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MessaggioInviato: 11/12/2020, 17:42 
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Per la premessa invito a leggere il preambolo del post inserito nella marina ad analogo tema.
Graditi risulterebbero chiarimenti sulla tariffa...non sono riuscito a decifrarla...o meglio mi mancherebbero 50 cent. E non mi sembra che siano stati asportati francobollli


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MessaggioInviato: 11/12/2020, 18:18 
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David posti sempre dei documenti eccezionali, e hai anche la fortuna oltre che l'occhio di scovarli.
Complimenti
Roby


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MessaggioInviato: 11/12/2020, 21:02 
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La lettera dovrebbe essere in tariffa di L.1 lettera primo porto + 1,50 raccomandazione. Ricordo che dal 1 Aprile 1943 entrarono in vigore le nuove tariffe per l'estero per tutti i paesi aderenti alla Unione europea postale (in pratica Germania, Italia e tutti i paesi occupati o alleati ai nazifascisti, tra i quali appunto la Croazia).
Bel documento, destinazione non comune

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 11/12/2020, 21:10 
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Grazie Andrea....quindi mancano all'appello 25c. :shock:


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MessaggioInviato: 12/12/2020, 14:02 
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Davidmartignetti ha scritto:
Grazie Andrea....quindi mancano all'appello 25c. :shock:


Presumo errore dell'impiegato postale...forse ha scontato anche il prezzo della raccomandazione :D

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 12/12/2020, 16:19 
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Faccio anche io i complimenti per la busta, cosi particolare, ritrovata.

Circa la tariffa agevolata per la Croazia.
Nei miei piccoli interessi rivolti alla posta per la Croazia io devo dire non aver riscontri dell'uso di una tariffa agevolata. Le poche cose in mio possesso inoltrate dall'Italia per la Croazia sono sempre tassate con la "normale"tariffa estera.
Sono andato a cercare la normativa in merito e nello specifico il REGIO DECRETO 18 marzo 1043-XXI, n. 392
"Approvazione degli atti del Congresso europeo postale e delle telecomunicazioni, stipulati in Vienna, fra l'Italia ed altri Stati 11 10-24 ottobre 1942"

Lo allego in formato pdf.

I delegati della Croazia firmarono con riserva di ulteriore approvazione. Alla pagina 1860 e nello specifico al punto IV del "Protocollo finale per il regolamento d'esecuzione per il servizio postale europeo" si legge che
" All'Amministrazione postale della Croazia, i cui Delegati hanno firmato l'Accordo per l'Unione europea postale e delle telecomunicazioni, è data facoltà di aderire al Regolamento d'esecuzione per il servizio postale entro il 1° aprile 1943."

Non ho trovato altri riferimenti che la Croazia abbia aderito. Qualcuno ha fonti che possano fare chiarezza?

Ringrazio


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GAZZETTA UFFICALE DI INTRODUZIONE TARIFFE AGEVOLATE SECONDA GUERRA.pdf [1.91 MiB]
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MessaggioInviato: 13/12/2020, 13:37 
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complimenti a David per l'ennesima cosa particolare che ci propone, chissà il pilota croato su che aerei faceva addestramento...
per questo e per la tariffa, forse potrebbe dare una mano Nenad?


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MessaggioInviato: 13/12/2020, 13:53 
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Iscritto il: 05/06/2013, 11:23
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Mi complimento anch'io per la bella busta. Il grado del militare era Poručnik - pilot, corrispondente al nostro Tenente pilota, tenendo conto però che nell'esercito croato non esisteva il grado di sottotenente e che quello di "poručnik" era il grado più basso. La lettera è inviata a Zemun, cittadina oggi della Serbia e all'epoca parte dello Stato Indipendente Croato. A Zemun, che è separata da Belgrado dal fiume Sava poco prima della confluenza nel Danubio, era ubicato e vi si trova ancora l'aeroporto di Belgrado e vi aveva sede l'Accademia aeronautica jugoslava. Alla stessa è dedicato il valore da 5 kune della serie definitiva dello Stato Indipendente Croato “Vedute panoramiche”.
Non mi sono note agevolazioni tariffarie nel traffico postale dall’Italia verso la Croazia, ma in senso contrario sì. La Croazia, che era membro effettivo dell’Unione Postale Universale dall’aprile 1942, applicava la tariffa di 2 e di 5 kune rispettivamente per le cartoline e le lettere dirette all’estero. Tuttavia la Germania e i territori annessi, la Slovacchia, l’Ungheria e l’Italia godevano dell’agevolazione con tariffe di 1,5 e 4 kune per le cartoline e le lettere rispettivamente.
Presento una lettera viaggiata verso la Svizzera e affrancata correttamente per 5 kune, proprio con il valore dedicato all’Accademia aeronautica di Zemun e un’altra lettera, sempre con la stessa tariffa di 5 kune diretta in Belgio. Di seguito ci sono una lettera per la Germania ed una per l’Italia, affrancate entrambe con valori della serie “Vedute panoramiche”, in tariffa agevolata di 4 kune.
Non so su che aerei si “allenasse” il nostro tenente, ma un gruppo di aerei Marchetti era stato regalato dall’Italia alla Croazia, e i piloti croati facevano regolarmente i corsi di aggiornamento anche a Pisa oltre che a Caserta.
Un saluto a tutti, Nenad.


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MessaggioInviato: 13/12/2020, 14:10 
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Lucev Nenad ha scritto:
Non mi sono note agevolazioni tariffarie nel traffico postale dall’Italia verso la Croazia, ma in senso contrario sì. La Croazia, che era membro effettivo dell’Unione Postale Universale dall’aprile 1942, applicava la tariffa di 2 e di 5 kune rispettivamente per le cartoline e le lettere dirette all’estero. Tuttavia la Germania e i territori annessi, la Slovacchia, l’Ungheria e l’Italia godevano dell’agevolazione con tariffe di 1,5 e 4 kune per le cartoline e le lettere rispettivamente.
Nenad.


Grazie per le precisazioni e i documenti mostrati. A questo punto, visto che esistevano sicuramente tariffe agevolate da Croazia a Italia, direi che certamente c'era reciprocità per il percorso inverso. Poi il fatto che le persone fossero a conoscenza di ciò è un altro discorso, soprattutto per coloro che preaffrancavano e imbucavano senza recarsi all'ufficio postale.
Infatti, anche per quanto riguarda il periodo delle agevolazioni di Portorose, tra gli anni '20 e '30 si possono reperire oggetti affrancati a tariffa piena, senza agevolazione. Non solo, se ne trovano anche di sottoaffrancati, in quanto ci furono paesi che entrarono o uscirono dalla convenzione in tempi diversi...insomma un bel casino!

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 13/12/2020, 15:15 
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andy66 ha scritto:
Lucev Nenad ha scritto:
Non mi sono note agevolazioni tariffarie nel traffico postale dall’Italia verso la Croazia, ma in senso contrario sì. La Croazia, che era membro effettivo dell’Unione Postale Universale dall’aprile 1942, applicava la tariffa di 2 e di 5 kune rispettivamente per le cartoline e le lettere dirette all’estero. Tuttavia la Germania e i territori annessi, la Slovacchia, l’Ungheria e l’Italia godevano dell’agevolazione con tariffe di 1,5 e 4 kune per le cartoline e le lettere rispettivamente.
Nenad.


Grazie per le precisazioni e i documenti mostrati. A questo punto, visto che esistevano sicuramente tariffe agevolate da Croazia a Italia, direi che certamente c'era reciprocità per il percorso inverso. Poi il fatto che le persone fossero a conoscenza di ciò è un altro discorso, soprattutto per coloro che preaffrancavano e imbucavano senza recarsi all'ufficio postale.
Infatti, anche per quanto riguarda il periodo delle agevolazioni di Portorose, tra gli anni '20 e '30 si possono reperire oggetti affrancati a tariffa piena, senza agevolazione. Non solo, se ne trovano anche di sottoaffrancati, in quanto ci furono paesi che entrarono o uscirono dalla convenzione in tempi diversi...insomma un bel casino!

Andrea




se non erro la posta diretta all'esterto doveva essere consegnata presso l'ufficio postale per il riconoscimento del mittente/conferente mediante documento di riconoscimento i cui estremi andavano riportati sulla cartolina o busta che fosse.
Dovrebbero quindi essere molti i documenti in corretta tariffa o tassati all'arrivo.
Curioso che Nenad, che ringrazio, per l'istruttiva spiegazione sulle tariffe croate non abbia notizia di una tariffa agevolata.


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MessaggioInviato: 13/12/2020, 18:01 
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insieme tratto da Wikipedia degli aerei italiani utilizzati dalla Croazia nel secondo conflitto mondiale.

Aeromobili in uso
Provenienza degli aerei impiegati dalla ZNDH[1]
Italia

Caccia
Fiat C.R.42
Fiat G.50
Macchi C.200
Macchi C.202
Macchi C.205V
Bombardieri
Caproni Ca.310
Caproni Ca.311
Caproni Ca.313
Caproni Ca.314
Fiat B.R.20
Savoia-Marchetti S.M.79
Ricognitori
IMAM Ro.37
Addestratori
Saiman 200
Saiman 202

Il nome dei corsi dell'Accademia a Palazzo Reale di Caserta
In occasione del primo anno accademico nel 1923, venne ideata una cerimonia di battesimo per il primo corso, durante la quale alla classe venne consegnato un gagliardetto e attribuito un nome. Iniziando con l'ordine alfabetico, venne utilizzata la "A" e il corso venne contraddistinto con il nome Aquila cui venne fatto corrispondere un motto: Aquila, ad astra audacter!. Da quel momento, ogni anno al corso arruolato si continuò ad assegnare un nome in ordine alfabetico e un motto, nonché un colore. L'anno successivo venne incorporato il corso Borea con il rispettivo motto Borea, boream devince, poi il corso Centauro con il motto Centauro, alla tua corsa la nube è fango e il vano vento è suolo; procedendo fino alla "Z" con il corso Zodiaco, saltando però la lettera H e la lettera Q. Nel 1936 il corso che doveva portare il nome con la lettera "R" fu chiamato Rex, in onore del re Vittorio Emanuele III.
Nel 1943 dopo il corso Zodiaco, venne deciso di ricominciare dall'inizio nominando i nuovi corsi con lo stesso nome, ma aggiungendo un numero per simboleggiare la generazione successiva. Il corso di quell'anno venne quindi chiamato Aquila II.

La Scuola di Volo era all'Aeroporto di Capua che utilizzava i Breda A.4, dal 1928 i Breda A.9, dal 1929 i Breda Ba.15, dal 1930 i Breda Ba.19 e dal 1932 i Breda Ba.25.
La sede dell'Accademia venne mantenuta a Caserta fino all'agosto del 1943.


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MessaggioInviato: 13/12/2020, 18:41 
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mi ricordavo di aver chiesto un intervento chiarificatore a Nenad già in precedenza in merito ad una corrispondenza croata: il che ci aveva permesso di trovare un altro allievo croato all'Accademia italiana.4/6/43 evidentemente corso Aquila 2...

L’autore del testo si chiama Ivan ed è presumibilmente croato. Un po’ perché ha il nome Ivan (Giovanni), frequente in Croazia e all’epoca improbabile in Italia e un po’ perché il testo in italiano presenta un errore con una preposizione e la mancanza degli articoli (“mi ricordo a vostra famiglia” invece del più corretto “mi ricordo della vostra famiglia”) tipico della traslazione diretta dalle lingue slave.

In alto, sotto la scritta “all. ufficiale” c’è il cognome che io leggo KAMPUS. In Croazia esiste sia il cognome Kampus che Kampuš, e io francamente propenderei per la seconda versione, e vedremo più avanti il perché. Parlando con altri italiani il mittente omette di scrivere il proprio cognome con i segni diacritici, anche perché a loro sconosciuti. Io stesso, per esempio, scrivo in Italia il mio cognome come LUCEV, anche se in realtà sono Lučev.

Il fatto che il mittente designi se stesso come “allievo ufficiale” mi fa pensare che la struttura nella quale effettua tali corsi sia italiana e non croata, altrimenti avrebbe usato presumibilmente la denominazione locale. Il che mi porta a pensare che le lettere sotto al cognome si riferiscano a un’istituzione italiana. Io non leggo R.H.A. ma R.A.A. La prima A, più stretta e che potrebbe far pensare ad un H, è scritta in realtà allo stesso modo della seconda. Prima una linea discendente, poi la struttura angolare della V rovesciata e infine, dall’angolo destro la linea orizzontale per completare la lettera. E, posto che né RHA né RAA esistono come sigle riferibili al mondo militare in Croazia, cosa può essere R.A.A. in Italia? Regia Accademia Aeronautica ? Oppure la prima A si riferisce ad “Arma”? L’Accademia Aeronautica si trovava in Campania, lontano da Lucca, ma il mittente avrebbe potuto conoscere la famiglia di Lelia a Pozzuoli, oppure proprio a Lucca se si trovava nelle sedi staccate dell’Aeronautica a Lucca o a Pisa. Non bisogna dimenticare che è stata proprio la sede di Pisa a “regalare” 9 aerei Fiat G. 50 allo Stato Indipendente Croato.

Infine, un Ivan Kampuš esisteva davvero! Nato nel 1924 (all’epoca della cartolina aveva quindi 19 anni, compatibili con l’essere allievo ufficiale), figlio di un capitano dell’esercito croato (dei Domobrani, però, e non ustascia!), è diventato un importante storico e professore emerito dell’Università di Zagabria. E’ morto nel 2010. Il soprannome con il quale era noto fra i colleghi e gli studenti era SREĆKO, cioè “Fortunello”. (Questi dati ci sono anche su Internet). Il soprannome spiegherebbe quindi anche l’ultima parte della scritta, e cioè “e S.”, aggiunta dopo la I. del nome ma non di seguito perché c’era il francobollo, ma sotto. Quindi:

All. ufficiale
Kampus I. e S. (per Kampuš Ivan e Srećko)
R.A.A.


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MessaggioInviato: 14/12/2020, 1:31 
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Ringrazio tutti per le informazioni rese....

Enrico ero quasi certo che buscando nelle tue scatole sarebbe emerso qualcosa d'interessante ;)


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MessaggioInviato: 14/12/2020, 15:53 
A proposito dell'elenco degli aerei italiani impiegati dall'aviazione croata ci sono dei commenti da aggiungere.
Innanzitutto mancano i 20 AVIA FL.3 forniti nel 1942 (10 con abitacolo chiuso e 10 con abitacolo aperto) e un unico G.50B, la versione biposto del caccia impiegata per l'addestramento. C'è poi una presenza che anche le fonti croate (Zrakoplovstvo Nezavisne Države Hrvatske 1941.-1945. di Daniel Frka, Josip Novak e Siniša Pogačić, edito nel 1998) non confermano, cioè il Macchi 205V di cui nel libro citato (non leggo il croato: ho l'edizione francese del 2000) si dice che non si sono trovate evidenze dell'effettivo uso.
C'è poi un gruppo di aerei che non furono usati dall'aviazione croata ma dalla Legione Croata della Luftwaffe: CantZ.1007, Macchi MC.200, Macchi MC.202, FIAT CR.42, FIAT BR.20, tutti aerei catturati dai tedeschi dopo l'armistizio e inglobati nella Luftwaffe. Infine Savoia-Marchetti SM.79, Caproni Ca.313 e Caproni Ca.314 furono in un unico esemplare, mentre i SAIMAN S.202 furono 2.
Ultima cosa: a Mostar la Regia Aeronautica istituì una scuola di pilotaggio che, visto che gli allievi ufficiali erano all'Accademia di Caserta, suppongo fosse destinata ai sottufficiali.
Michele


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