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la marina mercantile https://forum.aicpm.net/viewtopic.php?f=15&t=3783 |
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Autore: | morek [ 17/10/2017, 23:39 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile |
piroscafo duca degli abruzzi. varato 1907 cantieri della spezia per conto della NGI. Utilizzato sulla rotta genova napoli newyork fino alla guerra italo turca quando viene requisito e partecipa all'invasione del dodecanneso come incrociatore ausiliario. dopo la prima guerra passa alla rotta genova napoli america del sud. disarmato nel 1928. Allegato:
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Autore: | Roby2000 [ 18/10/2017, 10:14 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile |
Bel documento. Complimenti Roby |
Autore: | p.m.pistoia [ 23/12/2017, 13:46 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | ||
da Eritrea bollo di Flavio Gioia Piroscafo Postale Italiano
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Autore: | p.m.pistoia [ 18/03/2018, 17:38 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | ||
ancora Flavio Gioia Piroscafo Postale Italiano nel 1907 in colonia Eritrea
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Autore: | p.m.pistoia [ 18/03/2018, 17:40 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | ||
Piroscafo Postale Italiano Tevere 26/2/1913 per gli Usa
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Autore: | p.m.pistoia [ 18/03/2018, 17:53 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | ||
Pianosa Piroscafo Postale Italiano 1/1/1921
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Autore: | p.m.pistoia [ 21/03/2018, 20:33 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||
ecco un bel FERMO POSTA marittimo dal Conte di Savoia in rotta per New York, ultimo viaggio prima dell'entrata in guerra. Nell'aprile 1940 molti ebrei italiani si servirono del Conte di Savoia per fuggire dal regime fascista, diretti negli Stati Uniti d'America. Il 25 maggio 1940, prima dell'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, il Conte di Savoia fece la sua ultima traversata da New York all'Italia. Da Genova, dove giunse, salpò successivamente alla volta di Venezia.
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Autore: | p.m.pistoia [ 08/04/2018, 10:51 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||
cartolina del Conte Rosso dal Mar Rosso 13/12/1938. Timbro del Lloyd Triestino f.fo Conte Rosso su fbolli perfin LT. La nave aveva una prua verticale e due alberi. La lunghezza era di 180,01 metri, la larghezza di 22,61 metri la stazza lorda di 18.017 tonnellate. L'apparato di propulsione era costituito da due turbine a vapore a doppio riduttore, collegato a due eliche, e sviluppava potenza 19.200 cv e una velocità di crociera di 18,5 nodi,con i gas di scarico dell'apparato motore che sfogavano in due fumaioli. Il primo tentativo di varo, il 26 gennaio 1921, fallì perché la nave rimase ferma sullo scalo. Solo il 10 febbraio lo scafo del Conte Rosso poté scendere in acqua. Il viaggio inaugurale, con partenza il 29 marzo 1922, avvenne sulla rotta Genova-Napoli-Montevideo-Buenos Aires, ma dal 1922 al 1928 il piroscafo fu impiegato sulla linea da Genova a New York via Napoli. Febbraio 1928 il Conte Rosso fu trasferito sulla linea per il Sudamerica percorsa nel primo viaggio e vi rimase sino al 1932, quando, con la fusione del Lloyd Sabaudo e di due altre importanti compagnie (Cosulich Line e Navigazione Generale Italiana) nella Società Italia, fu noleggiato al Lloyd Triestino che l'acquistò un anno più tardi, impiegandolo sulla rotta Trieste-Shanghai con tappe a Venezia, Brindisi, Suez, Bombay e Singapore. Nel corso di una di queste navigazioni a bordo del Conte Rosso nacque lo scrittore Gaspare Barbiellini Amidei mentre la nave era in navigazione nel Mar Arabico. Nel 1935, durante la Guerra d'Etiopia, fu requisito dal governo e adibito al trasporto di truppe e coloni in Africa Orientale Italiana. L'anno successivo, restituito al Lloyd Triestino, fu sottoposto a lavori di ammodernamento nei cantieri dello Stabilimento Tecnico Triestino che videro il tonnellaggio diminuto a 17.085 di stazza e la sostituzione dell'apparato motore: il nuovo apparato motore, costruito dalla Franco Tosi di Legnano, aveva una potenza di 25.000 HP e consentì di incrementare la velocità a 20 nodi. Durante la seconda guerra mondiale, il 3 dicembre 1940, venne requisito dalla Regia Marina a Genova e adibito al trasporto di truppe in Libia. Effettuò diversi viaggi trasportando parecchie migliaia di uomini (fra cui per esempio, l'8 febbraio 1941, reparti della Divisione Ariete), sino al 24 maggio 1941. Affondata da sommergibile inglese.
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Autore: | p.m.pistoia [ 21/04/2018, 17:05 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||
ecco un salto nel tempo, siamo in piena Repubblica...e ci mancherebbe anch'io in gioventù ci sono montato su questo traghetto che faceva la spola tra Portoferraio e Piombino, fino al 1988. M/N Aethalia LIvorno 1965 La nave Aethalia è stato un traghetto della compagnia regionale Toremar, destinato ai collegamenti tra Toscana e l'arcipelago toscano, è stato il primo traghetto Roll-on/roll-off in servizio tra Piombino e Portoferraio.
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Autore: | p.m.pistoia [ 01/05/2018, 14:45 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||
Leonardo da Vinci fu un transatlantico della Italia - Società di Navigazione di Genova, società appartenuta al gruppo IRI - Finmare, meglio conosciuta nel mondo della navigazione internazionale con il nome di Italian Line. La nave fu costruita nei Cantieri navali Ansaldo di Genova Sestri Ponente con il compito di sostituire la turbonave Andrea Doria, della stessa società, affondata nel 1956. A partire dal 19 luglio 1965 prestò servizio sulla tratta Napoli - New York. Nel febbraio del 1966 il colore della nave venne cambiato da nero a bianco e nel febbraio del 1970 la nave transitò per la prima volta attraverso il Canale di Panama per una crociera della durata di 41 giorni alle Hawaii partendo dal porto di New York. Intanto sin dalla metà degli anni sessanta il trasporto passeggeri navale iniziò a soffrire la concorrenza dei più veloci aerei, che si andavano affermando, superando di molto le navi nel trasporto dei passeggeri attraverso l'Atlantico; inoltre il periodo di emigrazione verso le Americhe volgeva ormai al termine. Per questo motivo nel giugno 1976 la nave venne ritirata dal servizio passeggeri di linea, restando inattiva fino al luglio 1977, quando rientrò in servizio nella flotta della neo costituita società di navigazione I.C.I. - Italia Crociere Internazionali,[6][7] una joint venture costituita dalla Italia Navigazione e da alcuni armatori privati, per il servizio crociere.
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Autore: | p.m.pistoia [ 02/04/2019, 18:57 ] | |||||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||||
per la storia della crociera rimando al sito qui ricordato. http://www.anmi.taranto.it/hobby/filate ... italia.htm voglio solo qui far notare la differenza tra alcune delle buste predisposte per l'avvenimento. Quella non viaggiata è tratta da asta online. Il telegramma da bordo della Nave è di uno dei tanti imprenditori coinvolti in questo avvenimento. La regia nave Italia era la Ferdinando Palasciano (già nave passeggeri tedesca Konig Albert) ribattezzata per l'occasione della Crociera/esposizione navigante. Una storia interessante sia per gli aspetti storici che per quelli postali/filatelici.
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Autore: | p.m.pistoia [ 14/12/2019, 22:36 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | ||
Navigazione Toscana Piroscafo Elbano Gasperi 25/4/1930 Nella notte del 22 ottobre del 1943, in un tratto di mare non lontano da Porto Santo Stefano, la nave posamine della Marina Tedesca Juminda, fu silurata da 3 torpediniere delle Forze Alleate. Nell'affondamento che ne seguì trovò la morte gran parte degli uomini dell'equipaggio. Non era nata per diventare una nave da guerra, la Juminda, e nemeno per portare quel nome. Elbano Gasperi si chiamava, uscendo nel 1928 dai Cantieri Navali di Genova, come quel volontario di Portoferraio che durante i moti patriottici del 1848, dalle parti di Curtatone correva con i vestiti a brandelli da un pezzo di artiglieria all'altro a far fuoco contro gli Austriaci. E con tale italianissimo nome la Elbano Gasperi traghettò onestamente passeggeri, posta e materiali tra l'Elba e il continente per una quindicina d'anni. Era solo un traghetto, allora, di 59 metri di lunghezza e 742 tonnellate di stazza. Le mine, lei, non sapeva nemmeno cosa fossero. Ma giunse la Guerra e la tranquilla Elbano Gasperi, nella peggiore tradizione marinaresca, fu arruolata a forza nella Regia Marina, trasformandosi in nave ausiliaria, con l'insulso nome di F 8, a presidio di Portoferraio e dell'Elba. La Juminda a La Spezia Il 27 settembre del 1943, però, il suo destino cambiò radicalmente. A seguito dell'armistizio dell'Italia con gli alleati, fu catturata dai tedeschi e inglobata, come nave posamine, nel Minenschiffsgruppe WestItaly con base a La Spezia. Al suo comando fu assegnato il Capitano di corvetta Dr. Karl Friedrich Brill, nato a Stolzenau nel 1898, pluridecorato per i grandi successi che non pochi dispiaceri avevano procurato alla Marina Russa sul fronte baltico. Brill era stato l'ideatore e l'artefice, alla guida del Minenschiffsgruppe Cobra, della barriera minata "Juminda", nel golfo di Finlandia, che aveva provocato l'affondamento di quasi 40 navi nemiche. Da quella famosa barriera, il nuovo nome per la piccola sfortunata nave. Più di 70 marinai tedeschi sostituirono i 14 italiani che si trovavano ancora a bordo. La bandiera della Kriegsmarine sostituì il Tricolore con lo scudo sabaudo e la corona Torpediniera USA analoga alla PT 212 La situazione era grave per i tedeschi: le ultime truppe avevano appena lasciato la Corsica ed uno sbarco alleato sul continente era dato per altamente probabile ed imminente. La Juminda doveva minare il più presto possibile le rotte di rifornimento nemiche. Il comandante e l'equipaggio sapevano che per svolgere questo compito avrebbero avuto bisogno di molta fortuna. La nave era molto lenta - riusciva a malapena a raggiungere gli 8 nodi in confronto ai 30-40 nodi delle più veloci navi alleate - a causa delle cattive condizioni dei motori e dell'assenza di manutenzione della carena . L'armamento, limitato ed antiquato era costituito da due cannoni da 76 mm e qualche mitragliatrice. In tali condizioni, se intercettati dalle forze nemiche, ben difficilmente avrebbero potuto trovare scampo. Il 5 ottobre, caricate 62 mine a bordo, massima capacità di carico, la Juminda lasciò La Spezia con due dragamine di scorta per la sua prima missione . Altre ne seguirono l'11 e il 16, rispettivamente di fronte a Fiumicino e a Terracina. Tutte le missioni furono gravate da inconvenienti tecnici ed operativi. Durante l'ultima la Juminda e i dragamine di scorta subirono l'attacco aereo di 4 Spitfire inglesi che causò danni e la morte del nostromo di bordo. Il capitano Karl Friedrich Brill Il 21 0tt0bre alle 9.00 la Juminda lasciò La Spezia con il suo consueto carico di mine per la sua ultima missione sulla costa laziale. Sarebbe stata l'ultima, era stato detto all'equipaggio, poi la nave sarebbe stata messa in disarmo e la maggior parte degli uomini avrebbero fatto ritorno a casa. La felicità sembrava a portata di mano! La accompagnava il raumboot R199. Più tardi, si sarebbero uniti l'R 187 2 l'R 201. Sedici minuti dopo la mezzanotte le navi tedesche apparvero sugli schermi radar delle torpediniere USA PT 206, PT 212 e PT 216, che, lasciata la loro base alla Maddalena, stavano pattugliando il tratto di mare in prossimtà dell'Argentario. Nel buio della notte le navi tedesche furono scambiate per un naviglio mercantile. Il comandante della flottiglia DuBose diede ordine di attaccare la nave più grande, la Juminda. Le PT 206 e PT 216, da una distanza di circa 800 metri, lanciarono due siluri ciascuna che fallirono il bersaglio. Fu poi la volta della PT 212. Quando il primo siluro colpì la Juminda, questa cominciò ad affondare di poppa. Il comandante Brill sapeva che la nave sarebbe affondata molto rapidamente e mentre la sirena cominciava a suonare all'impazzata, gridò a gran voce a tutti di abbandonare la nave. Lui stesso ed altri marinai si gettarono in mare a babordo. Qualche istante dopo il secondo siluro centrò il bersaglio sullo stesso lato della nave, uccidendo gran parte degli uomini in mare. La Juminda in meno di un minuto scomparve sott'acqua mentre le tre torpediniere si avviavano di ritorno alla base. I dragamine di scorta, zigzagando tra le mine disseminate sulla superficie, riuscirono a trarre in salvo 16 superstiti, in gran parte gravemente feriti . Il comandante Brill fu tra i 63 uomini dell'equipaggio che quella notte persero la vita. Il suo corpo fu recuperato in superficie due giorni dopo. I sopravvissuti ed i corpi che fu possibile recuperare furono portati a Porto Santo Stefano. Due giorni dopo avvenne la tumulazione dei caduti, con gli onori militari, nel cimitero di Orbetello. Il corpo di Brill fu successivamente esumato e traslato nel cimitero di Pomezia, vicino Roma. Il siluramento della Juminda fu inizialmente attribuito dai comandanti dei dragamine di scorta ad un sommergibile. Solo la testimonianza di alcuni sopravvissuti permise di risalire alla verità. Il luogo esatto dell'affondamento è rimasto per lungo tempo sconosciuto. Solo nel 2002 il relitto è stato individuato vicino a Porto Santo Stefano a 4 miglia dalla costa. Spezzata in due tronconi distanti tra loro una trentina di metri, la Juminda giace su un fondale melmoso ad una profondità di 95 metri.
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Autore: | Roby2000 [ 15/12/2019, 9:10 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile |
Grazie Enrico per la storia militare della Juminda che hai così ben descritto e che forse nessuno di noi conosceva. Nella vastità degli avvenimenti della guerra può sembrare una cosa trascurabile,ma anche questa è storia. Ciao Roby |
Autore: | p.m.pistoia [ 15/12/2019, 13:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile |
I ringraziamenti vanno a internet che ha facilitato qualsiasi ricerca... a noi è rimasta la intuizione di ricercare cose strane....a te vanno i ringraziamenti di essere sempre presente in questo forum, talvolta basterebbe poco, anche un solo commento o richiesta di chiarimento per far capire che non siamo...soli.... ciao a presto. Enrico |
Autore: | Roby2000 [ 20/06/2020, 15:26 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | ||
Franchigia nuova con timbro IROSCAFO REQUISITO NIRVO. Non ho trovato nessuna notizia su questo piroscafo.O Nievo? Roby
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Autore: | p.m.pistoia [ 10/10/2020, 20:59 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||
transatlantico Saturnia, poi diventata nave bianca per i viaggi di rimpatrio dei civili da A.O.I.. cartolina scritta nel 1935 da bordo forse da militare in trasferimento per la campagna di Etiopia ..."la nave che ci porterà in terra orientale"
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Autore: | Roby2000 [ 11/10/2020, 9:39 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||
Piroscafo requisito "Iseo". P.M. 210 Sez. A 11.9.42 Tobruk Roby
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Autore: | Davidmartignetti [ 11/10/2020, 19:53 ] | |||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | |||
ho recuperato questa busta èla prima olta ch vedo questo timbro in cartella...qualcuno ne ha notizia?
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Autore: | p.m.pistoia [ 14/11/2020, 13:48 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: la marina mercantile | ||
ciao David no prima volta che lo vedo...ma non si può vedere tutto ...tanto poi ci pensi te Mi sembra un timbro di servizio fatto appositamente per i casi in cui la corrispondenza non trovasse a bordo della nave il destinatario. Interessante come sempre le tue cose. Magari lo troverai anche per il REX... Posto ora corrispondenza da Motonave Egeo, poi divenuto incrociatore ausiliario ed affondato nel 1941.
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