Si ammetto che la mia ricerca del documento ufficiale possa essere velleitaria. Forse ho avuto troppa fiducia nella volontà dell’amministrazione pubblica a regolare sempre tutto con disposizioni ad hoc. Quindi diamo per acquisito che gli uffici di posta militare funzionassero come i normali uffici civili nelle operazioni di approvvigionamento. Facevano una richiesta in base alla loro necessità e alla richiesta “media” della clientela.
Tralascerei la difficoltà di approvvigionamento di alcuni uffici dislocati in aree di guerra particolarmente difficoltose. Restando quindi a quegli uffici dove le operazioni di guerra permettevano un regolare funzionamento essi avrebbero potuto avere a disposizione tutti i tipi di francobolli della serie imperiale e miti come in qualunque ufficio di posta civile. Eppure da quanto si osserva nei documenti esposti nelle varie collezioni e soprattutto qui sul forum, alcuni valori ( vedi anche il 25 cent miti segnalato da Roberto) scarseggiano nelle varie affrancature. Ovviamente concordo che l’emissione di un francobollo in genere corrispondeva alla necessità di assolvere una determinata tariffa ma nel periodo bellico mi sembra che questa non fosse una “regola” ( affrancare con il minor numero di francobolli) particolarmente praticata.
Il valore da me citato, 75 cent, poteva servire per affrancare una cartolina per estero, almeno nel primo periodo in cui mi pare non sussistessero divieti ad inviare una cartolina, anche illustrata, all’estero. ( attenzione a ben distinguere nel termine “illustrate” quelle con testo epistolare, 5 parole o quelle con immagini/foto di località). Inoltre con il 75 cent si sarebbe potuta comporre, con un solo francobollo, la tariffa ridotta verso altro militare via aerea oppure integrare un biglietto postale da 25 cent per la tariffa del primo porto via aerea. Mi rendo conto che sono tutte tariffe/usi ristrette a pochi casi. Inoltre mi pare che gli uffici di PM fossero ben forniti anche dei valori da 25 cent che ben si prestavano a comporre la tariffa da 1 lira al pari di due valori da 50 cent.
Probabilmente ha ragione l’amico Barrett quando suggeriva che non si riscontrarono specifiche esigenze tariffarie per la corrispondenza dei militari tanto che non ne venne prevista la sovrastampa PM così come per il valore indicato da Roberto. A questo punto potrebbe essere che i pochi esemplari trovati provenissero da dotazioni personali dei singoli militari.
Grazie, sia a Roberto che a Roger- Martino per avermi aiutato a risolvere questa mia curiosità.
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