gianfy ha scritto:
Ultimo gruppo di foto per oggi.
Gruppo molto eterogeneo ma relativamente facile:
Il primo, con matricola civile I-AEHJ, è un FIAT G.46-4B, n/c 164 e MM 53404 (di proprietà dell'Aeronautica Militare ma in concessione all'Aero Club d'Italia).
Quello imbarcato è chiaramente giapponese, come confermato dagli Hinomaru sulle ali (ed anche quelle specie di maniche a vento attacate ai montanti hanno una grafica orientale): la vista non ne consente un'identificazione certa, ma potrebbe essere un Aichi 6-shi, piccolo ricognitore della Marina dell'inizio degli anni '30.
I dirigibili mi sono sempre stati antipatici: devo riesumare dall'archvio (leggasi: un garage) un libro sui nostri dirigibili e forse riuscirò ad identificarlo.
L'ultimo è effettivamente un De Havilland DH.37: la matricola, appena leggilibile è G-EBDO. Era stato costruito su commissione di Alan S. Butler, poco soddisfatto del Bristol Tipo 29 con cui, primo privato inglese, aveva fatto numerosi viaggi nel 1920/21. La De Havilland ne impostò due ed il primo, battezzato Sylvia come la sorella di Alan Butler, divenne nel 1922 il nuovo aereo del committente, mentre il secondo, completato nel 1924, fu spedito, smontato, in Australia. Dopo aver partecipato a varie gare, il 17 aprile 1924 Butler, accompagnato dal motorista K.C. Brown, partì da Croydon per un giro che toccò la Riviera, Milano (suppongo arrivando all'aeroporto di Cinisello Balsamo), Belgrado, Sofia, Bucarest, Vienna, Praga, Varsavia, Bruxelles e Parigi: all'epoca fu il più lungo tour aereo fatto da un privato, ma ben lontano dall'essere un "giro del mondo".
Michele