Vi sottopongo questa lettera emersa dal fondo di u cassetto sulla quale mi sono fatto mille ipotesi ma nessuna ancora mi ha convinto.
Come vedete è stata spedita da Vienna il 14 febbraio 1944 con bollo italiano ma con a fianco la scritta Tassa a carico del destinatario.
Mi fa pensare che l’applicazione del bollo non sia stata fatta per assolvere l’affrancatura ma “forse “ perché il mittente lo aveva disponibile o forse perché ne era convinto in una sua validità ????
In matita in basso a sinistra c’è la scritta Wien Postamt 76 (Posta 76 ?).
Sotto ancora il n. 033450.
La lettera pur presentando l’indicazione di Restituire al mittente (Zürük..), è passata regolarmente per la censura di Vienna (meccanico rosso con fascetta di chiusura) e arrivata regolarmente a destinazione il 13 marzo 1944.
Cosa ne pensate?
guerrino

La mia (personale)opinione :
Il timbro tradotto se non sbaglio, dice che il francobollo è abusivo e non adatto. Postamt 76,"Ufficio postale 76 di Vienna". Il numero 033450 è il numero del censore. Penso che una volta censurata, la lettera sia regolarmente viaggiata a destino, del resto al retro non ha l'indirizzo del mittente che nel 1944 era obbligatorio, come potevano restituirla al mittente? Altra ipotesi è che lo scritto " Tassa a carico del destinatario" si stata scritta dall'ufficio postale di arrivo anche se poi non presenta segni di tassa.
Naturalmente la mia opinione può essere sbagliata,sentiamo altre idee.
Saluti
Roby

Ciao Guerrino è molto interessante la tua missiva, e sostengo l'ipotesi di Roby in quanto mi sembra un documento genuino.Per qualche motivo, probabilmente come affermi tu, il mittente ha apposto il f.bollo in suo possesso e poi ha scritto tassa a carico del destinatario, forse per "giustificare" e ripagare l'affrancatura.Quindi il censore dopo averla aperta e controllato il contenuto, ha apposto la fascetta ed i timbri ZURUCH, ma in assenza dell'indirizzo del mittente (vi è solo un nome e la località di VIENNA), è stata per qualche ignoto motivo, invece inoltrata a destino come lo dimostra il guller di arrivo a Maniago.Rispetto all'ipotesi di Roby, io penso che le scritte in inchiostro verde siano state eseguite dalla stessa mano e cioè il mittente o chi ha inoltrato la busta (poichè bisogna precisare che le calligrafie riportate sulla busta sono differenti, quelle in inchiostro nero sono di una persona, e quelle in verde di un altra), in quanto questi per regola avrebbe dovuto apporre il timbro di Tassazione, e non come ipotizzato da Roby dall'Ufficio Postale di Maniago (mi riferisco alla dicitura TASSA A CARICO...).Saluti Riccardo.

Buonasera a voi, penso che non ci siano alternative alle ipotesi che sono state formulate, pertanto intendo ringraziare Roby2000 e ricky1964 per i loro interventi
guerrino