Grazie Enrico, infatti pensavo di continuare proprio dalla resa dei tedeschi e dall'internamento di coloro che avevano collaborato, giusto per concludere il tema della discussione e tentare di tirare le conclusioni sul quesito iniziale, cioè avanzare una ragionevole ipotesi sulla località dalla quale fu spedita la busta presentata nel primo post, inviata da un militare che l'8 settembre '43 era stanziato a Castelrosso.
Dalla cronologia degli avvenimenti risulta che furono i primi ad essere evacuati ordinatamente dagli inglesi, il 28 settembre 1943, e ad essere portati in Palestina. Tuttavia, pur indicando come suo indirizzo il 2nd Echelon, non ne ha il numero di matricola. Quindi, non gli era ancora stata assegnata.
Secondo me, ne consegue che, o si trovava ancora a Castelrosso o si trovava nel campo 5 staff in Palestina e vi era arrivato da così poco tempo da non aver ancora avuto notizia del numero assegnatogli dal 2nd Echelon.
Non sapendo dove fosse localizzato l'Ufficio del 2nd Echelon che aveva il compito di creare la scheda personale e di gestire i dati dei prigionieri in Palestina, è un po' difficile riuscire a ipotizzare quali tempi fossero necessari. Il nostro amico Seref ci ha indicato un documento in cui viene evidenziato che, per la gestione dei dati relativi alle persone coinvolte nell'invasione dell'Italia, fu creata una base avanzata del 2nd Echelon a Malta. Tuttavia, le operazioni nel Dodecanneso furono gestite dal Comando del Medio Oriente delle forze armate britanniche e non dal Comando unificato fra gli inglesi e gli americani che era impegnato nella conquista dell'Italia.
Altro non so, se non che i militari italiani catturati nel Dodecanneso dopo questo primo sfortunato tentativo di conquista inglese non hanno più un numero di matricola preceduto dalla sigle 02E, ma uno preceduto dalla sigle ME (Middle East), come si può vedere dalla scheda personale che segue relativa a militare italiano combattente a fianco dei tedeschi a Simi e non furono affatto internati in Palestina.
Lo confermano anche le numerose schede personali di militari italiani catturati a Rodi dopo la resa della Germania, come quella postata da Enrico, che furono internati prima nel campo 378c dislocato sull'isola e poi rimpatriarono subito.