartolina di un privato cittadino e una di un Ente pubblico, il Comune di Venezia, giusto per ricordare che in quel momento furono i singoli cittadini uniti alle loro istituzioni più vicine a dare la prima risposta alla tragedia.
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Autore: | Lucev Nenad [ 21/05/2020, 22:41 ] | ||||||||||||||
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 | ||||||||||||||
Ecco un mio piccolo contributo all’argomento, limitato al teatro di guerra dei Balcani. Presento due franchigie italiane viaggiate rispettivamente con la Croce Rossa Croata e la Feldpost, tre cartoline predisposte dalla Croce Rossa Croata per i prigionieri italiani e un biglietto postale chiuso della Feldpost. La Croce Rossa Croata aveva predisposto una cartolina per i prigionieri italiani, sulla falsariga, e con gli stessi caratteri di stampa, delle franchigie utilizzate a Zara dopo l’occupazione tedesca. Il testo, sul retro, dice su tre righe: “Sono sano e sto bene. Scriverò più tardi. Saluti, a tutti”. Gli altri testi sono in tedesco, italiano e croato. La cartolina esiste in due versioni differenti, la prima con la scritta nell’intestazione HRVATSKI CRVENI KRIŽ (Croce Rosa Croata) di 8,3 centimetri e con le lettere maiuscole nelle scritte trilingui in basso a sinistra senza le grazie e la seconda con l’intestazione di 8 centimetri e le lettere maiuscole con le grazie tipografiche. Come ho avuto modo di dire proprio in questo topic qualche anno fa trovo questi documenti “bellissimi e terribili allo stesso tempo” e credo che abbia ragione Roberto e che bisognerà rendere edotte le giovani generazioni su cosa è successo e su quanto facile, purtroppo, è stato arrivarci. Un saluto a tutti, Nenad.
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Autore: | Roby2000 [ 22/05/2020, 8:54 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Ben tornato Nenad. Il tuo contributo è importante al Forum, ne sentivamo la mancanza. A presto Roby |
Autore: | p.m.pistoia [ 22/05/2020, 9:52 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
concordo con Roby, ben ritrovato. |
Autore: | Capocannone [ 26/05/2020, 3:00 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Lucev Nenad ha scritto: Ecco un mio piccolo contributo all’argomento...un biglietto postale chiuso della Feldpost. Direi davvero interessante ed anche "anomalo" allo stesso tempo : Feldpost 35308 assegnato al Gruppo di Rifornimento della 369^ Divisione Croata 1) Se è Prigioniero perchè ancora nel 45 scrive Soldato come Mittente? 2) Perchè scrive ad un Parente e non direttamente a casa ?...Ha paura di far vedere che scrive da un Feldpost ? 3) Se è un parente conoscerà il suo indirizzo no? Perchè deve fornirglielo Lui ? Bella Corrispondenza e direi anche Rara, complimenti !! Credo che a fine guerra a parte i "Germanici", tutti i componenti superstiti Croati di questa Unità siano stati passati per le armi dai Partigiani !! |
Autore: | p.m.pistoia [ 26/05/2020, 16:37 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
ciao provo a dare una mia interpretazione sulla interessante corrispondenza fp di Nenad. Non entro nella filosofia della collaborazione volente o nolente...sappiamo che è difficile decifrare lo status degli aggregati alle unità tedesche. Anche se forzati...ci dovevano convivere con i "commilitoni" tedeschi.... Direi comunque che siamo di fronte ad una triangolazione: si scrive ad un conoscente per fare avere le notizie in famiglia; ma perchè questo giro? la risposta ce la fornisce in parte la data di scrittura(gennaio45) ed il luogo di arrivo. A quell'epoca la famiglia del "soldato" era oltre le linee tedesche in territorio controllato dagli alleati (Urbino liberata agosto44); la missiva non avrebbe potuto arrivare in quanto feldpost. Altrettanto da casa, il soldato dice di avere notizie fino al maggio 1944. Il nostro ha così scritto a Milano in maniera che il conoscente trovasse il modo, magari tramite canali indiretti, o tramite la CRI, di far avere le notizie a casa. Nello stesso tempo scrive da "collaborazionista" in territorio "amico"; al ritorno non vi saranno eventualmente tracce scomode a casa, a ricordo di quell'esperienza. |
Autore: | Lucev Nenad [ 27/05/2020, 1:02 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Credo che la spiegazione di Enrico sia condivisibile. Nenad. |
Autore: | Roby2000 [ 27/05/2020, 8:00 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 |
Sono d'accordo con il ragionamento di Enrico sul percorso della feldpost : trovare il modo di comunicare con la famiglia. Roby |
Autore: | p.m.pistoia [ 30/05/2022, 11:43 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: I PRIGIONIERI DELL'ARMISTIZIO - 8/9/43 | |||
prigioniero dal 11/9/43
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